mercoledì 23 marzo 2011

La mia Follia!




Una nota non mia...ma dedicata a me..... grazie alla mia Piccola!

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in punta di piedi contro una parete fredda,
nuda con il corpo che brucia...
elegante e composta solo a tratti,
il seno esposto e i capezzoli che sembrano esplodere...
il ventre in preda a spasmi,
fra le cosce cola miele caldo...
mi sembra quasi di poterlo assaggiare,il suo odore mi pervade.
le braccia tese e i pugni chiusi,
come per impedire al piacere di lasciare il mio corpo...
il collo pulsa e deglutisco in continuazione,
sembra quasi che stia inghiottendo me stessa.
le labbra aperte quanto basta a ricevere dita invisibili
la mia lingua le sostiene ed incita,
continuando ad inumiderle mentre il mio respiro le secca,
i denti le torturano.
gli occhi persi in visioni ed immagini,
a volte colmi di lacrime a volte "distaccati" altre volte ancora specchi di ciò che sta accadendo in me...
i capelli disordinatamente raccolti in un alta coda,
aspettano solo di essere usati per "guidarmi"... 
sola contro questa parete
Lui è ovunque
parole suoni versi rumori
Lui è ovunque
sento voglio bramo colo
Lui è ovunque
parole tante parole fra noi,seguite da molteplici immagini
e i miei talloni si appoggiano al pavimento
respiri forti i miei e silenzi gelidi i Suoi
e le mie gambe cedono
mi manca il fiato e Lui chiede
e il mio ventre si contorce
deglutisco a vuoto non ho più saliva e Lui incalza
il mio seno duole
gemo e chiedo e Lui non risponde
mi lascio cadere non ho più forze
urlo e scalpito Lui sorride
io indecentemente sporca di me su quel pavimento
piango e supplico Lui descrive
io mi scopo l'aria
respiro piano Lui mi ignora
movimenti innaturali i miei
lo guardo Lui ricambia
sono al limite della sopportazione
sto impazzando Lui lo sa, non ho limiti ora, farei di tutto direi di tutto darei tutto e Lui sa benissimo anche questo, mi guarda mi osserva mi invade senza toccarmi, mi istiga mi carica mi "sfida", Lui è seduto a pochi passi da me, eppure il Suo cazzo mi soffoca, mi scopa, mi vìola, non è in me eppure godo, Lui mi sta fottendo la mente e l'anima, sa fin dove posso arrivare lo sa meglio di me e mi ci vuole portare... ed io sono pronta per seguirlo...

mercoledì 16 marzo 2011

Puttana nell'anima!







Odore di pioggia nell’aria mentre con il cuore in gola ti avvii verso la stazione, mille pensieri nella mente, gli stessi che da giorni ormai ti accompagnano e ti rubano il sonno.
Timore, sogni, fantasie, desideri, voglie.
Ripensi a quando ti sei ritrovata con quel biglietto tra le mani e tutto, di colpo è diventato reale, vero.
Tutti quei sogni, quelle parole, ora erano li…in quel pezzetto di carta tra le mani.
Sali, scegli la carrozza, aspetti
Sarà una lunga attesa, lo sai
La ultime notti quasi insonni si fanno sentire, eppure la tensione ti impedisce di rilassarti. Sembra che tutti ti guardino in quello scompartimento quasi potessero leggerti i pensieri, quasi vedessero, sapessero che sotto quel maglione lungo indossi solo collant a pelle, che stringono, premono, sfidano.
Lo sguardo assente oltre il finestrino, paesaggi che sfilano veloci e … il trillo improvviso del cellulare, non serve guardare, sai che è Lui.
La Sua voce, le Sue parole, il tuo sguardo che passa e sfugge i compagni di viaggio, quasi potessero sentire le Sue parole o leggere la tua mente, mentre ti rannicchi sul sedile, le gambe strette al petto, il respiro che si fa denso e le parole che mancano…come l’aria.
Parole che si fanno immagini, che sfidano quell’attesa già così insopportabile, che stringono il ventre in spasmi indecenti e perversi
E il treno corre, luoghi sconosciuti e che non ti interessa conoscere, minuti intervallati da chiamate improvvise, da altre parole che si fanno sempre più vive, vicine, che accrescono la tensione, e poi… il treno si ferma
Scendi
E quasi ti senti persa, sola, ti guardi attorno smarrita e un solo pensiero ti attraversa la mente
“che cazzo ci faccio qui, sono pazza, sono un’idiota”
le gambe quasi cedono e vorresti solo sederti li, sul cemento di quel marciapiede di stazione, e restar li…fino a domani, quando un altro treno partirà riportandoti a casa.
Ma ancora, quasi Lui sapesse, il cellulare suona, ti chiama;
ancora parole, quasi carezze ora e seguendole sali su quel taxi, attraversi la città, il taxista che ti osserva dallo specchietto “che cazzo ha da guardare sto stronzo”
Ancora voce nelle tue orecchie, quasi a scandire i secondi che passano, lenti o troppo veloci
“signorina va tutto bene? Mi sembra spaventata”
vaffanculo anche all’autista, si facesse i cazzi suoi, che gli frega di sapere come sto? Se e quanto mi fermo qui? perché ho scelto quell’Hotel?
Ancora parole, attraverso quel cellulare e …lo vedi
Mentre scendi dal taxi, le gambe malferme, il viso teso seguita dallo sguardo dell’autista, chissà che pensa, ma chi se ne frega, che si fotta, ora Lui è davanti a te, imbarazzo e tensione, che fai? Sorridi? Gli porgi la guancia per baciarlo? Butti li un “ciao” banale?
Nulla cazzo nulla, non riesci neppure a fare quello. Sai solo osservarlo mentre prende il tuo trolley e ti precede.
La gola secca, le mani sudate, Cristo stai comportandoti come una bambina demente; la porta di quell’ascensore che si chiude, Lui davanti a te, a fissarti in silenzio e mille pensieri ti bruciano dentro
Che hai fatto? Hai sbagliato qualcosa? Cosa? Non gli piaci? È deluso? Cazzo perché non parla, o almeno ti sfiora? Anche fosse per darti uno schiaffo e dirti vattene, ma almeno sapresti.
Il ticchettio dei vostri passi lungo quel corridoio pieno d’eco, una porta
Quanto l’hai sognato, atteso, desiderato
Quanta paura hai ora
Ma è paura diversa
Ora non è più “mi siedo qua fino a domani”, ora è timore di deluderlo, di non essere all’altezza.
E lo scrocchio di quella porta che si chiude alle spalle ti ferma il cuore
Non sai che fare
Perché non parla? Non ti guarda? Stronzo guardami, per favore guardami, parlami.
Lo vedi muoversi lento e sicuro, sfilare il cappotto
Sedersi comodo in poltrona e…
Finalmente i Suoi occhi su te, le Sue parole
“Togli il cappotto”
Un tuffo al cuore, quasi ti avesse detto “spogliati l’anima”
Lo sfili ti guardi attorno imbarazzata, lo posi su una sedia e subito ti riprende indicandoti l’armadio
Che cretina
Litighi con l’appendiabito, ti senti un’incapace, ridicola
Perché ma porca troia perché
E di nuovo davanti a Lui
Ora il Suo sguardo che scivola su te, lo senti
E senti il corpo reagire, il seno tendere quel maglioncino
Vorresti afferrarne l’orlo e abbassarlo sulle cosce imbarazzata al pensiero di come possono essere quei collant
Perché ora, forse solo ora che la tensione lascia spazio ad altro, realizzi che umori densi stanno impregnandolo e certo non sarà quel tessuto leggero a nasconderli.
Ed è li, davanti a te, il Suo viso a pochi centimetri dal tuo, il Suo respiro che si mescola al tuo
Odore di fumo, di profumo delicato, di pelle, vorresti abbracciarlo, scivolare ai Suoi piedi, sorridergli e dirgli grazie, anche solo per esser li, ma non puoi, il Suo sguardo ti blocca, come corde, più che catene
E le Sue mani
Dio quanto hai sognato le Sue mani, le senti sfiorare la pelle attraverso quel maglioncino, le senti impadronirsi del seno e il tuo gemito è già un donarsi
Lo senti premere il corpo contro il tuo ed è già come se ti scopasse
Mani, le Sue mani
Sul tuo viso ad accarezzarti, sulla tua gola a stringerla e lo fissi mentre ti ruba l’aria e già gli doni l’anima, sulle tue labbra a disegnarle, nella tua gola a possederla fino in fondo
Mani… che sollevano di scatto quel maglioncino
Che ti schiudono le cosce e avvolgono il tuo sesso,
che sentono quel tessuto fradicio, lo muovono, lo premono, lo spingono dentro te, e i tuoi gemiti ora sono interrotti da apnee profonde, da respiri mozzi
Voglia, voglia sfacciata che vuol esser vissuta, deve esser vissuta, con Lui
E le Sue mani, umide di te, afferrano il tuo viso e i Suoi occhi son fissi nei tuoi la Sua voce profonda sussurra “ora mi prenderò cura di te, sarai la mia puttana e la mia femmina”
E quelle parole da sole fanno pulsare il ventre, colare la figa e la tua voce ritrova finalmente parole sussurrando “Si Signore, Grazie”
Ma già si è allontanato da te
Di nuovo su quella poltrona ad osservarti, con sguardo severo ora come il tono della voce che ordina “mai scarpe davanti a me” e già le tue mani le sfilano e al Suo ordine il maglioncino scivola sulla pelle nuda, mostra il tuo corpo, offrendoglielo
In piedi, composta, le gambe appena divaricate, ancora coperte da quel nylon, le braccia dietro la schiena, in attesa….
Gli occhi non hanno pace, non sanno fermarsi, non sanno fissarlo. Chini lo sguardo, in attesa mentre i Suoi occhi ti accarezzano e di nuovo è davanti a te, ancora le Sue mani su te, non più mediate da stoffa, senti il loro calore, le loro carezze, la loro stretta; le senti scivolare dentro il collant e soffermarsi su quella strisciolina di peluria ben curata, come Lui vuole, le dita che giocano tra i peli, sfiorano, graffiano, toccano, vicine, molto vicine, ma non ti basta.
Spingi in avanti il ventre, Lo cerchi, ti offri,
spudorata puttana senza vergogna, schiudi le labbra implorando che ti tocchi, che ti masturbi, che ti fotta
E già sai che quelle richieste porteranno solo ad un no, ad altra attesa, ma non puoi farne a meno e, quando la Sua mano si allontana, non sai trattenere un “no” deluso, di cui subito ti penti.
La Sua stretta severa sui polsi piegandoli dietro la schiena
Schiacciandoti contro la parete
La Sua coscia tra le tue e in un perverso istinto inizi a spingere contro Lui a scopargli la gamba, come una cagna infoiata, respirando a bocca aperta quasi non sentendo neppure le Sue parole, parole che chiedono e pretendono risposte
“no? TU dici no piccola cagna? No perchè non vuoi che il mio tocco smetta? No perché vorresti che le mie dita ti prendessero? No perché vorresti sentire il mio cazzo fotterti? E TU dici no e non sai neppure trattenere la tua voglia accontentandoti di scoparti contro la mia gamba?”
e ad occhi chiusi, con il respiro denso e spezzato, la bocca spalancata riesci solo a sussurrare si, si, si
si cazzo si vorresti tutto questo, sentirti strapare quel collant fradicio, sentire dita frugarti, sentire il Suo cazzo in gola e poi nella figa… e non solo, si e non ti basta strusciarti contro la Sua gamba eppure non puoi fermarti
così sognavi d’essere, cagna e puttana…. Sua.
E la Sua stretta si fa più severa sui polsi
Poi tra i capelli, scostandosi da te, trascinandoti attraverso la stanza, verso quella poltrona, piegata sulle sue ginocchia
E la Sua mano abbassa di colpo quel collant sulle cosce, arrossisci pensando a ciò che i Suoi occhi vedono, macchie di voglia indecenti, il calore della Sua mano sulla pelle, si allontana e torna
Dura, cattiva, a segnare, il bruciore del colpo, il suono secco della mano sulla pelle, il segno rosso che sai sta disegnandosi e in un sussurro, quasi stupendoti la tua voce … “grazie Signore”!
E conti a voce bassa colpo dopo colpo, aspettando il successivo con timore e desiderio mentre indecente la voglia ti infradicia.
Colpo dopo colpo finchè le natiche bruciano
Colpo dopo colpo finchè ti fa rialzare sfilandoti i collant.
Colpo dopo colpo mostrandoteli indecenti di umori e premendoteli sul viso bagnandolo di te
La Sua saliva che si mescola a quegli umori, il trucco colato, dal piacere, dal dolore, e… uno specchio davanti a te… dove finalmente vedi la vera te stessa.
E un sorriso ti illumina il viso. Fiera

martedì 15 marzo 2011

Perversamente Femmina!








Una amicizia nata in ufficio, tra colleghe, quella tra te e francesca; una amicizia via via fattasi più stretta, portandovi a confidenze più personali, più intime.
Tu a confessarle i tuoi …. “Fidanzati” …. più o meno ufficiali e il tuo amore per nuove e particolari … cure per il corpo
Lei a lasciarsi sfuggire, dapprima a mezze parole, poi via via con più complicità, quel rapporto che vive al di fuori del matrimonio, un rapporto “diverso”, di guida, un mondo di cui tu hai solo sentito parlare ma che non ti permetti di giudicare, e di questo francesca ti è stata grata.
Ed ora questo invito, inatteso, a trascorrere una giornata con … loro, sul lago; forse perché lei ti ha vista un po’ triste dopo la buca dell’ultimo minuto che ti ha dato il … “fidanzato” … di turno
O forse semplicemente, per cementare ancor più quell’amicizia al di fuori dell’ufficio.
Sorridi vedendola arrivare, elegante come sempre, anche con quel semplice prendisole, fare le presentazioni, “piacere sonia” … “piacere Enrico”, mentre lasci indugiare lo sguardo sul suo compagno, o complice come ama definirlo lei
Master come altri lo chiamerebbero, elegante, galante, sorridente, mentre ti saluta e vi fa strada attraverso il porticciolo, verso la sua barca, una pilotina da lago gia pronta a salpare.
Ti porge la mano aiutandoti a salire a bordo e piano accelera, uscendo dal porto, verso il lago aperto.
Seduta accanto a francesca vi godete l’aria tra i capelli e il sole sulla pelle
Mentre gusti il paesaggio di quel lago, le ville, la vegetazione.
Enrico vi invita a stendervi sul prendisole di prua, rallentando un poco l’andatura; francesca si lascia scivolare sui cuscini al sole mostrando il suo topless, fiera, tu accanto a lei, lasciandovi cullare dalle onde e dal vento, lasciandovi prendere da un dolce dormiveglia, mentre il sole ti scalda la schiena, il mento appoggiato alle mani, il capo piegato di lato.
Il tempo passa … un movimento accanto a te ti fa socchiudere a fatica gli occhi, vedendo francesca muoversi, raggiungere Enrico;
Lo vedi accarezzarle i capelli, la sua mano sfiorarle il seno, ed i capezzoli reagire a quel tocco, l’imbarazzo e un po’ di pudore ti spingerebbero a distogliere lo sguardo, a chiudere gli occhi, ma sei affascinata da quella mano di uomo così delicata che sfiora quella pelle liscia ed abbronzata sollevandola in brividi, quella mano che le disegna eccitanti arabeschi sulla schiena, davanti a te, mentre lo sguardo resta concentrato pilotando la barca. Continui d osservarli, nascosta dietro i tuoi occhiali da sole,  affascinata dal corpo di francesca che aderisce al suo, accarezzandolo con la pelle,
quella mano che afferra i polsi di francesca stringendoli dietro la schiena, schiacciata contro il parabrezza, tra lui e te, i muscoli della sua schiena si tendono e guizzano, il suo bacino preme con forza contro la coscia di lui
la sua bocca si schiude e la sua lingua scivola sul suo petto
leccandolo, assaggiando il sapore della sua pelle, bagnandola di saliva.
Si fa piu decisa la stretta sui polsi di francesca
le vedi rovesciare il capo, ad offrirsi ancor più
fissandoli, tra imbarazzo ed eccitazione
affascinata da quelle mani d’uomo non più delicate che ora le stringono i capelli facendola chinare, nascondendola in parte alla tua vista, anche se non ti serve vedere ora per sapere …
la schiena arcuata di francesca, i suoi capelli stretti con forza da quella mano che le guida il capo
Inequivocabile il movimento di quella mano, ritmico e deciso
inconfondibile il movimento di francesca china su di lui, lasciandosi poi scivolare in ginocchio
Vedi solo la sua fronte ed i suoi occhi ora
Occhi vivi e lucidi, come non li hai mai visti
E quella mano forte e sicura
Che muove con forza il suo capo dettando il ritmo
Non riesci a distogliere lo sguardo
Mentre una strana tensione cresce in te
Il tuo seno premuto contro i cuscini del prendisole si fa sensibile, teso
I capezzoli si inturgidiscono sfregando piano sui cuscini
Il respiro appena più affrettato
Li fissi, al riparo dei tuoi occhiali mentre la tua mano sfiora lentamente la tua gola
E cresce quella tensione in te
Mentre inconsciamente contrai ritmicamente i muscoli delle natiche e delle cosce
Quasi accompagnando il ritmo di quella mano di uomo che guida il capo di francesca
Premi con forza il ventre contro quei cuscini
A cercare un contato minimo
Rubato
Mentre il ritmo di quella mano accelera, e tu con lui …
I capelli di francesca scomposti, non certo per il vento
Quasi hai l’impressione di cogliere, nell’aria … l’odore di sesso
Più veloce il ritmo di quella mano
Più vivi gli occhi di francesca ora
Più forte quella tensione in te
Vedi il suo capo trattenuto con forza contro il ventre di Enrico
Sai cosa lei sente, cosa prova, quel senso di vuoto nella mente
Di nulla
Quell’aria che manca, posseduta in fondo alla gola, eppure ancora il volersi far prendere così
Quel sapore deciso che sente tra le labbra, sulla lingua
Quella mano che l’allontana, quasi strappandola via
E per un attimo intravedi la sua bocca schiusa
Che ruba aria
Bagnata di saliva
E ti costringi a chiudere gli occhi
A non guardare
Sperando di calmare quella tensione che ormai ti avvolge
Quei capezzoli ormai dolenti dal desiderio e dall’eccitazione
Stringendo le gambe augurandoti che quel desiderio umido che senti tra le cosce non traspaia dal tessuto del costume…
Cerchi di non pensare
Di concentrarti sul cullare delle onde
Sul vento che ti accarezza la pelle
Di scacciare dalla mente l’immagine di quei corpi così vicini, davanti a te oltre quel parabrezza
Il lieve rollio della barca ti fa aprire ancora gli occhi
Solo lui davanti a te ora
Indifferente guardando lontano mentre senti la pilotina rallentare
E improvvisa la voce di francesca, accanto a te, che ti strappa a troppi pensieri
O forse .. ne accende altri
Ti volti verso lei, in ginocchio accanto a te, sorridente, come se…. Nulla fosse accaduto poco prima
Ma realmente pensa che tu non abbia visto?
Che tu non abbia capito?
A fatica ti concentri su ciò che ti sta dicendo
Chiede se deve spalmarti della crema abbronzante
Quello sguardo pulito che ti fissa
Quell’aria innocente
Che quasi ti fa dubitare di ciò che hai visto
Quasi ti fa pensare che si sia trattato di un sogno, di fantasie
Quelle fantasie a cui spesso ti abbandoni… quando sola nel tuo letto lasci che le tue mani ti sfiorino, ti coccolino, ti cerchino … ti prendano.
Non aspetta risposta francesca e rabbrividisci al contatto della crema sulla tua schiena accaldata
Sulle gambe leggermente arrossate dal sole
Al contatto con la sua mano che lentamente inizia a massaggiare le tue spalle spalmando quella crema
E tornano nella tua mente quelle immagini di poco prima
Non importa se sogno o realtà
Quella mano che ora ti sta accarezzando la schiena poco prima accarezzava lui … forse …
Quelle dita che ora si muovono sulla tua pelle poco prima sfioravano quella di lui … forse …
E ti abbandoni a quel massaggio rinfrescante
Ti accorgi appena che la pilotina si è fermata
Senti appena il rumore dell’ancora gettata in acqua
Quelle mani ….
Leggere e morbide
Sulla tua schiena
Quasi a contare ad uno ad uno i tuoi muscoli
Disegnandoli con quella crema fresca
Quelle mani che scendono ai tuoi fianchi
Risalgono lente verso il collo
Lo avvolgono in punta di dita
Tornano a scendere premendo un po’ più forte
Ed ancora risalgono
Ti lasci cullare da quelle mani
Da quei pensieri ..indecenti
Sentendola muoversi piano dietro te
Le sue mani sulle tue gambe ora
Rabbrividisci al suo tocco sulle cosce
A mano aperta
Lento
Che avvolge le cosce salendo
Schiudendole appena
Scendendo verso i polpacci
La senti accoccolarsi dietro te
Sfiorando le tue caviglie
I tuoi piedi
Risalendo ancora
Un po’ più forte ora la pressione di quelle mani
Ancora sulle tue cosce
Ancora più su
Sulle natiche abbondantemente scoperte dal minuscolo costume
Stringendole l’una contro l’altra
Schiudendole piano
E di nuovo stringendole
Con movimenti che ben poco hanno a che fare con il proteggere la tua pelle con crema abbronzante …
Ma che non vuoi interrompere.
Quel movimento ritmico sulle tue natiche
Che ad ogni contrarsi preme di riflesso sul tuo ventre
Sul tuo sesso
Schiudendolo e contraendolo
Quel movimento che quasi accompagni premendo con forza il bacino contro i cuscini, per poi risollevarlo piano
Ed ormai non hai più dubbi che dal tuo costume traspiri la traccia umida del tuo desiderio
E che lei la scorga
E quel pensiero perversamente aumenta la tua voglia.
Scendono ancora quelle mani
Mentre francesca si accoccola sui tuoi talloni
Le sue ginocchia ad abbracciare i tuoi polpacci, il suo ventre a premere sui tuoi talloni…
E tornano a salire le sue mani
La senti chinarsi sulle tue gambe
Per un attimo il suo seno le sfiora
I suoi capezzoli turgidi solleticano le tue cosce, le natiche
e… il suo ventre preme piu forte contro i tuoi talloni..
apri per un attimo gli occhi e … lo vedi, davanti a te, oltre il parabrezza della pilotina
osservarvi
e non hai dubbi che lui possa leggere nel tuo corpo ciò che senti, ciò che provi
non distogli gli occhi da lui
sollevando sfacciatamente i tuoi occhiali
non più quelle lenti a proteggerti
ora vuoi che legga in te attraverso i tuoi occhi
mentre francesca ancora si muove dietro te
scivola sulle tue gambe
a cavalcioni sulle tue natiche ora
per meglio …. Spalmarti la crema sulla schiena ….
le sue mani tornano a torturarti dolcemente e perversamente
mentre muovendosi il suo ventre ondeggia sfacciatamente su te
preme
sfrega
e il tuo respiro si fa più rapido, sincrono con il suo
lo sguardo di Enrico che non vi abbandona
li, davanti a lui, tra le mani di un'altra donna
con il corpo che brucia di desiderio
col ventre di un'altra donna, caldo, che danza sulle tue natiche
con il seno che preme con forza contro i cuscini del prendisole e si muove piano per rubare una carezza
con il corpo di francesca che … casualmente a volte, sempre più spesso, sfiora la tua pelle
e le sue mani che si fanno strada
dalla schiena
ai fianchi
insinuandosi per un attimo tra te ed i cuscini
allontanandosi
tornando a sfiorare i seni
allontanandosi
tornando più sfacciate ora
spingendosi fino a solleticare i capezzoli in punta di dita
……….
Uno schizzo d’acqua gelido sulla pelle calda
Enrico si è tuffato
E quelle mani ti abbandonano
All’improvviso
mentre francesca si alza per raggiungerlo
Ti mordi le labbra
Bruscamente strappata ai tuoi pensieri perversi
A quell’abbandono nuovo e piacevole
A quella voglia che ormai non puoi più ignorare
Come certo non la ignorano loro
Volti il capo verso l’acqua
Sollevando appena la testa
Li vedi accanto allo scafo, a poppa,
Francesca aggrappata con le mani al bordo della scaletta
Il viso all’altezza del prendisole
Enrico dietro lei
Abbracciandola
Stringendosi contro lei
Il viso di francesca che muta in mille espressioni
Dal sorriso e quasi impudente che le illumina il viso
A quell’espressione tesa, di eccitata attesa, di voglia perversa
Di abbandono
Le sue labbra che si schiudono
Gli occhi improvvisamente cerchiati da un ombra scura
Il respiro che accelera
Mentre ti fissa negli occhi
E non puoi avere nessun dubbio su ciò che sta vivendo
Quasi leggi nel suo viso, nei suoi occhi
Il piacere di quel cazzo che, in acqua, si fa strada in lei
Che scivola sulla sua voglia
Che spinge dentro lei
Al ritmo delle onde
Ti fissa e quasi senti il piacere trasmettersi dai suoi sussulti e respiri
Le sue apnee
I suoi respiri più rapidi
Ed altre apnee
Al ritmo che lui sceglie per lei
E ogni pudore sfuma da te
Mentre fissandola
sollevi il busto
Mostrandole l’eccitazione del tuo seno
Muovendo piano la mano ad accarezzarlo
Sfiorandoti i capezzoli, stringendoli tra le dita gustando il loro inturgidirsi
Bagnandoti le dita di saliva densa
Per tornare poi a sfiorare i capezzoli con lenti movimenti circolari che disegnano il bordo scuro dell’areola
Gli occhi negli occhi di francesca
Respirando con lei
Mostrandole il tuo desiderio ed il tuo piacere
Rubandole il suo
e lentamente ti sposti verso il prendisole a poppa
senza abbandonare gli occhi di francesca
Vicino a loro
A quella scaletta
Spudoratamente schiudi le cosce davanti ai loro visi lasciando che vedano quella inequivocabile macchia di voglia bagnarti il costume
Lentamente la tua mano si muove sulla pelle
Scende ad accarezzare le cosce spalancate
Le unghie le graffiano piano
Lo sguardo di Francesca non ti abbandona, rapita tra il piacere d’esser posseduta e la perversa eccitazione nel guardarti
Le tue cosce aperte davanti al suo viso che ora osserva la tua mano
Che scende piano verso il costume
Si muove piano su quel tessuto bagnato
Disegnando le forme del tuo sesso
Quelle labbra tumide ed eccitate
Che scompaiono nel solco ormai fradicio
Quella voglia umida che ti bagna le dita impregnando il costume
Fissando francesca
Ondeggiando il bacino in sfinenti movimenti lenti
Lei
Gli occhi sbarrati nel piacere la bocca aperta in gemiti che muoiono in gola
Sussultando ai colpi di Enrico che ritmicamente la schiacciano contro la poppa della barca
Lenti ora come i movimenti della tua mano
Scivolando piano in lei, restando immobile
Uscendo
Tornando in lei
E le tue dita si fanno strada
In te
Scostando quel costume
Ti prendono
Oltre ogni pudore ormai
Si muovono, spingendo
Seguendo il ritmo dei colpi che possiedono francesca
Più veloci
Rallentando per un attimo
Riprendendo il ritmo
E trattieni il respiro per dominare il piacere che vuoi vivere e condividere con loro
Lo sguardo di Enrico cattura il tuo
Ti fissa, con sguardo lucido
Quasi a guidarti con la mente
Quasi a dettare il ritmo ed i tempi
E tu lo segui
Come se la tua mano fosse parte di lui
Come se attraverso francesca lui giungesse anche a te
Come se il suo cazzo vi scopasse entrambe, e non fa differenza che siano le tue dita a guidarti verso piacere
Ora anche i tuoi occhi sono cerchiati di voglia
Ora torni a fissare francesca
Ora il tuo ventre si solleva in scatti violenti ed incontrollabili
Ora vuoi il tuo piacere con il suo
La vedi spalancare la bocca
Vedi le sue nocche sbiancare strette con forza a quella scaletta
Senti quasi l’odore del piacere che le scorre sotto la pelle
Mentre rovescia il capo
La bocca spalancata, i muscoli contratti in spasmi violenti
E la tua mano ora furiosamente cerca
Vuole
Dona
… il suo stesso piacere a te
abbandonandoti alle tue mani
spudoratamente davanti ai loro occhi
masturbandoti furiosamente mentre l’orgasmo pare non finire
mentre sulla tua mano cola voglia densa
fino ad abbandonarti
appagata
cercando francesca con lo sguardo
e vedendo solo la mano di Enrico sui suoi capelli
forzarla dolcemente sotto il pelo dell’acqua
ora è il suo sguardo che cerca il tuo
ora nel suo sguardo leggi lo stesso piacere provato da voi poco prima
ora nel suo corpo semisommerso vedi quel piacere scorrere
e appagarsi
mentre immagini il suo sesso preda della bocca di francesca
riempirla
soffocarla
prenderla
più a fondo, con forza
ora puoi immaginare il suo piacere riversarsi nella gola di francesca
il suo sapore pervaderla
e il viso di francesca
con uno sguardo fiero e perverso
riemerge accanto a lui
risale a bordo
stendendosi accanto a te
ed ora non ha nulla della ragazza dallo sguardo innocente che credevi di conoscere
ora, fissandoti con sguardo complice, la sua mano sfiora la tua gola, la tua nuca
avvicinandosi a te
il suo viso verso il tuo
tu ti lasci guidare dalla sua mano, ipnotizzata quasi dai suoi occhi
… le vostre labbra si sfiorano
si toccano
le lingue si cercano
e trovi ed impari a conoscere su quelle labbra
in quella bocca il sapore di Enrico …
ed è solo mattina, la mattina di una lunga giornata ….
Mentre ti abbandoni sul prendisole gustando il tuo sentirti … perversamente femmina!
Stesa sul prendisole, mentre la pilotina lentamente solca le acque del lago, ad occhi chiusi, il viso posato sulle mani incrociate sotto al mento, lasci che la tua lingua cerchi e ritrovi sulle labbra il sapore del piacere di Enrico e la fragranza della bocca di francesca da cui hai rubato quel sapore.
Lasci che la mente torni alle emozioni vissute, l’appagamento del piacere da poco raggiunto, anche se donato solo dalle tue mani, l’eccitazione del volto di francesca davanti a te mentre si donava senza pudore ad Enrico, sussultando sotto i suoi colpi e fissandoti a mostrarti il suo piacere, la tua mano che ti cercava e prendeva il tuo piacere, fino a quel bacio,
Fino a trovare la bocca di francesca ancora pregna del sapore di Enrico, assaggiarla e ritrovarti fieramente femmina.
Mille sensazioni in te ora, mentre il tuo corpo si rilassa, appagato, mentre il sole ed il vento lo accarezzano, mentre accanto a te francesca gusta le stesse sensazioni ed Enrico pilota la barca.
E non importa dove vi sta portando …
Il tempo scivola leggero, come il vento sulla vostra pelle
cullata dalle onde verso... non importa dove.
Il rallentare della barca, il rumore sordo del motore che diventa sussurrante borbottio, l’accentuarsi del beccheggio ti ridestano dal torpore facendoti intuire che vi siete fermati.
Non apri gli occhi abbandonandoti a quelle immagini che ancora ti colmano la mente, il corpo di francesca accanto al tuo, la sua spalla che nel beccheggio sfiora la tua, seguendo il ritmo delle onde, portando la tua mente ad immaginare altri ritmi, altri tocchi.
Istintivamente muovi la tua mano, trovando il suo corpo, sfiorandolo piano lasciando scivolare le dita sulla sua schiena, salendo piano verso la nuca, giocando con i suoi capelli, sentendo accanto a te il suo respiro farsi più rapido, la pressione del suo corpo contro il tuo farsi ormai costante, non più un contatto fugace e casuale, ma un contatto voluto, cercato.
Giri piano il capo verso lei, apri gli occhi e trovi i suoi, che ti fissano, colmi di promesse e desideri.
Non serve altro, le vostre bocche si avvicinano piano, le lingue si cercano, si trovano, sfiorano le labbra, frugano le bocche, imparano i vostri sapori, mentre le mani conoscono i vostri corpi.
La mano di francesca, titubante quasi a scivolare sulle tue cosce, via via più decisa salendo verso il tuo ventre, i vostri corpi che si trovano, unendosi.
Un brivido perverso nel sentire il suo seno contro il tuo, i suoi capezzoli premere contro i tuoi muovendosi al vostro respiro senza che le vostre bocche si stacchino e le vostre mani si fanno voraci.
Cercano
Vogliono
Chiedono
Prendono
Senti la mano di francesca farsi strada nel tuo slip trovando la tua voglia umida
Ora solo istinto e voglia in te
Mentre quasi strappi il suo slip con perversa voglia
Mentre lasci che le tue dita la conoscano e la imparino
Sentendo le sue labbra pulsare
Le tue dita che scivolano tra quelle labbra
Che scovano il clitoride
Che lo premono muovendolo,
che lo sfiorano
lo toccano
lo masturbano
mentre ora il respiro di francesca è violento contro il tuo viso
e la sua mano imita i tuoi movimenti su te
quasi imparasse da te come dar piacere ad una donna, a te.
La sua gamba si insinua tra le tue cosce
Preme contro la sua mano che sta muovendosi in te
Ritmicamente si contrae spingendo le sue dita in te che non trattieni più gemiti eccitati
Ed .. una mano ti accarezza il capo
Enrico
In piedi
Accanto a te
A voi
Il suo viso si avvicina
La sua lingua lecca lenta il tuo collo
La tua gola
Sfiora il capo di francesca
Guidandolo giù
Lungo il tuo corpo
Tra le tue cosce
Muovendola a cercarti
Le sue labbra a sfiorare la tua peluria umida
La sua lingua a schiuderti facendoti inarcare il busto
A sfiorar quel clitoride eccitato e sensibile con piccoli colpi lenti
Via via più rapidi e decisi
Per poi rallentare ancora
Seguendo la guida che la mano di Enrico le impone
Schiacciando all’improvviso il viso contro te
La sua pelle a bagnarsi della tua voglia indecente
Il suo respiro caldo tra le tue cosce
E ancora la sua lingua a cercarti, rapida, umida,
Mentre la voce di Enrico la guida
La sfida
La spinge a dirti quante volte, tra loro
Lei immaginava te
Quante volte mentre lui la scopava lei invocava la tua figa sul suo viso
Quante volte ha sognato, sola nel suo letto di assaggiare il tuo sapore, masturbandosi.
E quelle parole eccitano ancor più il tuo corpo e la tua mente
Il piacere che cresce
E la lingua di francesca che si fa perversa
Scendendo a leccare lentamente tra le tue natiche
Schiudendole
Bagnandole di saliva
Scovando il tuo buchino
Sentendo la sua saliva bagnarti
Sentendolo contrarsi per un attimo
Senza poter nascondere un brivido di piacere
La sua lingua che non da tregua
Soffermandosi a lungo in quel breve tratto di pelle tra il buchino e il tuo sesso
Quel lembo di pelle così sensibile
Che ami accarezzare lentamente bagnandolo dei tuoi umori
Ma ora è la saliva di francesca a bagnarlo
Eccitarlo
Il tuo respiro ora è spezzato
Da sussulti improvvisi
Da apnee prolungate
I tuoi muscoli sono tesi
Spingi con forza il ventre contro il viso di francesca
Le tue mani si uniscono a quelle di Enrico sul suo capo
A trattenerla con forza contro te
Avvolta dal piacere che senti nascere
E la voce di Enrico
Vicina
Che sussurra decisa
Cosa vuoi ora sonia?
Cosa aspetti ora sonia?
Lo guardi
Gli occhi spalancati e acquosi
Pieni di voglia liquida
Lo guardi a bocca spalancata
Sussurrando il tuo volere il piacere
L’orgasmo
Il tuo volerti annullare nel piacere gridandolo
Sputandolo nella bocca di francesca, facendolo colare sulla sua bocca
Nella sua bocca
Ma lui ora non ti guarda più
Lui ora solleva il capo di francesca allontanandolo da te, forzando le tue mani che lo vorrebbero trattenere
Il viso di francesca
Bagnato dei tuoi umori
I suoi occhi
Perversi ed eccitanti come non li hai mai visti
E lui che chiede
A lei ora
Chiede se ti è concesso godere
Se ti è concesso il piacere.
Non capisci
Avvolta dalla voglia che ormai sta per esplodere
Senti l’eco di quelle parole che non comprendi
Perché?
Perché chiedere a lei se tu puoi godere
Perché chiederlo?
Spingi in alto il bacino
Cercando il volto di francesca
La sua bocca
La sua lingua
Le sue dita
Con rabbia
Cercando di forzare il suo capo contro te
Mordi le labbra
Esigi quell’orgasmo ora
Lo vuoi
E lontana nelle nebbie del piacere
La voce di francesca che sussurra
“no, non lo merita ancora”
un tono leggero
quasi ironico
mentre stringi con forza i suoi capelli
inarchi la schiena
ma la mano di Enrico contrasta la tua
e lui ti sussurra dolce
all’orecchio
“non ancora sonia… non ancora”
e si stende accanto a voi
il suo corpo tra i vostri
il suo sesso libero dal costume
davanti al viso di francesca
che non puoi smettere di fissare
il suo sguardo lucido mentre ti fissa
e la sua lingua sporge
ad assaggiare
sfiorare
leccare
ti fissa mentre la sua mano guida quel cazzo turgido a sfiorarti
lo senti sulla pelle
lo senti accarezzare i tuoi peli
lo senti battere piano sul clitoride
lo senti muoversi sulle labbra
e .. allontanarsi ancora
mentre un roco “no” ti sfugge
e la bocca di francesca si impadronisce di qual sesso gonfio di voglia
lo succhia avida
lo bagna di saliva
si fa fottere la gola
e la sua saliva cola su te
calda
densa
e ti nuovo torna a sfiorarti in punta di lingua
con colpi sfinenti e leggeri
intuendo sempre quando stai per raggiungere il tuo limite
e fermandosi un attimo prima
stringendo ancora quel cazzo tra le mani
muovendolo sul suo viso
sul collo
sulla gola
sulle guance
ad impregnarsi del suo odore
e poi
lentamente scivola sul tuo corpo
davanti a te
ancora il suo volto davanti al tuo
che ti trasmette l’odore di maschio dalla sua pelle
l’odore di quel cazzo con cui si è accarezzata
e ora le tue mani la stringono a te
contro te
la tua lingua la cerca per trovare il sapore di lui
un bacio profondo
violento
pieno di voglia repressa
frustrata
piena di eccitazione
piena di voi
le lingua che frugano violente nelle bocche
i denti che mordono le labbra
i respiri che si confondono
mentre lentamente la mano di Enrico si posa sui tuoi capelli
ora è la tua testa ad essere guidata
strappata dalla bocca di francesca
guidata lungo il suo corpo
ora è la tua lingua a coprirla di saliva
ora sei tu, tra le sue cosce
ad assaggiare il suo sapore
a muovere la lingua con colpi abili
sfidandola
fissandola
vedendola inarcarsi ai tuoi colpi
i suoi occhi che brillano sempre più
sempre più accesi
quell’ombra scura sotto gli occhi,
quegli umori densi sulle tue labbra
mentre la tua lingua si fa strada
spinge
aprendola
entra in lei
esce
torna a prenderla
scopandola
di più
ancora di più
ancora
e la sua voce
tra i gemiti
che chiede
implora
vorrebbe
il piacere
la senti chiedere ossessivamente ad Enrico
“posso … ti prego posso … dimmi di si …”
sollevi il capo lentamente
sai ciò che lei vede
ciò che tu hai visto in lei
il viso fradicio di umori
la bocca schiusa appena ansante
guardi Enrico
ti sorride in silenzio
sai
capisci
la fissi
scuotendo il capo in un lento ma deciso
“NO”
le sue unghie nella tua schiena
segnano
graffiano
ora è il suo bacino a sollevarsi cercandoti
e la sua voce rivolta a te ora piena di rabbia e di voglia
“puttana dimmi di si, ti prego sonia dimmi di si, lasciami godere”
e tu
perversamente
fissandola
continui a muovere ritmicamente il capo nel tuo diniego
ti odia lo sai
come tu l’hai odiata poco prima
un odio che è insieme amore e passione
desiderio ed appartenenza
Enrico dietro te ora
Il suo sesso sulla tua pelle ora
Scivola tra le tue cosce che si schiudono invitandolo
Mentre non smetti di fissare francesca
Di sfidarla con piccoli colpi in punta di lingua
Con schiaffetti leggeri sul suo clitoride eccitato
Leggi gelosie ed invidia ora in lei
Mentre sente e vede
Enrico entrare in te
Prenderti
Mentre vede nel tuo corpo il piacere d’esser presa
Mentre sente dal tuo respiro
Il piacere che ti sta dando
E ad ogni colpo
Chini il capo su di lei
Lasciando che la tua lingua la prenda
Spinga in lei
Più veloce ora
Più a fondo ora
Come i suoi colpi
In te
La mente annebbiata
Persa tra mille emozioni
Odori
Voglie
Sprofondi il capo nel suo ventre
Ora vuoi sentirla godere
Ora vuoi godere
Ora spingi contro lei
E la tua bocca, le tue mani, le tue dita
Sono su lei
In lei
Di più
Ancora di più
Mentre
Il viso schiacciato contro la sua figa
Ti sfugge ciò che pensavi non avresti mai detto
“ti prego ora … ora ti prego “
ed il suo “si” è preludio all’esplosione
il tuo corpo si tende
la mente si svuota
le gambe di francesca stringono il tuo capo a trattenerti contro lei
che vuole ciò che tu vuoi
che sente ciò che tu senti
il getto del suo piacere che ti bagna il viso,
le labbra
lo gusti
lo bevi
mentre senti il tuo
colare lungo il sesso di Enrico
bagnarlo di te
urlandogli il tuo piacere
lui che ora esce da te
in piedi
davanti a voi
ancora annebbiate dal piacere
i vostri visi vicini
le vostre bocche a contenderselo
le vostre lingue ad assaggiarlo
la vostra pelle ad accogliere il suo piacere
per poi rubarvelo l’un l’altra
gustandolo
e lasciarvi poi scivolare
insieme
su quel prendisole che sa di crema abbronzante, di sudore, di piacere, di voi.
Sorridi al viso di francesca vicino al tuo, sussurrandole “sei una splendida inaspettata puttana”
E lei, sfiorandoti le labbra sussurra “si”.