Di "Libera Mente"
Ecco,
allora posso dirlo, io creo.
E
il rumore che fanno le ruote della mia bici sulle foglie io non lo scordo. E il
mio pensiero che si catalizza lì, su quel rumore, su quel rumore e sul pensiero
che basta una buca e il mio sellino si storce e che
“devocambiartibullonebicidimmerda”.
Allora
posso dirlo, io creo.
E
non scordo il cellulare che squilla nella tasca e il mio essere troppo fifona,
troppo fifona o troppo distratta, e lo so che se prendo quel cellulare io volo,
in quel momento posso dirlo, volo, e senza metafore.
Io
ti amo. Ci sono tanti perché e percome, talmente tanti che alla fine non ne
serve neanche uno, e allora posso dirlo, io ti amo, e basta questo a
giustificare il fatto che io lo dica, e lo dico e non lo scordo, il suono della
tua pelle mentre dico io ti amo.
Posso
dirlo, allora, che io ascolto.
E
allora ascoltami tu, perché posso dirlo, posso dirlo: ascoltami – e lo dico.
Ascolta la mia voce, il mio cuore, le mie mani e la mia figa, posso dirlo
allora, ascoltami, perché ogni cosa è a te che parla.
Allora
posso dirlo, da qualche parte lo dico, senza urlarlo, lo dico e ne ho paura, ma
posso dirlo questa volta, lo dico: amami anche tu.
È molto bello ed intenso.
RispondiEliminaSi, decisamente si
RispondiEliminaMaster E, sarebbe bello leggere anche il tuo punto di vista, come "risposta" a questo scritto di LiberaMente
RispondiEliminaConcordo con "l'accusa" che mi è stata più volte rivolta di non metter i miei sentimenti e le mie emozioni nei miei scritti ... e anche questa volta farò così. Poche persone è giusto che le conoscano e loro le conoscono. Sarà pudore d'emozione, sarà imbarazzo forse, o più semplicemente boh ... ma è così
RispondiEliminaio dico sempre che voltarsi a volte ne vale la pena
RispondiEliminaeh ma tu sei saggia Anto ;-)
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