venerdì 1 marzo 2013

Micro Racconti 6







COMUNQUE TU!

Guardo il tuo sorriso stupito da bimba mentre fissi branchi di minuscoli pesci che lenti si muovono attorno al molo, quasi un’ittica Ka’ba
Il tuo sorriso divertito che si fa risata cristallina davanti ad improbabili tovaglie rosa e ad una musica sonnolenta quanto il cameriere.
Il tuo sguardo complice ad un pensiero perverso che attraversa improvviso la mente d’entrambi per un doppio senso sottinteso.
La tua bocca spalancata in muti gemiti quando pelle, odori, sapori e sudore si fanno uno nell’estasi dell’abbandono e del piacere.
I tuoi occhi vacui e persi mentre corde stringono polsi e caviglie, colpi severi segnano d’appartenenza il corpo e un filo di voce chiede, supplica quasi di poterti perdere nell’orgasmo.
Guardo te … e sei tu, comunque tu.




VUOTO

La testa vuota di mille pensieri che insieme la colmano, mille domande e perché a cui non so rispondere o forse le cui risposte fanno male.
Occhi improvvisamente lucidi, senza un apparente motivo, e quell’assenza che brucia e fa male.
Chiudo fuori il mondo per cercarmi, dentro di me, con le mie debolezze e le mie assurde certezze, per esser ciò che sono e non ciò che il mondo vuol vedere o forse mostro.
E come tarli parole risuonan nella mente, crude e crudeli a farmi ammetter la loro verità, cercando, in quel caotico marasma, ciò che solo può ridare, nella sofferenza della sua assenza, un po di pace: il suo volto, i suoi occhi, il suo sorriso.


PELLE E MATERIA

Pelle
sudata di voglia
odorosa di desiderio
preda di mani e bocche che dicon di sesso e amore
La tua pelle e la mia
E il sogno si fa materia viva




IL MIO “PENSIERO FELICE”!
Come una giostra, quelle vecchie dall'aria un poco agè, con i cavalli che girano in tondo sollevandosi e scendendo. Quelle giostre che quando ci sei sopra sanno portarti in alto per permetterti di raggiungere ciò che ti renderà felice. E afferrandolo sorridi fiero. Come una giostra però si abbassa, proprio all'ultimo istante, quando già stringevi il pugno, sicuro, e resti deluso a fissarlo. Vuoto! Come una giostra ti illudi possa portarti ovunque tu voglia, ma ti ritrovi a girare in tondo e tornar sempre al punto di partenza. Come una giostra è la vita, ma a volte qualcosa può cambiarla. Chiudo gli occhi e trovo il mio “pensiero felice” che trasforma i sogni in realtà, dove tutto è possibile, e quel pugno non sarà più vuoto.


UN SEMPLICE ZABAIONE … ?
CON MANO DELICATA versa 2 tuorli aggiungendo 60 gr di zucchero.
Ora LAVORALO” CON GESTI INSIEME MORBIDI E DECISI DELLA MANO E DEL POLSO,
BAGNALO DELICATAMENTE con un pò di marsala AD INUMIDIRLO.
FALLO “CUOCERE” a bagnomaria A FUOCO LENTO.
CRESCE DI VOLUME, ma NON TI FERMARE, NON STANCARTI , ALTERNA COLPI DECISI AD ALTRI DELICATI, QUASI LIEVI.
“SPIALO” PER COGLIERE IL MOMENTO GIUSTO, non deve bollire;
SPORGI APPENA LA LINGUA, PORTALO ALLA BOCCA per assaggiarlo, attenta a non scottarti, è pronto,
ORA! LASCIALA COLARE in un bicchierino DENSA E MORBIDA CREMA DA GUSTARE!




RICORDO E SO
Conosco ogni angolo del tuo corpo … della tua mente. Ricordo i brividi della tua pelle quando il mio sguardo l'accarezza, gli ansimi del tuo respiro quando la sfioro. So della fame vorace con cui “mangi” il mio bacio e del piacere perverso mentre la mia lingua ti fruga. Della tua mente confusa, desiderando tutto ed il suo contrario; di quelle parole nella mente e che ancora non sai dire.
Io so, so del pulsare della tua figa quando oscenamente spalanchi le cosce, offrendoti come cagna eccitata; del danzare incontrollato del tuo bacino sul mio sesso che ti scopa, Donna e Femmina.
Io so, so di quelle parole finalmente urlate senza ritegno, del tuo dirti “puttana” mentre unghie graffian pelle e denti voraci mordono.
Ad occhi chiusi ricordo, aspetto, so, io so!



APPUNTAMENTO CON SE STESSO!
Andò all'appuntamento, all'appuntamento con se stesso.
Lui uomo normale come tanti che solo il caso unito all'ego innato in ognuno aveva fatto assurgere ad esempio, quasi ad icona, o forse solo lui si riteneva tale.
Poi una frase banale, una parola, magari detta con il sorriso, e ci si ritrova faccia a faccia con la propria normalità; a quell'appuntamento con se stessi, guardandosi dentro, riconoscendosi per “uomo normale”, ed esserne comunque fieri, perchè non è facile esser neppure quello.




NEVICA!

Bianchi cristalli scendono lenti, a volte radi, altre folti e arruffati a coprir tutto di bianco e silenzio.
E resto qui in questo letto ... troppo vuoto di te

4 commenti:

  1. Belli tutti, e messi insieme in parte ti svelano.
    Sei bello :)
    Lu

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  2. Gli appuntamenti con se stessi non sono mai facili, ci costringono a guardare la realtà in faccia e capire chi siamo.
    Bello leggerti ancora in questi microracconti

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