lunedì 28 febbraio 2011

Happy Birthday!







Cammini rapida verso Lui,
la solita notte passata quasi insonne nell’attesa di esser Sua, davanti a Lui
Anche se sai che stavolta sarà diverso
E lo vedi, davanti a te, su quel viale milanese pieno di traffico
E già il respiro si blocca e un sorriso ti illumina il volto
Pochi passi e i Suoi occhi ti rubano l’anima
Senza distogliere lo sguardo frughi nella borsa e sussurrando uno scontatissimo “buon compleanno” odiandoti per la banalità, Gli porgi quell’oggettino, e già ti senti sciocca e stupida
Riderà di te, ti considererà una ragazzetta stupida
Lo osservi mentre lo guarda e ciò che vedi nel Suo sguardo ti fa felice
Sa, ha capito il significato che ha per te.
Passi, al Suo fianco
Verso altri passi, verso ciò che ti aspetta
Respiro sospeso mentre quell’ascensore sale e il Suo sguardo si fa freddo
Quella porta che si apre
Si chiude alle vostre spalle
E su quel letto … lei
Composta, elegante inginocchiata con le braccia stese in avanti, la fronte schiacciata contro il materasso. In attesa.
Mille pensieri confusi di colpo nella mente
Tensione, timore, desiderio, rivalità gelosia, imbarazzo… fierezza, eccitazione.
E senza bisogno di parole raddrizzi le spalle fiera, le mani allacciate dietro la schiena, immobile davanti a Lui comodamente seduto su quella poltroncina.
Ed è a lei che Lui parla
Invitandola ad alzarsi
A mettersi al tuo fianco
Il tuo sguardo di Donna su lei a fare inevitabili confronti
Ma già la Sua voce pretende la tua attenzione
Pretende la tua, vostra compostezza
E già benda nera a rubarvi la vista
E tutto è altro
Immediatamente
È altro le Sue mani tra i capelli
È altro il profumo di donna davanti a te
È altro il sapore di labbra femminili sulle tue
È altro lo stupore piacevole scoprendo quel bacio diverso ma certo non meno intenso ed eccitato
È altro il pavimento sotto le ginocchia e il tuo seno a sfiorare il suo, i capezzoli a cercarsi e negarsi
È altro la voglia che infradicia il ventre e l’odore del desiderio
Altro il calore di quel corpo di Donna
Altro quelle bacchette che stringono cattive il vostro seno e unite da quella catenella vi fanno sussultare ad ogni respiro quasi più nella preoccupazione del far soffrire l’altra che del dolore in se
Altro il no ingoiato quando sei strappata da lei e portata su quel letto
Legata…solo da un ordine
“zitta e ferma”
e già quelle sole banali parole ti costringono a trattenere il respiro per controllare quello spasmo violento nel ventre
ed ora son parole, le Sue parole
non rivolte a te ma a lei
guidandola verso te
indicandole ogni gesto
non la vedi non puoi vederla eppure quelle parole son più chiare di mille immagini
sai che lei si sta avvicinando a te lentamente, sfilandosi la benda
sai che vede il tuo corpo offerto, che vede il tuo seno eccitato che si solleva rapido nel respiro dell’eccitazione
vede il tuo ventre e quel ciuffo vezzoso a sovrastarlo
vede quelle labbra “sporche” di voglia indecente
e vorresti parlare, chiedere, implorare che la sua mano possa sforarti la pelle, accarezzarti il seno, graffiarti
vorresti che la sua bocca che hai conosciuto potesse succhiare i tuoi capezzoli bagnandoli di saliva, che la sua lingua potesse schiuderti la figa assaggiandoti
“ferma e zitta”
cazzo quanto è difficile e assurdamente appagante con i sensi così tesi e sensibili
Lui parla, con quel tono calmo, basso, sicuro e non serve vedere per sapere che lei sta seguendolo passo passo
Il leggero inclinarsi del letto testimonia del suo esserti al fianco
Quasi senti il tepore della sua pelle seppur ancora non abbastanza vicina
La tua bocca si schiude le parole rotolano dal cervello fino ai denti e li si bloccano
“ferma e zitta”
ma le senti così forti nella mente che forse loro possono sentirle
“toccami, sfiorami, assaggiami, colpiscimi, leccami fottimi”
e quasi in risposta a quelle parole mute i Suoi ordini seguono quegli stessi desideri ed ecco
son quelle mani di donna ora a graffiar piano le cosce, risalendo lente
son quelle dita a sfiorarti le pelle velata di sudore eccitato
è il soffio del suo respiro a farti fremere mentre soffia sul clitoride
e… inaspettatamente quel semplice soffio ti fa sollevare il bacino verso lei premendolo contro il suo volto
per un attimo, un breve attimo e subito Lui la allontana da te
e lacrime ti velano gli occhi sotto quella benda
per aver disobbedito
“ferma e zitta”
e quel solo brevissimo contatto ti ha portata sull’orlo dell’orgasmo.
silenzio ora
nulla si muove attorno a te
senti il suo sguardo severo sulla pelle
sai che sarai punita
vuoi quella punizione
la meriti
e ancora quel lieve inclinarsi del materasso
ancor più sola ora che lei non è più accanto a te
“ferma e zitta” così devi stare, così doveva essere ed hai sbagliato
un brivido sentendo i capelli di lei sfiorarti le gambe
un singhiozzo trattenuto comprendendo
e la Sua voce che parla, a lei, ordinandole di dire, dirti ciò che non puoi vedere, che puoi intuire
che forse non vorresti sentire
e quella voce di donna, rotta da emozione e desiderio ti parla
ti dipinge immagini
lei ai piedi di quel letto
china in avanti a sfiorare il tuo corpo
lei che sente esploderle dentro il tuo odore di femmina eccitata
lei che con voce rotta confessa la sua voglia indecente
lei che trasforma in parole sue i tuoi desideri facendoli propri
lei che ha il permesso di chiedere e chiede, chiede di sentire mani Padrone stringerle la gola
rubarle l’aria
dita severe serrarle il seno e i capezzoli
cazzo batterle sul clitoride, bagnarsi della sua stessa voglia
……. Spingere … prenderla
e il gemito che accompagna queste parole ti dice che le sue non son solo richieste
che lei ora sta avendo cio che tu desideri, vorresti
vuoi cazzo vuoi con tutta te stessa
e l’ansimare di lei, il suo gemere, l’ondeggiare dei suoi capelli sulla tua pelle quasi ti fanno sentire scopata come lei
la tua bocca si schiude il respiro ormai quasi un rantolo
e finalmente Lui ora parla a te
ora ti chiede, Lui, di dirti
di dire cio che senti, sei, vorresti, vuoi
e ogni argine si rompe
le parole, quelle parole troppo a lungo frenate si fanno fiume
ed è ancor piu difficile non muoversi
ora
ora che senti la tua voce dire, dirti
ora che ansimi la tua voglia, bisogno di mani che frughino e tocchino
di lingua che lecchi
e…
quelle parole si fanno realtà quando il capo di lei
preme sulla tua figa
quando la sua lingua, dapprima timida, ti cerca
si muove tra quelle labbra
assaggia i tuoi umori
sfiora il clitoride
lo tocca
si sposta
e non sai trattenere parole
quasi urlando
“no cazzo no, non ti muovere
resta li
ancora li”
e a quelle parole il suo tocco si fa piu preciso
piu deciso
li in quel punto
che vuota la mente
che ti porta lontano
e ancora si sposta
e quasi con rabbia le urli
“NO
Resta li
Resta li ora ti prego non spostarti”
E senti la sua lingua tornare li
La senti muoversi
Senti il suo respiro caldo
E il suo premere ritmicamente contro te spinta da Lui che la sta fottendo
Ma ora non importa ora vuoi quella lingua
Ora vuoi quella saliva
Ora vuoi
godere
cristo si ora vuoi un orgasmo, vuoi sputarglielo in faccia vuoi sapere che il suo viso è lordo di te, che il tuo sapore ed i tuoi umori le inzaccherano il viso
è Lui, Lui che ora chiama il tuo nome, vuole la tua attenzione
Lui che ora guida te
Lui che ora ti dice di afferrare quel capo di donna tra le tue cosce
Lui che ora ti dice di sentirlo tuo mentre lei gode scopata fino al’anima
E la stringi contro te
Le tue mani e gambe ad imprigionarla contro la tua figa
Il tuo ventre impazzito che struscia sul suo viso
L’orgasmo che cresce
Sale
Vibra
Vorrebbe
Vuole
Il bisogno di sentire quel suo “si”
La paura di quel suo “no”
E quasi Lui sapesse, sentisse…. Chiede
“dimmi”
e urli
urli dietro quella benda
urli con il viso e la lingua di lei tra le cosce
urli sentendola sussultare sotto i suoi colpi
“godere, voglio godere, ho bisogno di godere
voglio questo orgasmo
voglio donarlo a lei
voglio goderlo con lei”
e senti quei colpi in lei farsi piu rapidi e profondi
il suo viso schiacciarsi ritmicamente contro te
quasi come se entrambe foste scopate dal Suo cazzo
e quel dirti diventa una preghiera rotta da gemiti del piacere
da apnee e sospiri
e Lo senti sussurrare… a lei… ora puttana, ora puoi godere
cazzo no non lei tu, tu vuoi godere
tu che stringi i pugni nel vuoto
tu che sei al limite
tu che non sai resistere oltre e non hai il permesso.
La senti contro te
il suo orgasmo quasi ti esplode nel ventre
chiedi preghi
implori
mentre quel limite è vicino, così vicino da esser quasi un non ritorno
e i sussulti involontari ed incontrollabile del suo orgasmo non fanno che peggiorare il tutto
la senti contrarsi tra le tue mani
tra le tue cosce
la senti gemere e urlare soffocata dalla tua figa
la senti abbandonarsi nell’appagamento del piacere
e stringi piu forte i suoi capelli
premi piu forte contro il suo viso strusciandoti
vuoi quel piacere vuoi quell’orgasmo
vuoi
vorresti
ti prego
vi prego
e non sai trattenere un no urlato quando la senti strappare da te
non sai fermare le tue mani che sostituiscono la sua lingua frugandoti frenetica la figa
e subito Lui le allontana
e…
il Suo cazzo
tra quelle labbra fradice
il Suo cazzo che spinge
scivola in te
entra
a fondo
più a fondo
immobile in te perché siano solo le contrazioni del tuo ventre a scoparti
e poi spinge ancora
ti scopa figa e anima
la Sua mano sulla tua gola
e finalmente quel “si, ora puoi”
che ti libera l’anima
perdendoti nel piacere
mentre la sua saliva sputata sul viso ti eccita ancor più
mentre le sue mani la spandono sul tuo volto
persa nel piacere
senza sapere più nulla
senza che nulla importi
piacere puro
appartenenza pura
che ti lascia svuotata
e quasi non ti accorgi
delle Sue braccia che ti stringono
Lui al tuo fianco
Quasi non ti accorgi di lei
Stretta a voi
E con un sorriso Lui le dice …
Ora puoi prendere quelle candeline
e….
un nuovo inizio.
Happy birthday!





mercoledì 2 febbraio 2011

Master and servant!



Avrei qualcosa da ridire sul "gioco" ma è vero:
"It's a lot like life
And that's what's appealing"


Master and Servant
There’s a new game
We like to play you see
A game with added reality
You treat me like a dog
Get me down on my knees
We call it master and servant
We call it master and servant
It’s a lot like life
This play between the sheets
With you on top and me underneath
Forget all about equality
Let’s play master and servant
Let’s play master and servant
It’s a lot like life
And that’s what’s appealing
If you despise that throwaway feeling
From disposable fun
Then this is the one
Domination’s the name of the game
In bed or in life
They’re both just the same
Except in one you’re fulfilled
At the end of the day
Let’s play master and servant
Let’s play master and servant
Let’s play master and servant
Come on, master and servant


Padrone e Schiava C’è un gioco nuovo
A cui ci piace giocare,
Un gioco con aggiunta la realtà
Tu mi tratti come una cagna
Mi fai mettere giù in ginocchio
Lo chiamiamo Padrone e Schiava
Lo chiamiamo Padrone e Schiava
E’ molto simile alla vita
Questo gioco tra le lenzuola
Con te sopra ed io sotto
E dimentichiamoci dell’eguaglianza
Giochiamo a Padrone e Schiava
Giochiamo a Padrone e Schiava
E’ molto simile alla vita
Ed è questo ciò che lo rende attraente
Se disprezzi quel sentimento usa e getta
Del divertimento da buttar via
Allora questo è quello che fa per te
“Dominazione” è il nome del gioco
A letto o nella vita
Sono entrambi la stessa cosa
Tranne che in un caso sei soddisfatto
Alla fine della giornata
Giochiamo a Padrone e Schiava
Giochiamo a Padrone e Schiava
Giochiamo a Padrone e Schiava
Dai, Padrone e Schiava