lunedì 29 novembre 2010

Puttana per una notte!







La razionalità che sfuma dalla tua mente, l’istinto che prende il sopravvento, vuole, chiede, VIVE, finalmente! …

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Serata tra amiche
Un dopocena rilassante in un locale simpatico, musica di sottofondo
Divanetti comodi
Chiacchiere e battute
Hai indossato un leggero abitino nero
Con sottili spalline, che disegna il tuo seno, piccolo ma ben fatto
Le gambe nude, abbronzate dal primo sole
E ti lasci prendere dai discorsi via via più intimi, dalle confidenze più sfacciate tra amiche, per una sera libere dalla compagnia di mariti e compagni.
Sollevi lo sguardo e lo vedi
Poco lontano da voi
In un gruppetto di persone
Affascinante come sempre
Enrico
Un amico tuo e di tuo marito
O meglio un po’ più di un conoscente ed un po’ meno di un amico
Ti sei ritrovata alcune volte, sola, in quei momenti in cui la mente vola e il corpo esige, a fantasticare su di lui, per poi ritrovarti imbarazzata a fissarlo in occasione di un incontro, ricordando quei pensieri, quasi lui potesse sapere.
Forse l’alcool
Forse i discorsi fatti con le amiche
Forse chissà …
Fanno emergere in te quell’istinto di sfida che ben conosci
Quel desiderio di sfidare mostrandoti per poi negare
Di superare la tua naturale timidezza, almeno per un attimo, per gioco
Lo fissi
Spudoratamente
Aspettando che il tuo sguardo lo porti a fissarti
E finalmente i suoi occhi incrociano i tuoi
Sfacciatamente lasci che … innocentemente la tua lingua ti accarezzi le labbra, quasi a raccogliere una immaginaria goccia del tuo cocktail
Piegando appena la testa di lato, mostrando il collo flessuoso
Ami quel gioco
Ami vedere lo sguardo di chi ti fissa farsi acceso
Sapendo che la mente vola, immagina
Cercando di indovinare i pensieri osceni che in quel momento passano nella mente di chi hai scelto come vittima
E stasera sarà lui la tua vittima
Sarà lui che immaginerà e desidererà il tuo corpo per poi vederti … freddamente distogliere lo sguardo tornando alle tue chiacchiere tra amiche ed allontanandoti poi lasciandolo con le sue fantasie e la sua eccitazione inappagata
La tua mano che … casualmente sfiora il tuo collo, la tua gola
Lente le tue dita sulla tua pelle
Ma … lui non ti guarda più
Il suo sguardo è altrove
Perché?
Sai di piacere
Sai di saper essere dolcemente puttana quando vuoi
Conosci le reazioni degli uomini quando inizi quel gioco
Li vedi fissarti con occhi spalancati ed acquosi
Che non sanno allontanarsi da te
Il loro respiro farsi più rapido
Inseguendo immagini oscene nella loro mente
Immagini con te protagonista
Sorridi tra te ai loro tentativi a volte goffi di ricambiare i tuoi movimenti con altrettante movenze che vorrebbero essere seducenti
Che forse lo sono, ma nel tuo gioco son solo ridicole
Sorridi quando li vedi sollevare il bicchiere in un silenzioso brindisi a te
Sorridi quando fissi i loro pantaloni improvvisamente gonfi dal desiderio
E quasi puoi leggere nelle loro menti quel “cosa ti farei, come ti farei…”
Quelle immagini fantasiose su come prenderebbero la tua bocca, la tua figa, il tuo culo
Perché ora lui no?
Perché non ti guarda?
Con fastidio distogli la mente da quel gioco
Torni a chiacchierare con le amiche
Ma quel pensiero, quel gioco ormai ti ha presa
E di sottecchi sbirci verso lui
Vuol giocare pensi
Finge di non guardarmi per fissarmi poi di nascosto
Ma ogni volta che guardi verso lui il suo sguardo è altrove
Forse l’alcool
Forse le chiacchiere un po’ troppo spinte tra amiche
Forse una sorda rabbia nel vederlo sfuggire al tuo gioco
Quasi una offesa alla tua femminilità
E lentamente ti sposti sul divanetto
Così che lui possa vedere il tuo corpo e le tue gambe
Ancora il tuo sguardo fisso su lui
Che finalmente torna a guardarti
Sorride
Si, non puoi sbagliare sorride a te
È tuo ormai… mentre lentamente lasci che le tue mani sfiorino le cosce attraverso l’abito leggero
Fissandolo
Ma … ancora i suoi occhi ti abbandonano
Lo vedi parlare con una ragazza seduta accanto a lui
Scherzare ridendo
Lei che si siede più vicina
Spudoratamente vicina, parlandogli all’orecchio
“PUTTANA”
Questo pensiero ti attraversa all’improvviso la mente
Oltre il razionale
Perché razionalmente sei tu la puttana che cerca di stuzzicarlo, eccitarlo, coinvolgerlo per poi … negarti
Ma i suoi occhi ora tornano
Nei tuoi
A fissarti
Diverso il suo sguardo ora
Più deciso
Mentre la sua mano sfiora il collo di lei
Le sue dita le accarezzano la gola
Come poco prima le tue dita sfioravano te
Ora sei tu a non riuscire a staccare lo sguardo da loro
Quasi a sentire quelle dita sulla tua pelle
Sulla gola
Ora sei tu a sentir brividi scorrere sulla pelle
Gli stessi che lei sente
E i suoi occhi non ti abbandonano
Mentre la sua mano scivola sulla schiena nuda di lei
La vedi tendere i muscoli a quella carezza
Che prosegue indecente lungo la sua schiena
Che disegna la curva morbida delle sue natiche che generosamente mostra premendosi contro lui
Ora è il tuo respiro a farsi rapido
Affrettato
Mentre lo vedi sfiorare le ginocchia di lei, le gambe, lasciate abbondantemente nude dalla gonna corta
“puttana”
torna ad urlarle la tua mente
e quasi non ti rendi conto che la tua mano sta seguendo quei movimenti
sfiorando piano le tue cosce
il chiacchiericcio delle amiche è solo un sottofondo ormai,
ormai sei presa dai suoi occhi
che non lasciano i tuoi neppure per un istante
ormai sai che il gioco si è ribaltato
che è il tuo ventre a pulsare
è la tua voglia a bagnare lo slip
sono i tuoi pensieri che oscenamente gridano, quasi lui potesse sentirli
“cosa vorrei farti ora, come vorrei mi facessi ora, sentire le tue mani, il tuo cazzo, succhiarlo, berlo, farmi fottere”
e il tuo viso improvvisamente diventa paonazzo perché proprio in quell’istante sul suo viso si disegna un sorriso strano
quasi lui potesse leggerti dentro
sapesse cosa pensi
cosa provi
cosa vorresti
tu, fedele a tuo marito
tu che solo con la mente lo hai tradito
tu che anche solo dopo quei tradimenti cerebrali ti fai prendere dai rimorsi
tu, che ora chiudi le tue mani a pugno premendole ritmicamente sul ventre
mentre vedi la sua lingua assaggiare il collo di lei
che si stringe a lui
che si dona a lui
“puttana”
puttana lei e stronzo lui
perché sa cosa ti sta facendo
e neppure per un istante ti sfiora il pensiero che è esattamente ciò che tu volevi fare a lui
ma ora vorresti esser tu contro di lui su quel divanetto
ora vorresti sentire tu le sue mani
ora vorresti esser tu a sussurrargli all’orecchio quanto sono fradici i tuoi slip
duri i tuoi capezzoli
ora vorresti
li
in quel locale in penombra
premere spudoratamente il tuo seno contro il suo petto per fargli sentire la tua voglia
tu contro lui, e vorresti fosse lei a fissarvi ..piena di desiderio represso ….
…………..
“paola …, paola va tutto bene?”
parole che sembrano giungere da un altro mondo
parole che a fatica colleghi alla voce di franca, la tua migliore amica
ti sforzi di distogliere lo sguardo da lui
con voce malferma sussurri “si, tutto bene, solo forse un cocktail di troppo”
e con un sorriso forzato ti alzi per andare in bagno
non gli darai questa soddisfazione a quello stronzo
non ti vedrà fissare le sue mani desiderandole
la sua bocca sognandola
sollevi il capo decisa
attraversando il locale
accidenti devi passare accanto a loro
fingi di non vederlo, non reggeresti ad un suo saluto
la testa alta
lo sguardo lontano
e mentre passi accanto a loro
lei che ridacchia querula sussurrandogli “sei un lurido porco” con un tono che sottintende ben altro..
finalmente la porta del bagno
la chiudi alle tue spalle
rabbia ora
rabbia folle in te
rabbia con te stessa
per aver iniziato quel gioco stupido
per avergli permesso di girarlo a suo favore
per aver concesso alla tua mente ed al tuo corpo di abbandonarsi
inghiotti con decisione due piccole lacrime che stanno bagnando i tuoi occhi
NO
Non gli regalerai anche le tue lacrime
Chiudi il coperchio della tazza WC e ti siedi
Per un attimo il tuo odore di femmina eccitata ti avvolge
Ti stordisce
“smettila paola”
cerchi di ritrovare il tuo equilibrio
te stessa
il click sommesso di un messaggio al tuo cellulare
sorridi immaginando il messaggio di buonanotte di tuo marito
così dolce
e tu così stronza ad aver pensato, desiderato… ad esser stata così … puttana,
si lo sai bene di esserti sentita così e ti è piaciuto da morire
ma ora basta
prendi il cellulare dalla borsa per rispondere
e l’aria ti manca
non è tuo marito
un numero che non hai memorizzato
il cuore che batte un colpo a vuoto
tentata di cancellarlo senza leggerlo
non essere sciocca
probabilmente è un errore
o chissà
leggi
arrossisci
ti arrabbi
ti ecciti
ti insulti
lo insulti
tutto contemporaneamente in un turbinio di pensieri scomposti
è lui
è Enrico
sapevi che aveva il tuo numero
come pure quello di tuo marito
tu non hai mai memorizzato il suo
leggi
rileggi quelle frasi
meccanicamente le cancelli dal cellulare
ma sai bene che non riuscirai a cancellarle dalla mente
sembrano rimbombarti in testa
colmarti il cervello
ripetersi ossessive
e mentalmente ti ripeti quelle frasi
ossessivamente
quasi a sentirle dette da una voce …
“sono qui paola, oltre la porta di questo piccolo bagno, solo questa porta ci separa
e io so cosa vorresti ora paola, so cosa senti ora paola, so cosa temi ora paola,
esattamente tra cinque minuti me ne andrò se non vedrò questa porta aprirsi ed allora ti resteranno solo rimpianti per ciò che poteva essere”
il tuo sguardo resta fisso sul cellulare che ancora stringi tra le mani
l’orologio che scandisce il tempo
vorresti urlargli “vaffanculo stronzo”
dirgli che non hai bisogno di lui per godere
che non sai che fartene di lui
ma la tua mente vola sola ormai
lo rivedi su quel divanetto
le sue mani accarezzare lei
ritrovi i brividi che gia sentivi
mentre la tua mano inseguendo quelle immagini è tra le tue cosce, premendo su quello slip fradicio
indecentemente zuppo di te
e il tuo odore di femmina eccitata colma l’aria e ti stordisce
e ti alzi
le tue mani tremano appena mentre aprono la porta
la schiudono piano mentre il cuore pare fermarsi ed il volto è acceso di imbarazzo e voglia
apri quella porta e …
nessuno..
non c’è nessuno in quell’antibagno
perché quel senso di vuoto e disperazione in te paola?
Dovresti esserne contenta, ha dimostrato più buon senso di te
Perché quel senso di vuoto? Dovresti essere furiosa, sta ancora giocando con te
Perché ti senti in colpa e guardi l’orologio pensando di aver lasciato trascorrere quei cinque minuti, mentre le lancette ti dicono di no?
Ti guardi allo specchio
Il tuo viso dice tutto, troppo …
Un velo di trucco a nascondere quei segni sotto gli occhi
Non gli darai la soddisfazione di capire
Cazzo non saprà che hai aperto quella porta
Lasci che il tempo scorra, mentre piano il tuo corpo si calma
E una freddezza glaciale ti prende
Non ancora, aspetterai ancora, deve esser sicuro che quei cinque minuti siano trascorsi lasciando chiusa quella porta.
Ora
Ora ti senti pronta
Il tuo viso si dipinge in una maschera di indifferenza mentre torni nel locale, dirigendoti con passo che speri fermo e sicuro, verso le amiche
Passando accanto a quel divanetto ….
… Vuoto …
Per un attimo le gambe ti cedono
STRONZO, MILLE VOLTE STRONZO
Non si è neppure degnato di aspettare e capire se avresti aperto quella porta
Ti ha fatto fare la figura della puttana in calore pronta ad aprire le cosce al primo stronzo che la fissa
Pronta a bagnarsi lo slip solo per uno sguardo
………………………..
Ma tu …. ERI … pronta ad aprire quella porta
E il tuo slip … E’ … fradicio per quegli sguardi
Mille pensieri nella mente
Le gambe malferme
Un senso di rabbia e frustrazione in te
Mentre sussurri a franca poche parole di scusa dicendo che preferisci tornare a casa
Rifiuti gentilmente la sua offerta di accompagnarti, la rassicuri sul tuo star bene
Solo stanchezza e troppo alcool
Una buona dormita sistemerà tutto
E finalmente esci
Aria
Hai bisogno d’aria ora
Per toglierti da dosso quell’esserti sentita sporca
Puttana
Cagna
Aria pulita che lavi i tuoi pensieri ora
Mentre attraversi il parcheggio verso la tua auto
Frugando nella borsa a cercare le chiavi
E finalmente ora puoi lasciare che lacrime segnino il tuo volto
Rabbia e delusione forse
Sfogo
Malinconia
Umiliazione
Mentre la tua mano è gia sulla portiera
“buonasera paola”
il sangue si fa ghiaccio nelle vene
la sua voce
lurido pezzo di merda
sapeva che saresti uscita
umiliata e delusa
sapeva che saresti uscita
e vuol godersi la sua vittoria fino in fondo
inghiotti le lacrime girandoti lentamente
indossando il tuo sguardo più duro
trovandotelo davanti
sicuro
sorridente
STRONZO!
Sussurri un “..buonasera”
Che ti fa odiare ancor più te stessa
Non puoi permettergli di farti incrinare la voce
Di farti comportare come una quindicenne al primo appuntamento
Le sue parole … inattese …
“sono felice che tu abbia aperto quella porta paola”
un tremito attraversa il tuo corpo
come lo sa? Come può saperlo
ti appoggi all’auto
il respiro ti manca
non sai cosa dire, come reagire
ma cazzo devi reagire
non puoi permettergli di …..
…………………….
la sua mano
a sfiorare i tuoi capelli
la sua mano
ad accarezzare la tua gola
la tua pelle
il tuo corpo che ti urla di non pensare
di abbandonarti
la tua mente che non sa più razionalizzare
lo fissi
a bocca schiusa
respirandogli in viso la tua voglia
il suo corpo contro il tuo, schiacciata contro la tua auto
e tu che premi contro lui
sfacciatamente ora.
Ora non servono più parole
ora è il tuo corpo che parla al suo
che si offre al suo
cerchi il suo ventre con il tuo
premi il tuo bacino contro il suo
ondeggiando
mentre la sua mano stringe il tuo seno
e la sua lingua assaggia la tua pelle
ora le tue unghie lo stringono a te
lo vuoi, lo chiami, lo aspetti,
mentre la sua mano scivola tra le tue cosce a trovare quello slip fradicio
a muoverlo dolcemente
a premerlo severamente
ad eccitarti ancor più
per poi strapparlo con un gesto secco
e finalmente le sue dita in te
a spingere nel tuo ventre
a muoversi in te
per poi uscire
lorde della tua voglia
e strisciare sul tuo volto
a bagnarlo della tua stessa voglia
a farti assaggiare la tua voglia dalle sue dita
… le sue dita
ora severe
sui tuoi capelli
a spingerti a terra
davanti a lui
in ginocchio sull’asfalto di quel parcheggio buio
nascosta dalla tua auto agli sguardi di chi esce da locale
ma ora non ti importa nulla
ami quella mano dura sui tuoi capelli
ami quel dolore sordo alle tue ginocchia
quel pungolare dell’asfalto sulla tua pelle
ami soprattutto l’odore violento del suo sesso
li
davanti a te ora
li a sfiorare le tue labbra
a schiuderle per scivolare in te
ad uscire per battere duramente sulle tue guance
e tornare tra le tue labbra
in fondo alla tua bocca
a fotterti la gola
con forza
con colpi profondi e decisi
e ad ogni colpo il tuo capo batte contro la portiera chiusa della tua auto
ora ti senti puttana fino in fondo
ora vuoi esser puttana fino in fondo
li, scopata in bocca da un quasi sconosciuto in un parcheggio
li in ginocchio davanti a lui a sbavare sul suo cazzo
li a colare voglia indecente tra le cosce senza alcun pudore
la sua mano ti strappa da lui
piega il tuo capo verso il suo
sputa saliva sul tuo viso
e quasi un orgasmo ti travolge
mentre ti solleva
aprendo la portiera
mentre ti fa chinare in avanti, il viso schiacciato sul sedile
e lui, in piedi, dietro te
solleva sulle tue natiche nude il tuo abitino
lui dietro te
senza bisogno di dire nulla
spinge il suo sesso in te
scivolando sulla tua voglia
lui dietro te ti scopa come si scopa una cagna in calore
e godi nel sentirti fieramente tale
lui dietro te accarezza le tue natiche
le colpisce con forza con una sculacciata inattesa
una seconda
una terza
ritmicamente con i suoi colpi
lui dietro te che ti chiede .. ordina … di mostrargli come si masturba una puttana da strada mentre viene scopata in un parcheggio
e gia la tua mano è li
sul clitoride
gia le tue dita si muovono in ritmi che conosci ed ami
movimenti che accelerano quando le sue dita schiudono le tue natiche
quando forzano il tuo culo
preparandolo
quando lasciano il posto al suo cazzo
che prepotente ti prende
più veloce la tua mano
mentre soffochi, piegata su quel sedile, gemiti di dolore
che presto sfumano in piacere
mentre lo senti prepotente nelle tue viscere
mentre ti fai sbattere come mille volte hai sognato
e finalmente ritrovi la voce
soffiando in quel sedile parole mille volte pensate
troppo poco dette
finalmente urli il tuo piacere nel sentirti puttana
nel sentirti presa
usata quasi
nel sentirti femmina
ancora
ed ancora
fina a quell’orgasmo violento
che fa mancare il fiato
che fa piegare le gambe
che fa urlare la tua anima
che fa colare voglia sulle tue dita
che si amplifica quando ti senti trascinata fuori da quell’auto
spinta ancora a terra
ancora il suo sesso tra le labbra
ancora la tua testa tra le sue mani
ancora colpi decisi nella tua gola
sentendo quel cazzo teso
che sa di lui e di te
lo senti fremere
vibrare
esploderti in bocca
sulle labbra
sul viso
bevendo il suo piacere
per poi sentirti dolcemente sollevare
stringere contro lui
accarezzare piano i capelli mentre cerchi di tornare a connettere
riemergendo dal limbo del piacere
e lui che ti sorride
tu che sorridi a lui
senza imbarazzi ora
mentre galantemente ti bacia la mano sussurrandoti … “a presto”
e tu rispondi con un semplice “si”
e sei sulla tua auto
guidando verso casa
il suo piacere che si asciuga sul tuo viso
il tuo che ancora bagna le tue cosce
l’odore di sesso e piacere nella tua auto
sorridi
non hai sensi di colpa ora
stranamente non stavolta che non hai tradito con la mente ma con tutta te stessa
sorridi
pensando a quel saluto “si, … a presto”
e al tuo slip stracciato rimasto sull’asfalto di quel parcheggio.

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