mercoledì 29 settembre 2010

Milano - Basilea












La prospettiva di un noioso viaggio in treno si trasforma in una inattesa avventura erotica.

Immaginazione o…realtà?



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Un nuovo viaggio per lavoro, amo viaggiare, spostarmi velocemente in aereo, tra un mondo e l'altro, nuove culture, abitudini ed incontri.

Sciopero! Ormai una irritante quotidianità, niente aerei.

"Dottore con l'intercity sono solo quattro ore di viaggio, le prenoto il biglietto?" la voce ansiosa di Paola, la mia segretaria mi distoglie dai miei pensieri; " si grazie Paola, prenoti pure".

E' tanto che non viaggio in treno, stazione Centrale, caos di visi, voci, odori, umanità frettolosa.

Il mio treno, la mia carrozza, salgo, cerco il mio posto, fortunatamente vicino al finestrino; é vuota, il solito, banale, illusorio pensiero di ogni viaggiatore "speriamo non ci sia nessun altro almeno faccio un viaggio tranquillo".

Sistemo i bagagli, una rivista tra le mani e… attendo.

L'impersonale voce metallica dell'altoparlante annuncia la partenza, sbuffi, cigolii, il lento avviarsi del treno, l'aumentare della velocità. Sono solo!

Giro lentamente le pagine, mentre il treno corre veloce, prima fermata Stresa, la "perla" del lago Maggiore, poi la Svizzera e finalmente Basilea, fredda meta del mio viaggio.

Il rumore della porta della scompartimento mi distoglie dai miei pensieri, solo ora mi accorgo che siamo fermi a Stresa e qualcuno sta entrando.

Accidenti, finita la solitudine.

Sollevo lo sguardo e ti vedo, seria ed accigliata, elegante nel tuo tailleur professionale, solo un accenno di frivolezza nel foulard colorato che ti stringe il collo. Un uomo ti accompagna, accigliato anch'egli, posa i tuoi bagagli, frettoloso, quasi scocciato; un bacio leggero sulla guancia "ciao, fai buon viaggio, ci sentiamo quando arrivi", "ciao, ciao".

Scende

Guardi il numero della tua prenotazione, il tuo posto è di fronte a me, accanto al finestrino, ti siedi evitando il mio sguardo, solo un "buongiorno" di cortesia ed anche tu ti immergi nella lettura di una rivista.

Il treno, lentamente, riparte; getti solo un fugace sguardo dal finestrino accennando ad un lieve cenno con la mano all'uomo che ti osserva dal marciapiede.

Silenzio, rotto solo dai metallici rumori del treno. Entrambi rincorriamo i nostri pensieri.

Ti guardo, 30 anni circa, lunghi capelli neri, raccolti in una complicata crocchia, viso ovale, occhi scuri, carnagione candida, mani ben curate, dita lunghe ed affusolate, il corpo snello si intuisce piacente sotto l'abito, un seno piuttosto piccolo ma ben modellato.

Mi sorprendo a pensare, sorridendo tra me, che i seni piccoli molto spesso sono i più sensibili, quelli che più amano essere lungamente accarezzati.

Sicuramente una donna piacente, sicura di se, in viaggio per lavoro.

Sicuramente una donna che, come me, ama viaggiare seguendo i propri pensieri ed evitando le sciocche e banali conversazioni da "compagni" di scompartimento.

Chiudi la tua rivista, appoggi il capo al poggiatesta chiudendo gli occhi, il capo reclinato, il tuo collo sottile parzialmente celato dal colorato foulard.

Ti fisso, il disegno delle tue labbra, la pelle delicata.

Ti muovi appena sul sedile cercando una posizione più comoda e, per un attimo, apri gli occhi incontrando i miei.

Il treno corre veloce, accarezzo la tua pelle con i miei sguardi, ti sfido quasi ad accorgerti di me, a sentire i miei pensieri, a donarmi i tuoi.

Un fremito nelle tue ciglia mi dice che, di sottecchi, mi stai guardando, forse infastidita dai miei sguardi ….. forse……

Ora i miei pensieri mi fanno compagnia facendo scorrere veloci le noiose ore di viaggio. Ora sono felice di averti qui, di fronte a me e poter ingannare il tempo fantasticando su di te, ignara protagonista delle mie fantasie.

Fa caldo, come sempre la temperatura sui treni è esasperata: gelida o tropicale.

Ti alzi, sfilando la giacca del tailleur ed appendendola, ora posso ammirare il tuo corpo ben proporzionato, indovinare il minuscolo slip che copre il tuo pube segnando appena la gonna.

Ti risiedi



Il tuo corpo cerca di rilassarsi, di trovare una posizione più comoda, la gonna sale leggermente mostrandomi le tue gambe, hai richiuso gli occhi, ma vedo che li riapri a tratti, osservandomi. Forse infastidita dai miei sguardi, … forse…

Appoggio la testa al mio sedile, socchiudo gli occhi fingendo di dormicchiare, ma senza smettere di osservarti e di … sognare.

Apri gli occhi, mi guardi pensando che non ti veda. Ora è il tuo sguardo che scorre su di me, ora sono i tuoi occhi a studiare il mio viso, il mio corpo, scivolando lievi.

Insegui i tuoi pensieri.

Il lento dondolare del treno fa ondeggiare il tuo corpo

Le tue mani posate in grembo, intrecciate, immobili, poi pian piano le nocche sbiancano un poco, le dita si contraggono ritmicamente.

Quasi immobile stai premendo lentamente le mani sul tuo pube, rubando sensazioni, esaltate dalla situazione, mentre la tua mente sta volando.

I tuoi occhi su di me, la tua mente lontano, inseguendo immagini perverse, desiderate.

Il movimento delle tue mani si fa più deciso ora, il tuo viso arrossato, le labbra socchiuse da cui sfugge un lieve sospiro, le narici dilatate, quasi a cogliere odori eccitanti; Il tuo corpo si tende sotto le prime ondate di piacere che partono dal tuo ventre irradiandosi in te, sensuale marea che travolge la realtà, la trasfigura.

Posso quasi vedere, dipinte sul tuo volto, le immagini della tua mente, eccitanti, perverse, frutto di fantasie forse troppo spesso negate.

Più rapido ora il premere delle tue mani sul tuo ventre, lo spingi in avanti, lo sollevi un poco schiudendo appena le gambe, ondeggiando, ormai persa nelle tue fantasie, ignara della realtà; tu e la tua mente, appagando il tuo corpo.

Più rapido, più deciso, con più forza, osservandomi con occhi vacui, quasi non esistessi; eppure protagonista dei tuoi sogni.

Più veloce, ancora di più, il piacere scorre nel tuo corpo come un fiume impetuoso,

il tuo sesso la sorgente, il tuo cervello la foce, nulla può più fermarlo, nulla può impedirti di raggiungerlo.

Il capo abbandonato contro il poggiatesta, i muscoli tesi, il respiro mozzo, che riprende a tratti, mordendo l’aria; un velo di sudore imperla la tua fronte, piccole gocce disegnano il tuo viso scivolando verso le tue labbra.

Più veloce, di più, senza pudore.

Apro gli occhi fissandoti, spudoratamente, sfidandoti a vergognarti, a smettere, a ricomporti, ben sapendo che ormai non puoi, non più, non ora, troppo intensa l’esigenza di raggiungere il piacere, troppo esaltante la sensazione di mostrarti a me, così, senza tabù, la vergogna che aumenta il piacere, annebbia la mente ed accende i sensi.

Mi alzo, i miei occhi nei tuoi, leggendo il tuo desiderio, parlandoti del mio, sfidandoti.

Ora, senza ritegno, le tue mani ti accarezzano attraverso la gonna, hai le gambe aperte e l’illusione di sentire il tuo odore di donna eccitata che pervadere lo scompartimento.

Di più, più veloce.

Chiudo la porta dello scompartimento, tiro le tendine, fissandoti, senza abbandonare mai i tuoi occhi.

Un gemito rauco dalle tue labbra, prolungato, sensuale, mentre il tuo bacino cavalca le tue mani, offrendosi a me, impudico.

Sono davanti a te immobile, slaccio lentamente i miei pantaloni, segui con trepidazione i miei movimenti, vorresti urlare il tuo desiderio, chiedermi di fare in fretta, il tuo corpo non può più attendere.

Il mio sesso tra le mie mani, davanti al tuo volto eccitato, rosso di desiderio e vergogna, segnato dalla voglia, dal senso di liberazione di essere finalmente donna libera di mostrarsi com’è; con i suoi desideri e le sue perversioni.

Le mie mani sul tuo capo ti spingono contro me, ti abbandoni mentre un lampo sensuale attraversa i tuoi occhi; schiudi le labbra mentre il mio odore di maschio esplode nel tuo cervello, la tua lingua sporge ansiosa di cogliere il mio sapore, sentirlo in te, mescolarsi alla tua saliva.

La tua mano ormai senza pudori scompare sotto la gonna, sente il leggero tessuto del perizoma umido sotto le dita, preme, muovendosi con sapienza, di più, sempre più rapida.

Scivolo lentamente in te, senti il mio sesso gonfiarsi contro il palato, la sensazione esaltante di dare piacere con la tua bocca, con i lenti movimenti della tua lingua.

Mi muovo in te, gustandomi il tuo calore, la tua abilità troppo spesso negata e nascosta, ti lasci guidare dall’istinto, sai, inconsciamente, come e quando muoverti, accordando i tuoi movimenti con i miei.

Il tuo corpo si tende, chinata in avanti, me tra le labbra, le tue dita che premono il clitoride pulsante, tremi, fremi ora non c’è più vergogna, non ci sono più tabù ne doveri, ora siamo solo noi, due corpi che danno e ricevono piacere.

Più veloce, di più, ancora.

Ti sento irrigidirti tra le mie mani, suoni inarticolati dalla tua bocca scivolano sul mio pene, soffi di piacere intenso e violento scorrono caldi da te sulla mia pelle, le tue dita ora ferme sul clitoride, il ventre scosso da spasimi incontrollabili, una bianca marea di piacere ti avvolge, ammantando i tuoi sensi, trasportandoti lontano, quasi volando, ignara di tutto.

Il respiro rotto da lunghe apnee, il corpo scosso da fremiti, inarrestabili, ondate che trascinano i tuoi sensi, facendoli rotolare sulla spiaggia del piacere raggiunto.

Pian piano riprendi coscienza della realtà, risenti il mio sapore tra le tue labbra, mi senti muovere piano, spingendo in fondo alla tua gola, per un attimo, un solo fugace attimo, provi vergogna per ciò che è accaduto, che sta accadendo; ma è solo un attimo. Il tuo corpo appena appagato da un solitario orgasmo vuole di più, la tua mente chiede la realizzazione di altri sogni. Le mie mani ora decise guidano il tuo capo, sciolgono i tuoi capelli che incorniciano il tuo volto, le tue dita ancora umide di te imparano il mio corpo.

Senti nuovamente i tuoi umori bagnare le tue gambe, l’eccitazione riprenderti prepotentemente. Di più, vuoi di più, sai che sei pronta ad ogni cosa io ti chiederò, aspetti con ansia che io chieda, pronta a soddisfarmi, a soddisfarti.

Il bucolico paesaggio svizzero scorre lento dal finestrino, lindo ed ordinato, così contrastante con il disordine dei tuoi pensieri, delle tue emozioni.

Esco lentamente dalla tua bocca,il mio sesso lucido, le tue labbra bagnate di umori e saliva che lentamente colano sul tuo viso, sul tuo collo, hai il capo sollevato verso me in una muta richiesta, quasi una supplica prepotente.

Ti faccio alzare, appoggiare al finestrino, le mani aperte contro il vetro freddo, il viso premuto a guardare l’invisibile esterno, le mie mani sapienti e desiderate scorrono su di te, accarezzano i tuoi seni eccitati attraverso la camicetta, ne sfiorano i capezzoli, turgidi, piccoli boccioli desiderosi di essere stretti, adorati. La mia carezza sicura scende sui tuoi fianchi facendoti ansimare a bocca aperta, velando di vapore il finestrino, sollevo la gonna scoprendo le tue intimità appena velate dal minuscolo indumento profumatamente intriso di te, dei tuoi umori. Ti protendi verso me, cercando il mio corpo con il tuo, le mie mani ti trovano, decise ora, quasi rudi, come spesso hai sognato. Uno strappo improvviso libera il tuo sesso di quell’ultimo impalpabile diaframma, apri le gambe, sussurrando frasi sconnesse e oscene che mai avresti pensato di poter dire ad un uomo, men che meno ad uno sconosciuto. Il tuo bacino freme in una danza incontrollata, le mie dita sulle tue natiche, scivolano più giù, accompagnate dai tuoi ansimi impazienti, i tuoi peli umidi e ribelli tra le mie dita, gocce di piacere le bagnano mentre scivolano dolcemente tra le pieghe del tuo desiderio. Un sussulto improvviso mentre premo con forza il clitoride e ondeggi sui miei polpastrelli urtando contro il mio sesso sempre più teso. Colgo frasi sconclusionate, colme di desiderio perverso. Afferro con forza i tuoi capelli costringendoti a voltare il viso verso me mentre affondo in te le mie dita. I tuoi occhi velati di torbido desiderio nei miei, la bocca aperta, cercando aria, implorando piacere.

Non servono parole, i nostri occhi, i nostri corpi si dicono tutto, sanno tutto. Mi senti appoggiare a te, prepotentemente desideroso di averti, le mie dita escono da te, lasciandoti un momentaneo senso di vuoto, ma subito la decisa spinta del mio sesso ti fa inarcare le reni urlando senza ritegno.

Scivolo in te, una calda guaina di muscoli ed umori mi circonda. Sento le violente contrazioni del tuo utero su di me, carezze indecenti.

Spingi, mi cerchi, mi implori, mi vuoi.

Le mie mani decise sui tuoi fianchi ondeggianti guidano i miei colpi; osservo il tuo viso per rubare i tuoi ritmi, per seguirli accordandoli ai miei.

Sento i tuoi muscoli tendersi sotto i miei colpi repentini, la tua lingua impazzita lecca immaginari amanti sul vetro, disegnando lubriche scie di saliva mescolate a smozzicate parole ansanti.

Di più, vuoi di più.

Nulla deve esserti negato ora, nulla puoi e vuoi negare.

La mia mano abbandona il tuoi fianchi per bagnarsi tra la rugiada del tuo sesso e posarsi indecente sul tuo buchino ancora intonso, lo sento contrarsi improvvisamente alla mia pressione, un lampo di paura nel tuo sguardo, subito sopraffatto dalla furia dei tuoi sensi, lo sento rilassarsi un poco, un pò di più; le mie dita si fanno lentamente strada in te, mentre il mio sesso apre voragini di piacere nel tuo corpo e nella tua mente: un gemito di dolore mentre supero l’ultimo scoglio del tuo sfintere, sono in te, ovunque: Spalanchi la bocca urlando il tuo piacere, senza vergogna, femmina finalmente.

Ti muovi, sulle mie dita, che ti aprono di più, facendoti scoprire quella nuova fonte di piacere che hai sempre negato. Ora non più, ora non ti bastano più le mie dita, è il tuo corpo a dirmelo, i tuoi occhi a chiedermelo. Esco lentamente dal tuo sesso fradicio

Senti il mio pene scorrere sulle natiche, batterci sopra, sfilo le mie dita e realizzi che rimani oscenamente aperta, in attesa. Il glande appoggiato preme, forza, ti mordi le labbra guardandomi, gli occhi colmi di lacrime per il dolore, ma in te la decisione a continuare, ora, ora si. Sei tu stessa a spingere contro me, con forza, impalandoti, urlando di dolore e di gioia, accelerando i tuoi movimenti, sentendo il mio sesso impadronirsi di te, totalmente, come mai avresti immaginato. Più veloce, più a fondo, senza ritegno. Forzando i tuoi muscoli ad aprirsi come mai avresti immaginato, piacere e dolore. Una folle danza scomposta di corpi nell’ignaro oblio della passione. Il dolore che provi è superato dall’inatteso piacere, fisico e mentale. Ti doni totalmente, per la prima volta, senza pudori, urlandolo, chiedendo di più.

Colpi sempre più frequenti, le tue natiche impazzite urtano ritmicamente contro me, di più.

Un lungo urlo rauco, le mani sul vetro afferrano inesistenti corpi, la lingua accoglie immaginari piaceri, mentre reali piaceri invadono il tuo corpo.

Ti pieghi su te stessa, offrendo inconsciamente le tue natiche a colpi più profondi, le mani posate a terra ora, i capelli a coprire il tuo volto, la gonna rovesciata sul tuo ventre. Un ultimo rauco grido e resti immobile, squassata solo da spasimi di piacere assoluto. Resto immobile in te, lasciandoti gustare a fondo quel nuovo e travolgente orgasmo. Pian piano il tuo respiro si cheta, mi muovo lentamente, lenti ondeggiamenti del tuo bacino mi seguono, con dolcezza ora, senti il mio desiderio inappagato premere in te.

Con infinita lentezza esco da te, il tuo istinto ti fa voltare verso me, accoccolata ai miei piedi, il mio sesso teso davanti a te. Avvicini il viso, trasfigurato dal piacere raggiunto. Odori violenti che riconosci come tuoi ti scoppiano nel cervello, apri la bocca, fissandomi con sguardo adorante, ora vuoi darmi piacere. La tua lingua, le tue labbra impazzite su di me, baciano, leccano, succhiano, senza una logica, come deve essere, solo istinto animale, solo i nostri corpi che chiedono e danno, solo i nostri odori che ci inebriano. Più veloce, più sensuale. Afferro il tuo capo, stringendolo con forza mentre un urlo liberatorio accompagna il mio piacere che si libera in te, su di te, dipingendo sul tuo volto scie di bianco piacere. Tra le nebbie del mio orgasmo ti sento urlare di nuovo, la tua mente ti ha portata a raggiungere un nuovo orgasmo, senza neppure sfiorarti; per il piacere per avermi portato al piacere, per l’eccitante sensazione di sentirmi svuotare su di te.

Restiamo immobili, lungamente, fissandoci ed aspettando che i nostri muscoli si rilassino, che il nostro respiro rallenti, che la realtà torni in noi trascinandoci fuori da quel fantastico mondo di piacere in cui siamo ancora immersi.

Dopo minuti che sembrano ore mi stacco da te, un sorriso malizioso sul tuo volto appagato, sciogli il foulard dal tuo collo e mi ripulisci amorevolmente, passandolo poi sul tuo viso a raccogliere le profumate tracce del mio orgasmo.

Ci ricomponiamo lentamente, ignorandoci quasi e lentamente torniamo a sederci, di fronte, scambiandoci una sensuale complicità silenziosa.

Solo ora mi rendo conto che non ci siamo detti neppure una parola a parte il tuo formale buongiorno prima della partenza.

Il trillo del tuo cellulare, rispondi rapidamente mentre il treno ormai sta entrando alla stazione di Basilea: “ciao, si sto arrivando ora” prendi il tuo foulard intriso di noi e lo avvicini al viso fissandomi sfrontatamente “tutto bene, il solito noioso viaggio, si, ci sentiamo dopo dall’Hotel, si certo scendo come sempre al Majestic, ciao”.

Ci alziamo prendendo i bagagli, mentre sollevi la valigia posso ammirare una volta di più le linee sinuose del tuo corpo; mentre ti avvii verso il corridoio ti volti verso me, posi sul sedile accanto un biglietto, lo prendo, il tuo nome: P.. G…, il tuo cellulare, un muto invito nei tuoi occhi, esci.

Un ultimo sguardo allo scompartimento vuoto domandandomi se è stato un sogno.

A terra il tuo slip stracciato ed il tuo biglietto tra le mani mi ricordano che è stata una realtà, una stupenda realtà e che presto……….

lunedì 27 settembre 2010

Appagante Orgasmo Violento!





Passo dopo passo verso ciò che sei, sempre più!

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Quella camera è un mondo
un mondo vuoto che opprime
che crea tensione
attesa
... attesa ....
mai come ora quella parola è densa di significato
attesa
accompagnata da mille pensieri
da ciò che è già stato
da ciò che sarà o potrà essere
... attesa ...
interrotta da uno squillo improvviso
temuto e desiderato
parole che frugano la mente ed incendiano il corpo
e ancora attesa...
mentre ti osservi in quell'intimo scelto per lui
mentre ti chiedi se sarà ciò che vorrebbe
mentre le mani, stesa su quel letto, scivolano lente sulla pelle,
accendendo voglie che non attendono altro
e lasci la mente volare lontano
verso ciò che sta per essere ...... forse
.........
un colpo alla porta
la mente che trema
il cuore che salta un battito
mentre la schiudi e
Lui davanti a te
e già siete uno e nulla
e già sei tutto
il Suo sguardo che brucia sulla pelle
le tue parole che ti si affollano nella mente e non sanno dirsi
gli occhi che Lo cercano e nel contempo Lo sfuggono
davanti a te
mentre lento si muove
si siede,
elegante e sicuro su quella poltroncina
i Suoi occhi che non ti abbandonano neppure per un istante
e sai cosa si aspetta da te
eleganza
femminilità
rispetto
e finalmente la sua voce che dice
e il tuo corpo che obbedisce alle Sue parole
le ginocchia sul pavimento avvicinandosi a Lui
carponi
davanti a lui
e quell'ordine atteso e desiderato che ti concede di spogliarlo lentamente
muovendo mani timorose sui suoi abiti
nervose a non riuscire a slacciare un bottone
e l'imbarazzo che ti prende
e rabbia verso te
davanti a Lui
assaporando il Suo profumo
sentendo la Sua pelle sotto le dita
lasciando che l'odore del Suo corpo si faccia tuo
e finalmente la tua bocca sul Suo corpo
donandosi
scivolando sulla Sua pelle
china a terra
fiera d'essere ciò che sei
attenta ai Suoi movimenti, quasi ad inutire il Suo ordine prima che venga espresso
Lui
che si alza da quella poltrona
Lui
che ora
finalmente
muove le Sue mani su te
tra i tuoi capelli
sollevandoti il viso
costringendoti a guardarlo
sentendo la Sua saliva bagnarti il volto
le Sue mani stringerlo
il Suo sesso muoversi sulla tua pelle
impregnandoti del Suo odore
ovunque
le guance
il collo
la gola
e il respiro fatica sempre più a darti aria
e parole
le Sue
a cullarti
a sfidarti
a guidarti
a fotterti la mente
che ora non sa
ora è nulla
ora il respiro manca
persa in Lui
e non è che l'inizio
quando la tua sciarpa candida è tra le Sue mani
quando Lui la avvolge stretta sui tuoi occhi annodandola
quando slaccia quel reggiseno e finalmente le Sue dita si impadroniscono dei tuoi capezzoli
sfiorandoli e stringendoli
strappandoti gemiti e sospiri
la Sue mani
mani Padrone
che ora pretendono e vogliono
che ora ti fanno piegare su quel letto che ti è stato compagno nell'attesa
le Sue mani che frugano quello slip vezzoso che forse non ha neppure notato
che lo scostano imperiosamente per mettere a nudo la tua voglia glabra
sfidandola
la Sua bocca che si avvicina e perversamente sfiora appena
sfugge
torna
e stringi i pugni odiandolo
sa bene, troppo bene dove e come sfiorarti
toccarti
leccarti
succhiarti
... negarsi ...
mentre la mente urla "prendimi, fottimi, usami"
e le parole tacciono
mentre il busto si inarca nel buio della benda
e un velo di sudore ti avvolge
mentre sei femmina e puttana
e fiera d'esserlo
e all'improvviso il nulla
non senti più il Suo respiro sulla pelle
le Sue dita tra le cosce
il nulla
e sotto quella benda minuscole lacrime che inghiotti
silenzio
attesa
ancora
finché le Sue parole ti richiamano a ciò che sei
ancora ai Suoi piedi
mentre il fumo della Sua sigaretta ti avvolge
ancora ai Suoi piedi mentre lente quelle parole sfuggono finalmente dalle tue labbra
ancora ai Suoi piedi mentre ti dici come Lui si aspetta
mostrandoti
ammettendo errori
aspettando quella punizione che sai di meritare
e tutto cambia all'improvviso
mani, le Sue, ora tra i tuoi capelli
severe e dure
a sollevarti
a piegarti sulle Sue ginocchia
mani, le Sue
a sfiorarti le natiche offerte
e...colpire
mani
le Sue
che si fermano attendendo
e in un sussurro ringrazi
e altri colpi ti segnano
e altri grazie sentiti rivolgi a Lui
mentre oscena la voglia ti inonda le cosce
e le Sue dita ora tornano a sfidarla
infradiciandosi di te
strappando quasi quello slip vezzoso
spingendotelo tra le labbra a farti gustare il tuo sapore
sollevandoti per poi farti chinare
Lui dietro te
il Suo sesso che sfiora
si muove
che accarezza il clitoride
mentre le tua mente urla dal desiderio
Lui dietro te mentre stringe i tuoi fianchi
e ora quelle parole sfuggono dalle tue labbra quasi urlate
"prendimi, fottimi, scopami"
e già ti penti ma la Sua voce ti rincuora
"non smettere mostrami ciò che sei"
mentre le Sue mani schiudono le tue natiche
un brivido
sentendo la Sua saliva cadere in quel solco
il respiro che manca sentendolo appoggiarsi li
dove temi il dolore e mai ti sei concessa
Lui, dietro te
che prende
viola
pretende
in un colpo solo
che ti fa tremare e piangere
che ti fa morder la labbra dal dolore
Lui dietro te
che ora si muove lento
e le Sue parole ti accarezzano
Lui dietro te
e il dolore non è più dolore
ma piacere
Lui dietro te mentre la mente è ormai vuota
mentre senti la tua voce implorare il piacere
mentre il corpo è scosso da tremiti
Lui dietro te
e la Sua mano che scende tra le tue cosce
sfiora per un attimo il clitoride
e...
è estasi e vertigine
le gambe che cedono
il corpo che sussulta
le parole che son smozzichi sconnessi
incredula
per quell'orgasmo mai goduto
per quel tabù superato
per... il piacere che ancora ti invade
mentre Lui,
dietro te,
ancora ti prende
ancora brividi
ancora piacere
attraverso l'orgasmo
sentendolo lentamente uscire
sapendo che le Sue mani che tengono saldamente schiuse le tue natiche
mostrano quella parte di te oscenamente aperta
offerta
presa
e scivoli a terra
mentre la benda ti viene strappata
e la tua bocca si schiude golosa
per donarsi a Lui
ad assaggiare nuovi sapori
a ringraziarLo con quel gesto devoto
a gustare spudoratamente il Suo membro che ti fruga la gola
che ti soffoca, mentre le Sue mani stringono il tuo capo
a colare saliva densa di piacere e voglia
e..perderti poi in un abbraccio
ma... è l'inizio e lo sai
perché ancora pretende parole e gesti
mentre carponi ai Suoi piedi
senti l'imbarazzo arrossarti il viso dicendo di quel piacere nuovo e mai provato
di quell'orgasmo urlato strozzandolo in gola
dello stupore di chi pensava di non sapersi abbandonare a quell'orgasmo
eppure....
e i tuoi occhi sorridono fieri
quando la Sua mano torna tra i tuoi capelli
quando guida il tuo capo sul suo ventre
quando con voce calda e sussurrata ordina
"succhiami"
e sembra quasi un "ti amo"
quando la tua bocca ora gli "parla" di devozione, piacere, desiderio, voglia
quando sollevandoti da Lui gli doni tuoi occhi
e sai che gli parlano di nuovo desiderio perverso
quando ti ritrovi su quel letto
offerta
lasciando che la Sua bocca si impadronisca di te
ovunque
sentendo la Sua saliva bagnarti la pelle
dalla gola al ventre
e ogni angolo di te parla di piacere
di "grazie e ancora" per quella lingua che ti bagna di Lui
desiderando che non si asciughi mai
e le Sue mani ti aprono
Lui
sopra te
già in te
quando le Sue dita stringono i tuoi polsi
il Suo viso è sopra il tuo
il Suo respiro si mescola al tuo
le Sue parole ti fottono la mente
mentre Lui ti prende
e ancora la mente si perde
ancora si vuota
ancora è nulla e tutto
ancora è estasi perfetta
urlandogli in faccia il tuo piacere
fino alle lacrime
per poi scivolare sotto Lui
a berti dal Suo sesso
il tuo sapore ed il Suo
uniti
i corpi bagnati dello stesso sudore
mentre quasi a coronare quel piacere tuoni violenti che quasi non cogli
scuotono l'aria
e pioggia estiva bagna l'asfalto caldo
e tutto questo ora è in te
mentre sai che è l'ora di dividervi
e la Sua mano ti accarezza leggera
"fiero di te"
e quelle parole son tutto
mentre raccogli quell'intimo sparso ovunque
sorridendo al sentirti dire che non solo l'ha notato ma apprezzato
mentre scorgi nello specchio un morso sulla tua spalla e segni rossastri sulle tue natiche
che sai riguarderai ogni giorno
coccolandoli
fiera
finché lentamente svaniranno
e sarà già tempo di esser ancora davanti a Lui

Lui che ora ti chiama accanto a se

ti mostra immagini di te
immagini che non sapevi fossero state "prese"
le osservi
una dopo l'altra
fino a quell'ultima
TUA
che esprime tutto di te
e di ciò che sei
abbandono
piacere
desiderio
fierezza
e che tieni impressa nella mente, mentre con il cuore felice e fiero
cammini su quell'asfalto caldo
bagnato da un temporale estivo
che ora sa di sole
che fa evaporare lentamente la pioggia
e cammini fiera
passo dopo passo

e... non può essere che "quell'immagine" a commentare queste parole e ciò che sei

sabato 25 settembre 2010

Davanti a Lui!




Passi rapidi su quell'asfalto che ancora sa di sole,
passi affrettati verso ciò che ancora non sai eppure è in te, tuo.
Mille pensieri nella mente che non sanno fermarsi
e un solo pensiero che come un tarlo vigliacco domina gli altri
"presto davanti a Lui".
Tutti gli altri pensieri sono corona a questo,
il tuo abbigliamento che temi inadeguato, il trucco non messo
e "merda a questo caldo" che inzuppa i tuoi abiti.
Imbarazzo quando Lui ti vedrà, lo sai.
Avresti voluto esser perfetta, fresca e pronta per Lui.
Passi, rapidi su quell'asfalto che ributta calore
passi affrettati
e... quello squillo temuto ed atteso.
la Sua voce ferma e tranquilla
che parla di tutto e nulla
quasi fosse una chiacchierata tra amici mentre tu non riesci a formar parole
e il respiro manca, camminando.
Passi rapidi tra troppo cemento ancora infuocato
passi affrettati e...
Lui
all'improvviso
davanti a te.
Calmo, sorridente
eppure senti la Sua forza.
non serve dire altro e sei al Suo fianco
ed già è il vostro mondo.
Una porta si chiude alle tue spalle,
lo vedi muoversi, sicuro in ogni gesto,
ti senti improvvisamente goffa, temi d'essere inadeguata
ma basta un Suo sguardo e tutto cambia, perdendoti nei Suoi occhi;
basta il tocco della Sua mano sui tuoi capelli e sei completamente Sua,
e quando quella mano scivola sul tuo viso, sulla tua gola,
quando stringe ... sollevandoti appena
schiacciandoti contro la parete
vorresti potergli urlare
"si"
un semplice si che direbbe tutto e di più.
Le Sue mani a guidarti,
le Sue parole ad avvolgerti protettive
mentre l'ansia scompare
e una benda ti ruba la vista.
Il buio,
quel buio temuto e desiderato
quel buio voluto ed atteso
quel buio che ti fa sentire protetta ed esposta contemporaneamente
ed ora sai.
Sai che la vista è poco rispetto ad altro
sai che il tuo corpo può vedere senza occhi
sai che può sentire ciò che vedendo non sentirebbe.
Le Sue mani sul tuo seno avvolgendolo
i capezzoli che rispondono a quel tocco
turgidi e sfacciati offrendosi
e le Sue parole
soffiate sul tuo volto
che non smettono un istante di dire, parlare, chiedere
e quelle domande rimbombano nella mente;
sai che aspettano risposte
risposte che sai, che conosci
ma che si bloccano prima di formarsi
quasi non riuscissero a scivolare tra i denti
e... uno schiaffo le pretende.
La guancia brucia
dolore e piacere
assurdo forse, ma così
un secondo schiaffo a punire quell'attesa di te
e finalmente quelle parole escono,
di getto,
ti dici ora
senza pudore
ti dai a Lui con le parole prima che con tutto il resto
ora sei già Sua
nuda nell'anima seppur vestita
mentre alle tue stesse parole ed al ricordo di quei colpi
il tuo ventre sussulta,
umida voglia inattesa ti inonda,
ora potrebbe fermarsi tutto li e saresti già stata Sua
e ti chiedi come sia possibile
come possa succedere
come tu possa sentire ciò che amavi immaginare ma credevi un'iperbole
eppure ora sai, senti, vivi
è la tua voce che parla dicendoti ...
oltre il pudore e la vergogna, è un dolce suono alle tue orecchie
e ora le Sue mani sono su te
ora son mani Padrone sulla tua pelle
ora ti insegnano quanti brividi e piacere sanno rubarti sfiorandoti appena
ovunque
o negandosi per poi tornare
e d'improvviso tutto finisce
si ferma
silenzio
e null'altro
e ora quella benda è tortura crudele
ora che vorresti poter vedere i Suoi occhi e lasciare che Lui legga nei tuoi
ora quella benda è solitudine
ma dura un attimo, solo un attimo poi la Sua voce è come un abbraccio
parole che dicono, che ti invitano a seguire la Sua voce che come un filo sottile che ti porta a Lui
immobile
sentendo il Suo sguardo senza vederlo
immobile mentre i Suoi occhi che non vedi ti accarezzano
un brivido violento quando una Sua semplice parola diventa turbine
"spogliati"
e gli abiti cadono
goffa al buio di quella benda che rende difficile l'equilibrio
nuda davanti a Lui cercando d'esser composta, elegante come sai Lui vuole
e finalmente quella parola tanto a lungo desiderata che ti chiede di inginocchiarti davanti a Lui
ai Suoi piedi
e ti chini verso Lui, il viso a terra la bocca su quei piedi,
a trasmettere con labbra e lingua ciò che senti e provi per Lui
devozione, abbandono ... appartenenza forse
e vorresti restare li, per sempre, china davanti a Lui, in silenzio
ma già la Sua voce cambia i colori
si fa fredda decisa
ora lo senti alzarsi, afferrare i tuoi capelli sollevandoti
ora e ancora le Sue mani su te, sulla pelle nuda
ora son gemiti trattenuti e voglia che esplode
ora sei tra le Sue mani e Sua
ora vecchi sbagli ti vengon ricordati chiedendoti se li riconosci
ora, al buio, l'odore del cuoio di una cinghia ti inebria
ora quella cinghia segna le tue natiche
quel dolore che sognavi, temevi, volevi
quei segni che sai guarderai con orgoglio
piccole icone di segni ben più importanti nella tua anima
ora il tuo corpo non ti appartiene più e mille brividi lo accendono
e vorresti chiedere, implorare l'orgasmo
e nel contempo non farlo per prolungare quel piacere insolito dell'attesa
poi tutto è tempesta e tuoni
tutto è fragore e silenzio
tutto è "tutto e nulla"
le Sue mani frugano e prendono
la tua voglia indecente le bagna e la tua bocca succhia avida quelle dita che sanno di te
le tue labbra sulle Sue per un breve attimo che pare infinito
e ancora a terra, ai Suoi piedi e finalmente il Suo odore ad impregnarti il viso
il Suo sapore sulle tue labbra
il Suo sesso nella gola che ancora non sa come Lui vuole
stretta in quell'angolo mentre lacrime e saliva ti impregnano il viso
e Lui in te, a violare il tuo corpo
ovunque
perchè non è più tuo ma Suo e glielo doni con tutta te stessa
senza pudore, oltre il pudore
fino a ritrovarti stesa a terra a gemere di un orgasmo finalmente concesso
che non ti importava di avere
perchè altro hai avuto, vissuto sentito
e
ORA
quella benda strappata
lo smarrimento fissando i Suoi occhi
la Sua saliva sul viso
e ritrovarti davanti allo specchio
ad osservarti
puttana e femmina
con gli occhi lucidi e la pelle che brucia
fino a perderti in un abbraccio silenzioso
...
e ancora quella porta a chiudersi dietro te
ancora passi su un asfalto infuocato
tra troppo cemento che ributta calore
passi che ora vorrebbero fermarsi e tornare indietro
ma nuova fierezza e consapevolezza in te
perchè sai che è un inizio, solo un inizio.

giovedì 23 settembre 2010

Altro!





Queste non sono parole mie, sono parole che mi son state dedicate, donate;
forse non tutte condivisibili, ma belle, vere, importanti. Grazie.


____________________

Io non cerco amore
non voglio un fidanzato, un innamorato, un marito, un amante
ciò che vivo e condivido è molto più di questo
c'è sentimento, emozione, complicità, simbiosi
non potrebbe essere altrimenti
c’è attrazione fisica, altrimenti sarebbe difficile
ma non voglio e non provo un "ti amo"
io voglio, provo e vivo un "appartengo" che è molto di più
che non potrà mai cadere nella banalità,
nelle discussioni, nelle gelosie di una coppia di fidanzati...
Il nostro ti amo,sono altre cose,
sono i segni sulla pelle,
sono i pensieri che condividiamo,
le emozioni che proviamo,
i baci che NON ci diamo...
Il mio ti amo, è obbedire,
è rispettare,
donare e comprendere...
il Suo è insegnarmi,educarmi,
prendersi cura di me...
e io dovrei volere di più?
dovrei voler essere l’amore del suo cuore e Lui del mio?
Io voglio un unione di testa e anima
che si manifesta attraverso il corpo e ci unisce attraverso la continua e reciproca scelta...
non dirò mai ti amo e non voglio sentirmelo dire
perché noi abbiamo e siamo altro.

martedì 21 settembre 2010

Incontro! (Pelle su Pelle)




Cammini al mio fianco
La mente piena di mille pensieri che diventano un nulla indefinito
Al mio fianco
Passo dopo passo su quell’asfalto caldo di sole tramontato
Il capo appena chino, lo sguardo che non sa sollevarsi nel mio
Mentre con gesti lenti, misurati, mi accendo una sigaretta
E quella che finisce di bruciare tra le tue dita sembra un impedimento
Quasi una fastidiosa mancanza di rispetto
Passo dopo passo verso ombre buie
E la mia mano si posa sulla tua nuca
Leggera
Ma già stringe
Serrandosi
E l’aria ti manca
Il cuore pulsa violento nelle tempie
Spasmi inattesi nel ventre, ricordi che tornan vivi
Passo dopo passo camminando al mio fianco
Mentre sollevi il capo inclinando la testa all’indietro
Quasi ad alleggerire la pressione della mia mano
O a sentirla meglio
Passo dopo passo e all’improvviso mi fermo
Davanti a te ora
Nella penombra complice
E la mia mano è sulla tua gola
Il mio respiro sul tuo viso
mentre il tuo soffia parole che non sa dire
si arresta, torna
GUARDAMI
Lenti i tuoi occhi nei miei e quella domanda che temevi ed aspettavi
“Come ti sei comportata con me”
non rispondi, l’aria manca, ma non è la mia mano sulla tua gola a rubarla ora
ma tensione, attesa, desiderio, ricordi ……..
uno schiaffo
improvviso
temuto
desiderato
e quella domanda ripetuta
e in un soffio rispondi… “ho sbagliato”
un altro schiaffo
e brividi perversi scorrono sulla pelle
il tuo corpo contro il mio
il tuo seno appena velato da un impalpabile top che disegna forme eccitate
i tuoi occhi nei miei
che mi dicono tutto senza parole
ancora la mia voce, che chiede
chiede cosa sei? Cosa vuoi veramente
e in un sussurro quella parole finalmente ti sfugge
“schiava Signore”
il mio viso si avvicina al tuo
le mie labbra sulle tue
leggere
morbide
la tua bocca schiusa
la tua lingua che incrocia la mia si offre, si dona
timida e sfacciata
perché un bacio può dire tutto.
sapori nostri ora
ma è un attimo
solo un attimo
e la mia mano torna sulla tua nuca
torna a stringere
mentre la tua mente resta a quel bacio
e a quegli schiaffi
incapace di distinguere gli uni dall’altro
godendo in egual modo dell’uno e degli altri
e vorresti dire, chiedere
“ancora”
senza distinguere o preferire uno o l’altro
ma taci
ancora al mio fianco
passo dopo passo
lenti nel silenzio
verso ombre più scure
che all’improvviso schiariscono nella luce di un lampione
e quasi fosse un segno
con forza ti spingo contro un muro
il mio corpo contro il tuo
la mia mano a frugarti
attraverso quella stoffa leggera
sentendo il tuo seno
i capezzoli
tra le mie dita
sfiorandoli
stringendoli
rubandoti un gemito di dolore
ma è vero dolore? Solo dolore?
Quel top scivola sulla tua pelle
Il tuo seno si offre
Il tuo corpo mio
Tra le mie mani, le mie dita
Mio senza limiti
Un rumore ti fa voltare il capo ma subito uno schiaffo e la mia voce a riprenderti
“Ferma, Sei con me, il mondo non importa”
e chiudi il mondo fuori da noi.
Le mie mani sul tuo seno ora
La mia bocca su quel seno
Quei capezzoli, turgidi
Che ricordo coperti di cera rossa
E i miei denti a marcare la tua pelle
Perché tu possa poi, sfiorandola
Ricordare
Contro quel muro
Tra luci ed ombre
La mia mano che pretende
Scivolando nei tuoi abiti
Sorridendo al sentire che non indossi intimo
La mia mano che si fa Padrona
Forzando le tue cosce, che cedono a me
Le mie dita che frugano sulla tua voglia
Calda, densa
Mentre spingi il ventre in avanti
Offrendoti
Puttana spudorata ormai
Femmina vogliosa
Donna
Che sente il proprio corpo, lo ascolta, lo sente
il tuo respiro è quasi rantolo
E le mie dita
Lucide di te
Sul tuo viso
Sulle tue labbra
Chiedendoti se riconosci quell’odore, quel sapore
Chiedendo cosa sei
E le tue labbra, piano, formano parole
“una cagna eccitata, la Sua cagna eccitata”
passo dopo passo
ancora al mio fianco
ancora la mia mano sulla tua nuca
severa e decisa
mentre sussurri una domanda, chiedendo se ora puoi rialzare il top
coprire il tuo seno
e senti la mia approvazione alla tua domanda
ed il mio si
passo dopo passo
mentre avresti voluto restare per sempre schiacciata contro quel muro abbandonata tra le mie mani
passo dopo passo sentendo sul tuo viso il tuo odore di femmina
passo dopo passo mentre quel tessuto sul seno, sfregando piano
insegna dolore e piacere
passo dopo passo
e luci ed ombre lasciano posto a luce
a persone indifferenti che sfilano davanti a noi, non sapendo
passo dopo passo
al mio fianco
mentre nella mente non c’è nulla se non sensazione
e il tuo corpo ora è vivo come non mai
passo dopo passo
e la luce si fa penombra e la penombra buio
passo dopo passo
e di nuovo davanti a te
IO
Il tuo viso tra le mie mani
Severe
Decise
GUARDAMI
Lenti i tuoi occhi nei miei
E parole, le mie
Che chiedono
Chiedono cosa si aspetta un Master da una slave
Cosa tu credi di saper dare ad un Padrone
E sussurri
Con voce roca da tensione ed eccitazione
Obbedienza
Rispetto
Devozione
E a quella parola la mia risposta
Decisa
“Mostrami la devozione”
E senza tentennamenti le tue ginocchia si piegano
Li, avvolta in quel buio complice
Mentre accanto, nella luce, persone scherzano e ridono e basterebbe loro voltar la testa per vedere
Li, quelle ginocchia conoscono la terra
La schiena si flette
Elegante e sinuosa
La fronte si appoggia a terra
E le mani si allacciano dietro la nuca
China ad offrire la tua devozione
Ma gia la mia voce chiama il tuo nome
Già la mia mano Padrona tra i tuoi capelli
Ti solleva
Già, di nuovo, il mio corpo contro il tuo
Una siepe folta ti accoglie
Il respiro è ansimo
Sollevo il tuo capo
Guardo i tuoi occhi
Leggo dentro
e…
lentamente, senza che nulla io debba dire
scivoli in ginocchio davanti a me
lentamente la tua mano slaccia i miei pantaloni
fissandomi
il mio odore in te
ti avvolge
la tua bocca si schiude
si offre
e le mie mani, decise sul tuo capo
a guidarti
prendendola
in fondo alla gola
colpi decisi
profondi
che fanno lacrimare gli occhi
che soffocano la gola
che rubano l’aria
sapore, il mio in te
saliva, densa dalle tue labbra, tra colpi di tosse soffocati
mentre esco da te
lucido di quella saliva
e muovo il mio sesso sulla tua pelle
a segnarla di me
del mio odore
che terrai con te
e ancora in te
in quella gola offerta che impara
tra quelle labbra golose che fan pulsare il ventre
donandoti
fino in fondo
a sentirti scopar la gola e fotter la mente
fino in fondo….
per poi sollevarti
in piedi
spingere imperiosamente la mia mano tra i tuoi abiti
trovare lava calda tra le tue cosce
voglia indecente
che infradicia le mie dita
che la sfidano verso un limite vicino e desiderato
voluto
sognato
mentre il corpo ondeggia, insegue la mia mano
mentre la mente si vuota e sono solo sensazioni, emozioni, desiderio e voglia
verso quel limite
…… negato ora ………..
guardandomi
non serve che tu parli
e la mia mano, sul tuo viso
unisce umori ad umori
saliva a sudore
odori ad odori
che resteranno sulla tua pelle
e nella tua anima
quando occhi che non sanno ti guarderanno
chiedendosi perché di quel sorriso sul volto
e di quegli occhi lucidi
e di quelle lacrime che ora rigano le tue guance
passo dopo passo ………..
al mio fianco
dal buio verso la luce
verso gente che non sa
verso il mondo.

giovedì 9 settembre 2010

Mani sul tuo corpo ... rubando la tua Mente!




Afosa notte estiva, una corsia d'ospedale, tranquilla e silenziosa,
stanze e studi si aprono sul lungo corridoio fiocamente illuminato.
Uno studio, un PC acceso, connesso alla rete
Immagini sullo schermo fluorescente
Immagini di corpi,
di pelle sudata
di amplessi selvaggi
Di bocche assetate di sapori eccitanti
Di mani frementi
Di dita ansiose di raccogliere viscidi umori odorosi.
Un esile corpo di donna acerba davanti a quel PC
Coperto da un candido camice
Seduta su una poltroncina a rubare quelle immagini,
inseguendole con la mente
TU
Giovane allieva infermiera ai primi noiosi turni di notte
Tu che affoghi la noia di ore lente
Lasciando che la mente voli lontano
Aiutata da ciò che la rete offre
Vivendo virtualmente ciò che nella vita reale temi
Ciò di cui ti vergogni
Immagini che si susseguono su quello schermo
Donne piegate nel loro orgoglio
Umiliate
Eppure scorgi nel loro volti una luce che vorresti avere
Fierezza
Gioia
Appartenenza
vergogna
E la tua mano scivola sulle tue gambe, sulla tua pelle nuda offerta alla calura di questa estate
Senti i primi brividi scorrere nel tuo corpo mentre le dita lentamente si muovono, rallentano, stringono, accelerano, rallentano ancora imponendosi di muoversi piano per prolungare lo sfinimento di quell'attesa di piacere
Sguardi severi su quello schermo giudicano corpi usati
donati
Sguardi che tu immagini su di te
Mentre impudicamente schiudi le gambe
Lasci che il bacino scivoli in avanti, cercando la tua mano
Mentre il camice, al tuo muoversi, scopre il tuo corpo mostrandoti
Offerta a quel video che non può vederti
Immaginando di essere offerta a quegli ignari spettatori
L'esuberante desiderio dei tuoi 20 anni esplode nella notte
Sussulti spasmodici sollevano il tuo bacino
I capezzoli che premono la stoffa ruvida del camice
Mentre fantasie perverse ti portano con loro
La tua mano che finalmente racchiude il tuo sesso umido appena velato dal leggero perizoma già intriso di te
Un brivido sentendo il tuo desiderio bagnarti le dita
Ma lentamente allontani la mano
Come se un ordine deciso ti imponesse di aspettare
Le tue dita umide sul collo, scivolano sulla gola, sul volto, riempiendoti la mente del tuo odore eccitante, la tua lingua cerca quelle dita, ti beve, avida di sapori perversi.
Immagini nella tua mente, tu, protagonista di ciò che vedi su quello schermo;
tu nuda, in ginocchio, le mani strette da una corda che segna i polsi, il capo chino, il viso arrossato, davanti a colui che sai essere il tuo Padrone.
E la tua mano torna a cercarti
Preme piano lo slip, senti il clitoride tendersi, cercarti, implorarti, mentre rapidi ora i tuoi polpastrelli lo muovono, accordandosi con il ritmo del tuo respiro, sempre più rapido, sempre più frequente, mentre le tue gambe si spalancano sorrette dai braccioli di quella poltroncina, mentre il tuo seno sembra esplodere in quel camice divenuto troppo stretto.
Mani, mani che tremanti slacciano il camice, rivelando la tua pelle,
mani che ansiose imparano il tuo corpo, soffermandosi, sfiorando, stringendo severe;
nella tua mente lo sguardo del tuo Padrone ti giudica ed a lui ti offri, vedendolo severo in piedi davanti a te.
Il tuo seno ancora acerbo, i capezzoli rosei, tesi nell'eccitazione, l'odore del tuo desiderio che ti circonda.
Ed ancora, ancora la tua mano ti trova, scosta quel pezzetto di stoffa fradicio, sente il pulsare delle grandi labbra, il viscido piacere della tua voglia,
mani, mani che sfilano ansiose quello slip zuppo di te ed odoroso di sesso, sentendolo scivolare sulla pelle in un lungo brivido
dita che ti schiudono, mentre rovesci il capo gemendo,
non ti servono più quelle immagini ora, ora stai vivendo, ora sei tu, tra le Sue mani, ora lui ti sta guidando, muove la tua mano, lentamente, prolungando il tuo desiderio, i muscoli contratti, il respiro trattenuto, per poi soffiare in un attimo la tua voglia di piacere, la tua urgenza di un orgasmo liberatorio,
ed il respiro torna ad arrestarsi, quasi ad impedire che anche quel rumore possa distoglierti da questo mondo.
Dita, le tue, che immagini guidate da Lui, che ora ti aprono, mentre ti immagini aperta da lui, mentre ti sogni immobile tra le Sue mani, mentre doni il tuo corpo, preso ora da quelle dita che sono tue, ma che immagini, d'altri.
Immagini sempre più vivide, che sempre più spesso tornano alla tua mente, come ora, che sempre più spesso fai tue, segretamente, che cerchi negli anfratti della tua mente anche nei momenti di intimità con il tuo ragazzo, nascondendogliele, vivendole in segreto.
Immagini che ora sai rappresentano ciò che sei
Movimenti rapidi della tua mano ora, abile, ti conosce, dita che stringono con forza i capezzoli, dolore e piacere, mentre scivoli sul tuo piacere, riempiendoti di te
La bocca spalancata soffiando il tuo desiderio e la tua voglia
Fauci secche in un urlo muto
La gola contratta in uno spasmo di piacere
Dita, che schiudono piano il tuo sesso, lentamente, sentendolo pulsare, che si bagnano nei tuoi umori scorrendo lente tra le grandi labbra gonfie e sensibili, risalgono fino al clitoride, turgido, urlante, solleticandolo, tornano a scivolare, premendo più forte, unite, accompagnando i sussulti del tuo corpo.
Per un attimo appena entrano in te, escono tornando rapide sul clitoride, lo muovono veloci e decise, facendolo scorrere tra i polpastrelli, stringendolo un poco, di nuovo accarezzandolo con furia, schiacciandolo, mentre stringi con forza le gambe, imprigionando la tua mano, quasi a costringerla a donarti il piacere, per poi spalancarle oscenamente, schiaffeggiandoti piano, e, finalmente, le dita unite entrano in te, prendendoti, spingendo a fondo mentre trattieni il respiro, muovendosi rapide accompagnate dai tuoi gemiti sussultanti, per poi fermarsi, improvvisamente, in te.
Le dita immobili, il corpo arcuato per meglio cogliere ciò che provi, i muscoli contratti in una lunga apnea, per poi lentamente uscire, le dita lucide di umori, e furiosamente tornare a prenderti
Con decisione ora, spingendo in te la tua mano, sollevando il bacino con scatti sussultanti, mordendoti le labbra per non gemere in quella silenziosa corsia.
Nebbia perversa copre la tua mente, il vuoto scaccia la razionalità per lasciar posto al solo istinto, alla voglia, al piacere che ora guida il tuo corpo e la tua mente
Incurante di ciò che esce dalle tue labbra, di ciò che il tuo corpo urla, di ciò che dice al tuo immaginario Padrone
SUA, completamente.
Senti il piacere crescere, impossessarsi di te
I muscoli si tendono, il corpo flesso, contratto, il respiro trattenuto in attesa dell'urlo liberatorio
Stringi con forza le gambe, imprigionando la tua mano mentre le tue dita, immobili, riempiendoti, aspettano di essere inondate dal tuo piacere così desiderato ed atteso
e……
una mano severa si posa sulle tue labbra impedendoti ogni suono
una mano decisa strappa le tue dita da te, negandoti quel piacere troppo a lungo desiderato
paura
tensione
inaspettata eccitazione
vergogna al pensare che qualcuno ti abbia colta così, mentre stai masturbandoti davanti ad immagini perverse, squallidamente davanti ad uno schermo, alla ricerca spasmodica di un solitario piacere.
Mentre lunghi brividi percorrono il tuo corpo
Un sussurro accanto al tuo orecchio, cogli severità e decisione in quella voce che ti ordina di non voltarti, di tacere, allontanando quelle dita dalle tue labbra
Resti immobile, sopraffatta da ciò che sta accadendo, la realizzazione delle tue fantasie più segrete
E non sai se averne paura o desiderarle
Ti abbandoni a quelle mani
A quella voce
Ancora in quel mondo dove stavi trasportandoti, sola, e per il quale ora hai trovato forse una guida.
Mani, non le tue ora
Che sfiorano il tuo collo, scendono sul tuo corpo accarezzandoti, semidistesa su quella poltroncina, le cosce spalancate alla voglia, la pelle fremente, il sesso umido e pulsante, impudicamente offerto a solitari piaceri, mani che sfiorano i capezzoli mai così sensibili, gemiti trattenuti a stento a quelle carezze volute e sognate, movimenti involontari a cercare quelle mani, a dir loro il tuo appartenere; per un attimo realizzi l'oscena posizione in cui ti stai mostrando, il tuo viso si arrossa, ma il sentire altri occhi su te, così offerta, così femmina, fa contrarre il tuo ventre di spasmi dolorosamente eccitanti, accresciuti dal piacere appena negato.
Mani, non le tue, che lentamente si bagnano in te, strappandoti un roco gemito, che dichiara involontariamente la tua accettazione, la tua sottomissione forse.
Mani che trovano il tuo clitoride, ancor più sensibile nell'attesa spasmodica dell'orgasmo, mani che schiudono imperiose il tuo sesso, sfiorandolo piano, negandosi, tornando decise ad appropriarsene
Dita che entrano in te, Padrone, mentre sollevi il bacino accogliendole
La tua pelle freme a quel contatto, involontari movimenti le cercano, le inseguono, e invocano quasi
Mani che ora tornano al tuo viso, il tuo odore su altre dita, diverso dal coglierlo sulle tue, più eccitante, più perverso.
Dita, non le tue ora, che scivolano tra le tue labbra, frugando la tua bocca, dandoti una sensazione di totale appartenenza, di abbandono al Suo possesso.
Mani, che abbandonandoti per un attimo, tornano improvvise coprendo i tuoi occhi con una seta nera, buio, non più immagini virtuali davanti a te, ma ora non importa, ora non servono più, ora sono nella tua mente per ciò che stai vivendo; ed il buio ti fa nel contempo sentire indifesa e sicura di ciò che sei e vuoi.
Ti fa sentire completamente Sua, fiera di ciò.
Mani, severe ora, che afferrano i tuoi capelli con forza, trascinandoti a terra.
Non serve vedere, ora sai che Lui è davanti a te, sovrastandoti, scrutandoti, guidandoti.
I tuoi polsi tra le sua mani, una stretta decisa, una corda che li segna costringendoli dietro la nuca.
Il tuo seno proteso in avanti, donato a lui, che lo sfiora, stringendo i capezzoli, rubandoti un lieve gemito, donandoti inatteso piacere che senti colare tra le tue cosce, che senti sfuggire tra ansimi e rochi gemiti.
Mani, mani di Padrone, che guidano il tuo capo, tirandolo a se
Odore del Suo sesso davanti a te, che ti ubriaca di desiderio, mentre schiudi le labbra
Ansiosa di assaggiare il Suo sapore
Ma stavolta non come ami fare con il tuo ragazzo, non muovendo perversamente le tue labbra lungo la sua asta, non allontanandoti per tornare a sfiorarlo con la punta della lingua, soffiando il tua caldo alito eccitante, non facendoti desiderare per poi accoglierlo in te, avvolto dalla tua calda saliva, e fuggire, per tornare con brevi tocchi ad eccitarlo, sfidarlo, e di nuovo lasciarlo scivolare in te, quasi fosse un premio, un dono, sentendo in te …potere, succhiandogli l'anima con un sorriso negli occhi.
NO, stavolta non così
Stavolta le Sue mani forzano il tuo capo, che pure vuole seguirle,
stavolta il Suo sesso schiude deciso le tue labbra, che pure sono ansiose di accoglierlo,
stavolta le Sue mani guidano i tuoi movimenti mentre il Suo sesso conosce la tua bocca, la fruga, spinge nella tua gola, soffocandoti, esce tra la tua fame d'aria, lucido della tua saliva e subito torna in te, con movimenti decisi, ritmici, facendo sussultare il tuo capo sotto i suoi colpi, scopandoti in bocca, facendo contrarre, nel tuo desiderio ormai inarrestabile, il tuo ventre ad ogni colpo.
Impari ad amare quelle mani che guidano il tuo capo, quelle dita che stringono i tuoi capelli, il dolore che viene dai tuoi polsi costretti dietro la nuca, dai gomiti forzatamente sollevati, e tutto ciò si trasforma in piacere inaudito.
I colpi aumentano il loro ritmo
Senti il Suo sesso gonfio contro il palato
La tua lingua che lo circonda
Il tuo respiro che viene mozzato ad ogni affondo
mentre gorgogli la tua voglia, la tua appartenenza, in suoni smozzicati umidi di saliva.
Un gesto secco, deciso, allontana il tuo volto, esce da te
Ti senti ripudiata, temi di aver sbagliato, di averlo offeso, gli occhi si riempiono di lacrime sotto quel velo nero ed un tremito continuo ti scuote, rannicchiata a terra, singhiozzante.
Delusione
Timore
Voglia negata ancora una volta
Lunghi minuti scorrono
In silenzio, nel buio di quella benda
Dov'è?
Se ne è andato silenzioso come era giunto?
Ti ha abbandonata?
Non ti ritiene degna di seguirlo?
Mille domande nella mente
Mille paure
Non di ciò che è stato e vorresti che fosse
Al contrario
Paura che ciò che ora sai di volere spasmodicamente non si realizzi.
Il tempo scorre, minuti di una lentezza esasperante
Tensioni
Dubbi
Improvviso un pensiero
E se se ne fosse andato? Lasciandoti così, a terra, i polsi stretti da quella corda? nuda ed umida del tuo desiderio, con quel monitor ancora acceso su immagini perverse?
se non tornasse?
Il cuore in gola al pensiero di restare così, impossibilitata a muoverti, al pensiero che altri entrino in quello studio, trovandoti….
Un filo di voce, parole appena sussurrate, forse al nulla "….la prego ….. la prego"
Ancora attimi lenti, l'ansimare del tuo respiro, poi…. Una mano, quella mano che riconosci, che sfiora il tuo viso in una carezza, rinfrancandoti, scacciando fantasmi, facendo rinascere improvviso il desiderio.
Quella mano che ti solleva, che si muove sul tuo corpo, accendendolo
Quella mano che, decisa, ti guida nella stanza, preme il tuo collo facendoti chinare
Trovando davanti al tuo viso il ruvido piano di una scrivania,
sentendoti completamente nelle sue mani in quella posizione, indifesa, le natiche esposte oscenamente.
Quella mano che scivola sulla tua schiena, leggera
Che accarezza le natiche
Che scivola all'interno delle tue cosce, ancora umide dei tuoi umori
Che, con una lieve pressione ti obbliga a schiuderle, aprirle, conscio che tu stessa vuoi spalancarle, offrendoti
Quella mano che risale lenta verso il tuo sesso che già senti bruciare dal desiderio mentre ondeggi il bacino cercandola
Quella mano che torna sul tuo collo, sfiora le tue mani costrette in quella posizione innaturale
La voce, la voce che torna a sussurrare al tuo orecchio
Calda
Sicura
"ti guiderò, ti porterò lontano, volerai con me vivendo ciò che fino ad ora hai solo sognato"
un lungo brivido a quelle parole mentre la mano torna a solcare la tua pelle, si posa sicura tra le tue gambe, le Sue dita frugano in te, con decisione, aprendoti senza ritegno, mentre annaspi cercando aria, mentre premi il seno su quella scrivania, sfregando i capezzoli tesi contro il legno, mentre spingi contro quella mano per essere ancor più sua.
Senti le Sue dita colmarti, le senti sfiorare il collo dell'utero, lentamente circuirlo, aprirsi dentro te, richiudersi, accompagnate dai tuoi gemiti sempre più forti.
Uscire piano, con una lentezza sfinente, mentre i tuoi muscoli si contraggono nel disperato tentativo di trattenerle, di richiamarle in te, mentre inghiotti invocazione, preghiere
Il vuoto
L'abbandono di quelle dita
Il tuo sesso che resta schiuso, quasi implorando
E tornano
Umide di te
Scivolando nel solco tra le natiche, solleticando il tuo buchino
Tensione
Timori
Mentre mordi le labbra
Vorresti urlare NO
Non lì la prego
Ricordi quanti NO hai urlato al tuo ragazzo per lo stesso motivo
Quanti rifiuti decisi
Ma ora no, non puoi
Lasci che quelle dita ti solletichino
Premano piano
Si allontanino
Tornino premendo più decise
Senti il tuo buchino rilassarsi, mentre vuoti la mente
Un dolore improvviso mentre entrano in te, VIOLANDOTI
Avanzando lente
Ed il dolore cede il posto ad un piacere nuovo, diverso
Mentre le piccole lacrime di dolore che bagnavano quel velo nero si asciugano
Mentre i tuoi no timorosi ed ingoiati
Si trasformano in ansimi di piacere perverso
Mentre senti il tuo corpo aprirsi
Accogliendolo
Cercandolo
Lo senti vicino a te
Il calore del Suo corpo contro il tuo
e…
il suo sesso teso che sfiora il tuo, palpitante di desiderio
lo muove lentamente tra le grandi labbra
lo batte sul clitoride, sensibile come non mai, strappandoti mugolii imploranti
si veste dei tuoi umori
mentre le Sue dita continuano a violare quel tuo tabù che ora non è più tale
e
lentamente
senti il Suo sesso farsi strada scivolando sulla tua voglia, schiuderti senza trovare resistenza
pulsare contro le tue labbra gonfie
superarle entrando
movimenti impercettibili, quasi immobilità, per farti gustare, attimo dopo attimo, l'essere Sua
e d'improvviso un colpo deciso
PRENDENDOTI
Non puoi soffocare il gemito prolungato che libera il tuo piacere
Mentre i primi colpi ti frugano
Mentre senti le Sue dita aprirti sempre più
Mentre, attraverso te, le Sue dita accarezzano il Suo sesso
Più veloce ora, mentre, il viso premuto su quella scrivania, rantoli di piacere, mentre densa saliva bagna le tue labbra, mentre la gola secca di desiderio trattiene parole che vorresti urlare, mentre il tuo corpo è un fremito di piacere
Non importa dove ti accarezzi,
dove ti stringa
Dove ti prenda
Il tuo corpo ormai è trasformato in piacere puro
Ansimi più forte
Senti l'orgasmo nascere
Scivolare sotto la pelle
Scorrere nei tuoi nervi
Esplodere nel cervello
In un lungo rantolo continuo
Mentre le Sue mani sculacciano con forza le tue natiche, arrossate dai colpi
Eccitate del dolore
Estatiche nel piacere
Ed ancora, ancora
I Suoi colpi non smettono
In te, profondamente come non mai, finalmente come mille e mille volte nei tuoi sogni
Le sue mani che ansiose accarezzano la tua pelle
Una stoffa leggera tra le sue dita
Che corre al tuo volto
Un odore noto, l'odore della tua voglia su quella stoffa
Il tuo slip fradicio di te
Che scivola tra le tue labbra
Forzato dalle Sue dita
Che accogli, gustando il tuo sapore
Muovendo rapida la lingua raccogliendo il tuo piacere
Gemendo sordamente mentre sempre più gli appartieni
Ancora l'orgasmo ricopre l'orgasmo
Ancora piacere sul piacere appena vissuto
Mentre copiosi i tuoi umori lo inondano
Bagnando le tue cosce
Ed ancora
Ancora colpi decisi
Più lenti ora
Uscendo piano
Ancora un pò
Sfilandosi da te
Il tuo sesso che resta schiuso per un attimo
E, prima che si contragga
Lui torna in te
Fino in fondo
Si piega su te, coprendo di pelle la tua pelle
Mescolando sudore al sudore
Il suo viso accanto al tuo, senti il suo respiro caldo sul volto
La sua mano che ti abbandona per accarezzarti le gote, per donarti nuovi odori di te
Di quella parte violata che gli hai donato con gioia
Inconsciamente schiudi le labbra, cerchi quelle dita, le baci, le succhi
Ansiosa
Mentre la sua saliva cola sul tuo volto, bagnandolo
Mentre la sua mano la spande sulla tua pelle
Sui tuoi gemiti continui
Ed i suoi colpi aumentano
Ancora rapidi ora
Ancora decisi
Ancora severi
A farti Sua ancora una volta
Ed ancora, ancora l'orgasmo giunge
Repentino, assordante, sfinente
In un turbinio di piacere ed emozioni
Che ti lasciano sfinita
assente
Perdendo per un attimo ogni cognizione
Avvolta nella nebbia dell'abbandono
Persa nel piacere troppo a lungo desiderato
In quel mondo che a lungo ti sei negata ed ora vivi.
Lentamente la tua mente si snebbia dal torpore del piacere
Apri gli occhi, scoprendo che nessun velo li copre ora
Passi una mano sul tuo volto, coperto da un velo di sudore
Realizzando che nessuna corda serra i tuoi polsi
Ti volti guardando lo studio deserto
Nessuno
Solo uno schermo di PC che rimanda immagini perverse
Delusione cocente
Un groppo in gola
Era solo un sogno
Illusioni
Fantasie
Non realtà….
Poi, piano, il tuo sguardo fissa i tuoi polsi, sottili strie rosse li segnano
A terra un velo nero
Sorridi felice a te stessa
SI, hai vissuto finalmente,
non sogno o fantasia, ma realtà
il cuore impazzito mentre cerchi di ricomporti, allacciando il camice sulla pelle nuda, mentre gusti a fondo il piacere vissuto che incolla le tue cosce
vuoi conservare quegli odori
sentire il piacere asciugarsi sulla pelle
racchiudere in te le emozioni vissute
sapendo che, altre notti verranno
si, ora lo sai, ne sei certa
ora gli appartieni!

martedì 7 settembre 2010

Lacrime!




Lacrime spontanee, improvvise, inattese forse,
Lacrime risvegliate da nulla, da una parola, da un’emozione, da tutto.


Mi hai regalato le tue lacrime,
lacrime di rabbia, dolore, attesa,
lacrime di imbarazzo, paura, voglia, orgasmo,
lacrime di gioia e appartenenza.
Senza vederle le sentivo colmarti gli occhi,
rubarti il respiro
scorrerti sulle guance
bagnarti le labbra,
gustarne il sapore salmastro mentre un sorriso ti illuminava gli occhi,
e non mi serviva vederlo.


Ho avuto le tue lacrime,
tra parole urlate senza pudore,
e silenzi improvvisi
tra odori di voglia e piacere,
gocce di sudore e occhi sbarrati,
e quel sorriso che non sapevi e non volevi spegnere.


Mi hai donato le tue lacrime,
quasi porgendomele timidamente nel pudore del silenzio,
quasi nel timore che quella parola che le aveva scatenate svanisse con il loro asciugarsi sulla tua pelle;
me le hai donate come una offerta silenziosa
che colmava in un attimo distanze
e ti portava davanti a me,
fiera!


Ho raccolto con cura le tue lacrime perché spontanee, sincere, vere,
e come piccole gemme le conservo, parte preziosa di te.