lunedì 2 luglio 2012

"Innocenza e Perversione"! - (2° parte)







La lunga doccia a cui ti abbandoni stavolta lava la tua pelle ma non toglie le emozioni vissute
Lasci che le tue mani ti insaponino, lente
Ricordando per un attimo altre mani
Sorridi perversa allo scorgere le tue ginocchia arrossate ….
Piccoli lividi sulla pelle frutto della passione
E un brivido perverso al ricordo della notte
Di quel sesso vissuto con l’istinto e col ventre
Abbandonandosi e gustandosi a vicenda
Senza tabù.
Ti prepari per la tua prima giornata a Parigi,
la fiera
Ma … non riesci a toglierti dal viso quel sorrisetto particolare ….
E quelle parole: “ancora valentina … per andare oltre”
Al rileggerle memorizzate sul tuo cellulare il tuo ventre si accende, chiedendoti dove ti porterà quell’oltre
Il gracchiare del telefono
Un tuffo al cuore mentre corri a rispondere
Silvana, la riconosci con una punta di delusione
La senti allegra chiederti se sei pronta e dandoti appuntamento a tra poco per la colazione
Ascensore, sola
Sorridi tra te guardando la pulsantiera
Il sesto piano
Il suo …
Chiedendoti quando sarà quell’ … “ancora” scritto in fretta su un sms, quando diventerà realtà …
Il buongiorno allegro di Silvana
Le domande di rito
“dormito bene?”
e quel sorrisetto sul tuo viso che si accentua
mentre prendete posto a tavola, il buffet della colazione, profumi invitanti
e d’improvviso lui accanto a te, reggendo una tazza di caffè fumante, mentre prende un croissant ancora caldo.
Lo guardi, sorridi dandogli il tuo buongiorno
Il suo sorriso e ... “buongiorno … valentina vero se ben ricordo, come stai? Silvana è già scesa?”
E ti volta le spalle cercandola
STRONZO!
Ma sorridi tra te stavolta
Sai che sta giocando e quel gioco ti piace
Chiacchiere banali mentre terminate la colazione
Il taxi verso la fiera
Ma stavolta lui non è con voi, assurdamente ti manca quel contatto sperato, furtivo, con il suo corpo, quel premere della sua gamba, promessa d’altro … altro, come vorresti quell’altro ORA
Come vorresti essere con lui
A mostrargli il tuo esser innocentemente perversa
A gustare il piacere di vivere senza tabù ne vergogne
La fiera,
una lunga giornata di lavoro, affascinata dall’abilità di Silvana
dalla sua sicurezza
rattristata dal non scorgere mai, in quella marea di visi, Enrico
fino a sera
ancora in Hotel
ancora la carezza della doccia
ancora le tue mani ad insaponarti, tornando con la mente alla notte
alle sue mani
e stavolta le tue mani non sanno fermarsi
non vogliono fermarsi
indugiano sul seno
sfiorano i capezzoli
scendono tra le cosce, a cercare la tua voglia
inarchi il corpo ad offrirti al getto dell’acqua
lo lasci scorrere tra le dita, aprendoti
lo senti sferzare il clitoride, ancora ed ancora
eccitarlo in spasmi violenti
mentre immagini un'altra cena, con lui, ancora la sua mano a cercarti, a prenderti, mentre commensali ignari parlano
scherzano
e… il piacere ti coglie, quasi all’improvviso
le gambe cedono mentre non smetti di sfiorarti per raccogliere ogni goccia di piacere, mentre perversamente lecchi le tue dita
gustandoti
si valentina, stupendamente perversa, e adori esserlo
e vuoi esserlo per lui.
Silvana ti aspetta nell’atrio, anche lei vestita sportiva come te, jeans e maglietta, sai che ti aspetta una cena nel ristorante dell’hotel, anche se lei, cortesemente ti ha detto: “se vuoi uscire vai pure valentina, non mi offendo”
Fatichi a trattenere la delusione, uscire? Sola? Speravi di ritrovarlo, di rivederlo
Sai bene che, nonostante la sua cortesia non puoi lasciar sola Silvana
E i dubbi della sera prima ti assalgono
Credevi ad un suo gioco la mattina a colazione
E se invece …. ?
Se invece realmente faticava a ricordare il tuo nome?
Se la sera prima sei stata solo una scopata?
Ma in fondo non è che pretendi di più, ma quel bigliettino, quell’ ”ancora”….
E magari ora lui sta palpando tra le cosce un'altra, ripetendo lo stesso gioco di ieri
Magari una delle standiste in microgonna che hai visto al suo stand
Stronzo!
Cerchi di strapparti a quei pensieri, di seguire i discorsi di Silvana
La vibrazione del cellulare, un messaggio in arrivo, certo del tuo ragazzo
Ti scusi con Silvana, spiegandogli che è geloso e che sta male e si preoccupa se non gli rispondi.
Il respiro ti si mozza di colpo, un numero sconosciuto, parole che ti accendono, lui, Enrico
ancora la domanda che già ti sei fatta a quel primo sms, trovato sul tuo cellulare, quello che prometteva un "ancora" ..."Ma come cazzo ha avuto il tuo cellulare?"
Che ti importa?
Dice che quell’ “ancora” sarà stasera, stanotte
Dice che il tuo corpo gli apparterrà, come la tua mente
Dice che presto, molto presto, la vostra notte inizierà
E che … stai molto bene con quei jeans aderenti …
Non riesci a trattenerti, guardandoti intorno,
dov’è?
Ma sai bene che non lo vedrai finché lui non lo deciderà
Altri messaggi si susseguono
Parole dolci e perverse
Immagini che si accendono nella tua mente
Voglia che grida nel tuo corpo
Fatichi a rimanere su quella seggiola
A far finta di nulla
A chiacchierare con Silvana, mentre non vedi l’ora che quella cena finisca
E finalmente … finalmente finisce
Una buonanotte affrettata
L’appuntamento per l’indomani
E sei nella tua camera
Aspetti
Il tuo cellulare tace
improvviso uno squillo
lui… la sua voce
“stasera valentina, stanotte, la nostra notte. Tra poco busserò alla tua porta, ti voglio come tu sei … innocente e perversa”.
Il cuore in gola, l’attesa è finita, frughi tra i tuoi abiti,
… innocente e perversa. Sorridi tra te scegliendo quei fuseaux neri, aderenti, molto aderenti, che non volevi portare ma l’istinto ti ha fatto infilare in valigia, un top bianco, niente reggiseno, fiero del tuo seno da ventenne, un giubbino, i capelli sciolti, solo un velo di trucco.
Ti osservi allo specchio soddisfatta, appena accennato il segno del perizoma che scompare tra le tue natiche, ben disegnati i capezzoli, pudicamente coperti dal giubbottino leggero ….
E attendi
Due colpi discreti alla porta
E sei davanti a lui
Senza una parola si avvicina, ti abbraccia, le sue labbra sulle tue, la sua lingua a frugare la tua bocca
Ti perdi in quel bacio, lasciando che il tuo corpo prema contro il suo, spingendo il bacino contro il suo ventre
Strusciandolo sulla sua coscia
Voglia
Violenta
Perversa
Voglia di lui, ora, subito
Le sue mani che scivolano sul tuo corpo, si insinuano sotto il giubbotto, si muovono lente sulla schiena, scendono sulle natiche a sfiorarti attraverso il tessuto leggero dei pantaloni, a sentire sotto le dita i bordi che sfumano tra le tue natiche del perizoma
Le sua mani …
Si arrestano …
E …
Si stacca da te, all’improvviso
Guardandoti
Uno sguardo freddo, severo quasi
La sua voce gelida ora
“non è da te valentina, non è così che ti voglio”
lo guardi senza capire
un sorriso strano sul suo viso
“valentina … stasera, stanotte solo quel fuseaux aderente dovrà accarezzare e fasciare il tuo sesso, null’altro ….”
un sorrisetto perverso sul tuo viso, mentre ti volti per andare in bagno a fare ciò che ti ha chiesto, ma la sua voce ti ferma
“dove vai? Ora valentina, qui”
lo guardi, lentamente slacci le scarpe, fai scivolare i tuoi fuseaux sulla pelle, il viso arrossato, imbarazzo, tensione, eccitazione
quel minuscolo perizoma che scorre sulle tue cosce, gia umido di te, sollevi un piede, un altro, poi, lentamente, senza riuscire a guardarlo, indossi di nuovo quei pantaloni, li senti premere sul ventre, avvolgerti, quasi infilarsi in te
sensazione nuova, imbarazzante, eccitante
e finalmente sollevi lo sguardo nel suo
fiera
In silenzio ti guida verso l’ascensore
Un taxi nella notte, pigalle, zona famosa per le sue trasgressioni,
ormai poco più che turistiche in realtà.
Locali illuminati, immagini di ragazze nude, di spettacoli
Vi addentrate a piedi per vie sempre più buie
I locali diventano sempre più squallidi
Enrico ne sceglie uno, entrate, un po’ smarrita lo segui,
una fila di porte, il cuore batte forte, pulsa nelle orecchie,
oltre una di quelle porte una stanza, piccolissima, un divanetto e nulla più, poi, lentamente …
la parete di fronte al divanetto scorre, rivelando, attraverso un vetro, un locale più ampio, senza nessun mobile, moquette sul pavimento e …
due ragazze
nude
abbracciate
non capisci, osservi Enrico, che ostentatamente ti ignora
il tuo sguardo catturato ancora da quei corpi nudi, che ora sembrano guardare verso te
capisci che si tratta di uno specchio magico,
vetro trasparente dal vostro lato, specchio dal lato delle ragazze
e tutto intorno a quella stanza altri specchi, oltre i quali sconosciuti guardano ciò che tu guardi
ma l’impressione di esser vista non ti abbandona
osservi quei corpi, quelle mani
quelle bocche
cercare pelle, assaggiare sapori
prendere
e inaspettatamente senti l’eccitazione crescere, la mano di Enrico sul tuo capo
ti piega sul suo ventre
slacci i suoi pantaloni, il suo sesso teso scivola tra le tue labbra, si bagna di saliva
mentre non abbandoni la vista di quei due corpi allacciati, stesi sul pavimento davanti a voi
vicini ora
lasci che la mano di Enrico ti guidi
che muova il tuo capo
mentre i tuoi pantaloni si bagnano impregnandosi di voglia indecente
mentre l’odore del sesso e della voglia riempie quella stanzetta
con un gesto deciso lui abbassa i tuoi pantaloni
la sua mano fruga il tuo sesso
scivola sui tuoi umori
ti fa sedere su di se
il viso rivolto a quello spettacolo inatteso
senti il suo sesso entrare in te
prenderti
muoversi
mentre davanti a te bocche di donna gustano sapore di donna
vedi il volto di quelle ragazze acceso di voglia, la tua stessa voglia
vedi lingue insinuarsi tra le loro cosce, sfiorare il clitoride eccitato, succhiarlo avidamente
quasi senti il sapore di quel sesso di donna, il suo odore
mentre danzi sul sesso di lui, le mani appoggiate a quel vetro respirando a bocca aperta
e le due donne davanti a te, vicine
le loro mani appoggiate allo specchio, quasi a toccare le tue, quasi sapessero, vedessero
e il loro gemiti si uniscono ai tuoi
poi, improvvisamente da uno degli specchi una finestrella scorre, si apre, minuscola, un sesso turgido, di sconosciuto, spunta nella stanza, le due donne si accovacciano di fronte, leccano, succhiano, bevono da quel sesso senza corpo
lo vedi scomparire nelle loro bocche
le vedi contenderselo
succhiare
leccarlo avide
lo vedi lucido di saliva muoversi su quelle guance lisce
e ancora scomparire in fondo alle loro gole
e la tua eccitazione cresce ancor più
Enrico si muove più in fretta in te, più a fondo
Senti il piacere avvolgerti
Poi … lui si ferma, esce da te …
Preme un piccolo pulsante
Una finestrella si apre davanti a voi
Le due ragazze si avvicinano
I loro corpi nudi ed eccitati davanti a voi
Lui prende la tua mano, la spinge attraverso quella piccola apertura
La muove su quel corpo di donna, su quel sesso di femmina
Senti la voglia di quella sconosciuta bagnarti le dita
Vedi il suo corpo davanti a te
Premuto contro quel vetro
La sua bocca schiusa
La lingua che disegna saliva su quello specchio, quasi a baciare la tua bocca
Mentre l’amica le bacia i seni, le lecca i capezzoli
Quasi senti il loro respiro
Vedi la bocca dell’una succhiare la lingua dell’altra, in un movimento lento, sensuale, scendere poi  a bagnare di saliva quei capezzoli turgidi, premerli contro lo specchio quasi ad offrirteli
Scende ancora quella bocca, tra le cosce dell’amica, a contendersi il suo sesso con la tua mano, a sfiorare in punta di lingua le tue dita, a serrare tra le labbra quel clitoride gonfio che sfugge alle tue dita e torna a farsi eccitare
Sai che altri sconosciuti vedono, attraverso quegli specchi la tua mano masturbarla
Vedono il piacere di quelle donne ed immaginano il tuo
E … ti piace quella sensazione
Enrico ti costringe a ritirare la mano
La guardi
Umida di piacere
Ora il suo sesso attraverso quella finestrella
Ora le bocche di quelle ragazze a succhiarlo
Accosciate davanti a voi
Mentre lui accarezza i tuoi seni
E loro uniscono bocche e saliva, ansimi e sudore
Piacere e voglia
Bacia la tua bocca
Accarezza il tuo sesso
E la tua voce sussurra, roca, “prendimi, ti prego scopami, adesso, voglio il tuo cazzo, voglio godere, ho bisogno di godere”
Ti preme contro quel vetro
Lui dietro te
Il suo cazzo fruga tra le tue natiche, si bagna sulla tua figa fradicia
Spinge ed entra in te sul tuo lungo gemito di piacere
Di prende
Ti scopa
Ti fotte
Spingendoti contro quel vetro
Le due ragazze davanti a te
Anche loro schiacciate contro quel vetro, sanno ciò che state facendo
Lo sentono
I loro corpi sembrano danzare con i vostri, oltre quel vetro
Sfiorati da mani, accarezzati da lingue
Bagnati di piacere
Le loro mani scivolano nella finestrella, a cercare a tentoni la tua pelle
A sfiorarti
Mentre più violenti sono i colpi di lui in te
Più profondi
E la sua voce che chiede
Penetrante
Severa
“vuoi godere valentina? Vuoi l’orgasmo? Chiedilo, urlalo”
e la tua voce che grida, incurante di chi può sentire, incurante di ciò che altri sentono e sanno, grida il tuo si, che chiede, chiede di darti il piacere
di portarti all’orgasmo
di concedertelo
e finalmente la mente si vuota
il corpo sussulta
il piacere ti avvolge
ancora
ancora
mentre bocche oltre lo specchio sembrano cercare la tua bocca
volerla baciare
mentre sei spinta a terra
davanti a lui
a succhiare il suo piacere
a berlo
ma, prima che tu possa inghiottirlo … mani di donna entrano da quella finestrella
Enrico le guida sul tuo viso
A trovare la tua bocca
Aprirla
Quelle mani trovano il suo seme nella tua bocca
sulle dita
E …
Oltre quel vetro
Le vedi
Succhiare dalle loro mani quel piacere che hai in bocca
Che, fissandolo, deglutisci
Sorride, ti accarezza piano, mentre ti dice di ricomporti
Senti il tessuto aderente dei tuoi pantaloni fasciarti
Lo senti avvolgere l’inguine
Bagnarsi della tua voglia, del tuo piacere
E … uscite da quella stanza, da quel locale
Tu al suo fianco
E … la notte è appena cominciata




copyright maggio 2006

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