Dormi
….
Accanto a me
Ed il tuo corpo rivive in sogno, le emozioni vissute in
questa nostra notte
Sapendo che mai rinuncerai a ciò
Alla vera te stessa
Principessa..Regina..schiava..puttana
I tuoi sogni si rincorrono galleggiando sulle sensazioni
provate
Vergogna
Umiliazione
Desiderio
Ansia
Paura
Piacere … piacere … piacere
Dormi
Accanto a me, stretta a me, i nostri corpi allacciati in
questa lunga notte.
Ti osservo dormire
Il volto rilassato, una espressione serena, piccoli
movimenti del volto, rapidi movimenti degli occhi sotto le palpebre chiuse,
muti testimoni dei tuoi sogni.
Dormi …
Minuti, ore forse
La mia mano che lenta solleva il lenzuolo, scoprendo il tuo
corpo nudo, rannicchiato contro me, la mia mano che dolcemente scivola sulla
tua pelle, accarezzando le tue spalle, la schiena, i glutei
Un leggero soffio sulla tua pelle, che inconsciamente
rabbrividisce, mentre stringi ancor più il tuo corpo contro il mio, a cercare
calore, protezione forse
Le mie dita leggere che giocano sul tuo corpo
Quel corpo che ho imparato a conoscere
Quel corpo che mi hai donato completamente, assieme alla tua
mente.
Le dita scorrono sulla pelle, che ancora reca tracce
asciutte del mio e tuo piacere, lentamente seccatesi sulla pelle,
compenetrandola, quasi fondendosi con essa.
Dita lievi, insistenti, intriganti, che accarezzano i tuoi
capezzoli, solleticandoli,
che seguono il contorno dei tuoi fianchi, stringendoli,
che disegnano le tue gambe, graffiandole piano,
che eccitano il tuo sesso, facendolo inconsciamente
inumidire nel sonno.
Tra veglia e realtà
Senza capire se è sogno o vita
Senza renderti conto se realmente le mie mani stanno
sfiorandoti o se solo la tua mante le vede e le sente.
Eppure restando immobile per timore che tutto svanisca.
Mi piace vedere il tuo corpo nudo ed addormentato sotto le
mie dita
Mi piace scorgere piccoli movimenti dei tuoi muscoli al
passaggio ed al tocco lieve dei miei polpastrelli
Mi piace scorgere la svettante eccitazione dei tuoi
capezzoli
Amo sentire il tuo umido desiderio al contatto con la mia
mano
Sapere che il tuo corpo reagisce mentendo alla tua mente,
senza svelarle se è sogno o realtà
O forse è il tuo cervello che mente al tuo corpo,
senza svelargli se è sogno o realtà
Persa in un limbo
Sospesa nel vuoto
Apprezzando ogni sfumatura
Ogni odore
Ogni carezza
Come se venisse dal nulla, come fossero solo fantasmi della
tua mente
O forse benefici geni perversi.
Le mie mani, le mie dita, che ora si fanno più insistenti,
più sfacciate, scivolando tra le tue gambe, sfiorando i tuoi peli già umidi.
Le dita audaci premono sulle grandi labbra gonfie di voglia,
movimenti leggeri, senza destarti completamente, lievi movimenti circolari che
rubano fremiti sussultanti, un insinuarsi sornione tra quei due carnosi fiori
di voluttà, scoprendo il tuo umido desiderio, accentuandolo, sapendo che, nell'irrealtà
tra veglia e sonno tutte le sensazioni, pur sfumate, vengono esaltate.
Il tuo clitoride, teso, eccitato, sensibile, ancor più
sensibile dopo le carezze e gli orgasmi vissuti, si lascia accarezzare,
titillare, circuire sfacciatamente, mentre il tuo corpo, nelle nebbie
dell'irrealtà, si muove pigramente sul letto, completamente aperto a me.
Sfinenti carezze sul tuo clitoride, premendolo a lungo per
poi negarmi appena, e riprendere ad accarezzarlo lievemente, alternando
pressioni a lente evoluzioni delle dita attorno a lui, sentendo il tuo piacere
scorrere copioso.
Il mio viso che sprofonda tra le tue gambe, inalando
voluttuosamente il tuo odore di femmina, la lingua impertinente che ruba il
posto alle dita, che si impossessa del clitoride, muovendosi lenta lo ricopre
di densa saliva, con tocchi leggeri e via via più rapidi e decisi, per
ritornare a lenti, umidi passaggi.
Spio il tuo volto, gli occhi chiusi, i muscoli distesi nel
dormiveglia, eppure contrazioni improvvise rivelano i tuoi spasimi di piacere,
accompagnano i miei movimenti, guidandoli quasi, con smorfie di disappunto
quando i miei tocchi si negano o si fanno troppo leggeri, con espressioni
estatiche, quasi preda di un sogno perverso, quando rapidi colpi di lingua,
dolci e decise carezze aumentano il tuo piacere.
Lenta la mia lingua scorre sul tuo corpo semiaddormentato;
non vuoi risvegliarti completamente, vuoi rimanere in quel limbo fatto di
nulla, di sole sensazioni.
Cogli con nitida lucidità piccoli particolari a cui
normalmente non presteresti attenzione, il lieve soffio dalle mie labbra sulla
tua pelle bagnata dalla saliva, il leggero graffiare della barba che sta iniziando
a ricoprire il mio volto, brividi incontrollabili che corrono sulla pelle, il
leggero aroma del mio profumo, il fruscio delle lenzuola al contatto con i
corpi.
Lascio che il mio viso, coperto dallo spuntare della prima
barba mattutina, ruvida, dura, accarezzi i tuoi capezzoli, quasi carta vetrata
che, muovendosi dolcemente, riesce a renderli incredibilmente sensibili, li
irrita un poco per poi farli fremere al soffio del mio respiro, pronti a
ricevere la carezza delle mie dita, della mia lingua.
Ti sfugge, nel semisonno, un lungo gemito a labbra chiuse,
vedo la tua pelle rabbrividire, tremare, mentre lentamente ti faccio coricare
su un fianco, incuneandomi dietro te, entrambi in posizione fetale, i sessi
stretti l'uno all'altro, umido antro in attesa il tuo, sfacciato maglio eretto
il mio.
Lenti movimenti del mio corpo verso te, il sogno che
continua, la realtà che lo supera, una pressione costante che sfida il tuo
inconscio, che ti apre, umida ed accogliente, scivolando in te, lentamente,
molto lentamente, sprofondando dentro te e lentamente ritirandosi, per poi
prenderti ancora.
Sogno e realtà si fondono
Movimenti dolci, lenti, eppure infinitamente eccitanti.
Così diversi dal tuo essere mia poco prima, niente impeto
violento ora, niente selvaggio abbandono, ma un lento risucchiarmi in te per
poi lasciarmi sfuggire, ben sapendo che in te tornerò.
Lento, come una marea, come la risacca che con moto perpetuo
scivola a rubare granelli di sabbia per poi riportarli in mutevoli forme, ecco
cosa provi ora, un senso di vuoto momentaneo al mio abbandono e subito il
ritrovarmi in te, con emozioni sfaccettate, multiformi, mutevoli, ma sempre
eccitanti.
Il respiro che ansima appena nel torpore del quasi
risveglio, i muscoli che iniziano a guizzare scompostamente sotto la pelle, il
piacere che cogli, stupendoti dell'intensità con cui cresce in te, così
sproporzionato alla dolcezza del rapporto, eppure, forse per questo così
violento, appagante, tranquillo ed accecante insieme.
I movimenti ritmati dei nostri corpi come in sogno, i
respiri mai così violentemente ansanti come poco prima, ma che si rincorrono in
un crescendo estatico, sospesi nel nulla, come in una bolla di sapone dove
tutto è colore dalle mille sfaccettature, cangiante al mutare della luce;
la luce, sempre più intensa nelle nostre menti, più vivida,
cresce con noi, esalta le sensazioni, accarezza le menti, blandisce ed eccita i
corpi, fino ad esplodere in un bagliore accecante che vuota la mente
trascinandoci nel nulla del piacere.
Un orgasmo sublimato dallo stato di limbo tra sonno e
veglia, un orgasmo che ci coglie abbracciati e sussultanti riuscendo ad
apprezzare ogni minima sfumatura del piacere e rendendolo così più intenso ed
appagante.
Il mio seme su di te, ancora sospesa tra sonno e veglia, a
godere fino in fondo di questa sensazione di appartenenza ed abbandono, a
godere della mia dolcezza verso te, a godere delle attenzioni dedicate al tuo
corpo, senza cercare di capire se è sogno, realtà o entrambi, ma limitandoti a
gustarlo; lasciandoti poi scivolare lentamente ancora nel sonno più profondo,
stretta tra le mie braccia, tu che da sempre hai odiato essere svegliata,
sentire il tuo sonno disturbato, eppure che ora vorresti che ancora ed ancora
venisse interrotto, vorresti sentirti ancora desiderata, coccolata, adorata,
come poco fa, molto più Principessa e Regina che non schiava e puttana.
Ma sai che la nostra notte continuerà, ancora ed ancora, che
ancora ed ancora tornerai ad essere Principessa .. Regina .. schiava .. puttana,
con questo ultimo dolce pensiero, che dipinge un estatico sorriso sul tuo
volto, sprofondi nel sonno, non senza cogliere, acuto, l'odore della nostra
estasi che aleggia leggero nella stanza, non senza avvertire i nostri umidi
piaceri unito che lentamente asciugano sulla tua pelle, muti testimoni non di
un sogno ma di stupenda realtà.
Copyright febbraio 2004
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