Tranches
de Vie
Passi
cadenzati lungo la navata sulle note di Mendelssohn, splendida in quell’abito
candido di cui qualcuno, se avesse saputo, l’avrebbe giudicata indegna. Un
passo dopo l’altro, sentendo, dai banchi degli invitati, il Suo sguardo sulla pelle.
Bruciavano quei segni sulla schiena … sotto quell’abito candido. L’ultima sera,
qualcuno l’avrebbe definito “addio al nubilato”, sciocchi, era ben altro, era
il suo donarsi ancora una volta a colui che le era Padrone, a colui al quale
rinunciava. Facile per molti giudicarla, per alcuni fedifraga, per altri
vigliacca, per altri ancora banalmente puttana. Gli aveva chiesto di sciogliere
quel collare, l’aveva guardato a lungo posato sul letto sfatto, piangendo. Ma
il vero collare, quello che per sempre l’avrebbe legata a Lui, era nella sua
anima, per sempre Sua.
9-11
ancora una volta…
Dov’era
cemento e acciaio che sfidava il cielo oggi due buche enormi, acqua che scivola
lungo le pareti di quelle buche e pare esser inghiottita dalla terra.
Marmo ai
bordi di quelle buche, marmo e sequele di nomi di ignoti sconosciuti, qualcuno
posa una rosa, non importa a chi, un segno, nulla più.
Tra
turisti e curiosi per un attimo lascio che la mente si astragga dalla curiosità
morbosa della tragedia. Leggo un nome su quel marmo, uno a caso, non importa
chi, e dedico una preghiera, non da cristiano ne da ortodosso, metodista, ebreo
o buddista, una preghiera da Uomo all’Uomo, vittima innocente. Non mi importa
ora se di terroristi o servizi segreti, se attacco o complotto. 9-11 Vittima
innocente … ancora una volta
La
risposta di Tony
Tony non
doveva chiedere, era fortunato e si godeva la vita, le cose belle gli cadevano
addosso, come pioggia a bagnargli gli abiti, inzuppandolo di fortuna.
Era
invidiato Tony e quell’invidia a volte gli portava schiaffi e letame, ma non
importava, lui si confrontava con la sua coscienza e a quella rispondeva.
Ma a
volte quel letame colpiva Tony di riflesso e non era su Tony che cadeva ma su
persone a cui Tony teneva e forse lui non sapeva dir loro che era letame d’invidia
o forse era più facile non credergli, complice vecchie colpe che lasciavan più
o meno volontariamente ombre. E, a volte, anche quel cottage solitario e quella
stanza che sapeva di antico, con massicce porte fatte d’amore, non bastavano a
tener fuori “venticelli” maligni.
50
sfumature di … Bigio
Secco il
primo colpo, e subito altri, il secondo, il terzo in un crescendo musicale,
rumore d’aria e metallo, la pelle appena sfiorata ed ogni volta un brivido, la
tensione, il timore; bastava poco, così poco a lacerar pelle, a macchiar di
sangue rosso quella lama, ma quella era l’arte, la bravura, l’abilità, solo
sfiorar la pelle, vicino, sempre più vicino e piano allontanarsi appena.
Cresce il
ritmo, più serrati quegli scatti metallici ora, ancora, ancora, ancora quasi
rubando aria e togliendo respiro e finalmente, improvvisa, la calma, uno
sguardo si solleva al muro, osserva quelle lancette ora immobili, un sorriso
illumina il volto … 50 sfumature in 20 minuti, nuovo record, Bigio il re dei
parrucchieri.
Mille e
mille volte
Sono rimasta senza fiato leggendo "Mille e mille volte"
RispondiEliminaAbsolument bouleversant...
Mi spiace se ti ha turbata ... ma se scrivo di me ne scrivo a tutto tondo
RispondiEliminaLa parola "bouleversant" in francese si impiega anche per descrivere qualcosa o un'emozione positiva, qualcosa che tocca nel profondo; infime sfumature della lingua di Molière... quella che ho provato era un'emozione assolutamente positiva E., ma sconvolgente per la sua intensità.
RispondiEliminaAnche nella nobile lingua di Dante la parola "sconvolgente" viene usata in senso sia positivo che negativo ;-)
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