COMUNQUE TU!
Guardo il
tuo sorriso stupito da bimba mentre fissi branchi di minuscoli pesci che lenti
si muovono attorno al molo, quasi un’ittica Ka’ba
Il tuo sorriso
divertito che si fa risata cristallina davanti ad improbabili tovaglie rosa e
ad una musica sonnolenta quanto il cameriere.
Il tuo
sguardo complice ad un pensiero perverso che attraversa improvviso la mente
d’entrambi per un doppio senso sottinteso.
La tua bocca
spalancata in muti gemiti quando pelle, odori, sapori e sudore si fanno uno nell’estasi
dell’abbandono e del piacere.
I tuoi occhi
vacui e persi mentre corde stringono polsi e caviglie, colpi severi segnano
d’appartenenza il corpo e un filo di voce chiede, supplica quasi di poterti
perdere nell’orgasmo.
Guardo te
… e sei tu, comunque tu.
VUOTO
La testa
vuota di mille pensieri che insieme la colmano, mille domande e perché a cui
non so rispondere o forse le cui risposte fanno male.
Occhi
improvvisamente lucidi, senza un apparente motivo, e quell’assenza che brucia e
fa male.
Chiudo
fuori il mondo per cercarmi, dentro di me, con le mie debolezze e le mie
assurde certezze, per esser ciò che sono e non ciò che il mondo vuol vedere o
forse mostro.
E come tarli
parole risuonan nella mente, crude e crudeli a farmi ammetter la loro verità,
cercando, in quel caotico marasma, ciò che solo può ridare, nella sofferenza
della sua assenza, un po di pace: il suo volto, i suoi occhi, il suo sorriso.
PELLE E MATERIA
Pelle
sudata di
voglia
odorosa
di desiderio
preda di
mani e bocche che dicon di sesso e amore
La tua
pelle e la mia
E il
sogno si fa materia viva
IL MIO “PENSIERO FELICE”!
Come
una giostra, quelle vecchie dall'aria un poco agè, con i cavalli che girano in
tondo sollevandosi e scendendo. Quelle giostre che quando ci sei sopra sanno
portarti in alto per permetterti di raggiungere ciò che ti renderà felice. E
afferrandolo sorridi fiero. Come una giostra però si abbassa, proprio all'ultimo
istante, quando già stringevi il pugno, sicuro, e resti deluso a fissarlo.
Vuoto! Come una giostra ti illudi possa portarti ovunque tu voglia, ma ti
ritrovi a girare in tondo e tornar sempre al punto di partenza. Come una
giostra è la vita, ma a volte qualcosa può cambiarla. Chiudo gli occhi e trovo
il mio “pensiero felice” che trasforma i sogni in realtà, dove tutto è
possibile, e quel pugno non sarà più vuoto.
UN SEMPLICE ZABAIONE … ?
CON MANO DELICATA versa 2 tuorli aggiungendo 60 gr di
zucchero.
Ora
“LAVORALO” CON GESTI
INSIEME MORBIDI E DECISI DELLA MANO E DEL POLSO,
BAGNALO DELICATAMENTE con un pò di marsala AD
INUMIDIRLO.
FALLO “CUOCERE” a bagnomaria A FUOCO LENTO.
CRESCE DI VOLUME, ma NON TI FERMARE, NON
STANCARTI , ALTERNA COLPI DECISI AD ALTRI DELICATI, QUASI LIEVI.
“SPIALO” PER COGLIERE IL MOMENTO GIUSTO, non deve bollire;
SPORGI APPENA LA LINGUA, PORTALO ALLA BOCCA per assaggiarlo,
attenta a non scottarti, è pronto,
ORA! LASCIALA COLARE in un bicchierino DENSA
E MORBIDA CREMA DA GUSTARE!
RICORDO E SO
Conosco
ogni angolo del tuo corpo … della tua mente. Ricordo i brividi della tua pelle
quando il mio sguardo l'accarezza, gli ansimi del tuo respiro quando la sfioro.
So della fame vorace con cui “mangi” il mio bacio e del piacere perverso mentre
la mia lingua ti fruga. Della tua mente confusa, desiderando tutto ed il suo
contrario; di quelle parole nella mente e che ancora non sai dire.
Io so, so
del pulsare della tua figa quando oscenamente spalanchi le cosce, offrendoti
come cagna eccitata; del danzare incontrollato del tuo bacino sul mio sesso che
ti scopa, Donna e Femmina.
Io so, so
di quelle parole finalmente urlate senza ritegno, del tuo dirti “puttana”
mentre unghie graffian pelle e denti voraci mordono.
Ad occhi
chiusi ricordo, aspetto, so, io so!
APPUNTAMENTO CON SE STESSO!
Andò
all'appuntamento, all'appuntamento con se stesso.
Lui uomo
normale come tanti che solo il caso unito all'ego innato in ognuno aveva fatto
assurgere ad esempio, quasi ad icona, o forse solo lui si riteneva tale.
Poi una
frase banale, una parola, magari detta con il sorriso, e ci si ritrova faccia a
faccia con la propria normalità; a quell'appuntamento con se stessi,
guardandosi dentro, riconoscendosi per “uomo normale”, ed esserne comunque
fieri, perchè non è facile esser neppure quello.
NEVICA!
Bianchi cristalli scendono lenti, a volte radi, altre folti e arruffati a coprir tutto di bianco e silenzio.
E resto qui in questo letto ... troppo vuoto di te
Belli tutti, e messi insieme in parte ti svelano.
RispondiEliminaSei bello :)
Lu
solo per chi sa capire ... ;-)
RispondiEliminaGli appuntamenti con se stessi non sono mai facili, ci costringono a guardare la realtà in faccia e capire chi siamo.
RispondiEliminaBello leggerti ancora in questi microracconti
verissimo, grazie
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