mercoledì 2 marzo 2011

Temporale dei sensi!







Il freddo di una grande finestra contro le tue spalle
Manca l’aria, Dio manca l’aria
Spalanchi la bocca, cerchi respiro
Manca l’aria
Ma sai che è solo la tua mente che te lo dice sai che i tuoi polmoni si stanno riempiendo
Sai che l’ossigeno circola
Cazzo manca l’aria
E premi la schiena contro quel vetro gelido
Senti i Suoi occhi, senti il Suo sguardo
Perché non parla?
Perché tace
I Suoi occhi anche al buio di quella benda li senti
Scivolano dalla gola al ventre
Bucano i tuoi abiti
“Vedono” ciò che senti, che sei
l’inturgidirsi del seno
le contrazioni al ventre
la voglia che ti inzuppa
cazzo manca l’aria
e i muscoli delle cosce si contraggono e rilassano quasi a cercare una segreta masturbazione
e sai che quegli occhi anche quello vedono
………
toc … toc … toc… le prima gocce di pioggia su quel vetro
quasi a renderlo ancor più gelido
e ad ogni goccia il tuo cuore che quasi salta un colpo
poi uno scroscio violento, improvviso
che ti fa fremere, tremare
e inaspettato un tuono che fa vibrare quella finestra e la tua anima
ancor più inaspettato perché non preavvisato dal bagliore del lampo
manca l’aria
cazzo dove sei, ci sei, lo sento sei qui davanti a me, posso quasi sentire il tuo respiro
so che senti le parole della mia mente
prendimi, scopami, usami, fottimi la gola
e quelle corde che ti stringono i polsi dietro la schiena
le mani che si aprono e si chiudono
l’ansia e l’attesa
e di colpo…. Davvero manca l’aria
ma ora è la Sua mano a stringere la tua gola
ora il Suo respiro davanti al tuo viso
ora Lui davanti a te
e le Sue mani si muovono, leggere
dai tuoi fianchi risalgono lente fino a sfiorare, attraverso la camicetta, il lato del tuo seno, sfiorarlo appena
e inconsciamente ti muovi a portare il tuo seno verso le Sue mani
lo sai che non devi, lo sai che non avresti dovuto, ma cazzo troppa la voglia, troppo il bisogno delle Sue dita, della Sua bocca, del Suo cazzo, di Lui
e….
quello schiaffo che ti arrossa il viso è meritato, lo sai, ma non importa
e quello spasmo nel ventre in risposta al bruciore sulla pelle ti dice ancor più ciò che sei
aria, manca l’aria
ancor più ora che la Sua mano non stringe più la tua gola ma scivola lenta sulle tue cosce, oltre l’orlo delle calze, sulla pelle nuda, sollevando la gonna
aria cazzo aria, manca l’aria
e quelle dita si fanno Padrone, premendo lo slip indecente, muovendolo sul clitoride
spingendolo in te
e mordi le labbra trattenendo un gemito
mentre spingi il bacino contro quelle dita
sfacciata puttana
femmina eccitata, cagna in calore
Donna
Lo slip abbassato da un gesto brusco, la gonna sollevata in vita, il bacino spinto in avanti, ad offrirti a Lui, che tocca, prende, fruga
Si ferma, si allontana
ARIA, ARIA, ARIA, hai bisogno d’aria
Dove sei?
Ho bisogno di te, ti prego, ti prego ne ho bisogno, ora
ARIA …
E torna
Davanti a te
La Sua gamba tra le tue cosce, la tua danza oscena contro Lui
A bagnare la Sua pelle di te
Mentre quelle corde sembrano farsi più severe
E le Sue dita slacciano la camicetta, liberano quei seni così sensibili ora
La Sua saliva a bagnarli, la lingua a leccarli, le labbra a succhiarli
Non smette la tua danza contro Lui
Ma ancora si ferma, si allontana
NO no ti prego no, torna, resta qui, prendimi, usami
ARIA… perché manca l’aria?
E ancora torna, ora il Suo sesso tra le tue cosce, a muoversi piano, a colpire con piccoli tocchi il tuo clitoride, ritmicamente, ancora, ed ancora, ed ancora
DIO no, così non puoi resistere, no, no sei al limite
Spalanchi la bocca tendi i muscoli delle braccia e quelle corde segnano la carne
Eppure vuoi che continui
Ancora ed ancora
Finchè, con mano severa afferra i tuoi capelli
Ti spinge in ginocchio
Altra corda tra i tuoi polsi tendendoti le braccia indietro
Fissate alla parete
E ancora Lui davanti a te
A sfidarti
Senti il Suo odore
Li, davanti a te
E la Sua voce che chiede
Vieni, succhiami, assaggiami
Tendi quelle corde, ti spingi verso Lui
Lo vuoi ne hai bisogno
Si allontana apena
Tendi ancora le braccia
Lo vuoi, devi averlo devi sentirlo, il Suo odore, il Suo sapore
Cazzo cazzo,
e lo senti finalmente, sulla pelle, sul viso
sulla gola
sul seno
sfiorare, toccare, battere
lo senti colpirti il viso con il Suo sesso
ed ogni colpo è una contrazione violenta nella figa
eccolo
nella tua bocca, eccolo nella tua gola
ora davvero l’aria manca, ma per assurdo è come se finalmente respirassi a pieni polmoni
ora, finalmente, mentre il suo piede si insinua tra le tue cosce
mentre ti apre e ti fotte
mentre sai che lo stai infradiciando ti te
ancora, ancora
non importa ora l’aria che manca
non importa ora il trucco che cola sotto quella benda
non importa ora la Sua cinghia che arrossa la tua schiena
ne le sue mani che ti tengono stretta contro il Suo ventre
e quando esce da te e riempi i polmoni di quell’aria…. Ti manca altro
e le Sue mani ti sollevano, in piedi
le braccia tese dietro te, al limite, ma non importa
le Sue dita ancora tra le cosce
dita che sanno dove sfiorare toccare, colpire
e finalmente trovi voce
per chiedere
per trasformare in parole tutto cio che fino ad ora ti gridava solo nella mente
implorare il piacere, l’orgasmo
e il Suo “si” è quasi inaspettato ma già ti perdi in quell’orgasmo urlato
le gambe si piegano, solo quella corda che stringe le tue braccia ti sorregge
e non sai fermare spasmi e contrazioni
sussulti e gemiti
aria… ora ne hai quanta ne vuoi
ma ora non vuoi aria, ora è apnea nel piacere
nello stordimento
e la pioggia scroscia violenta
i tuoni fanno vibrare quella finestra
ma il temporale è in te
in te che da sempre credevi che il piacere, l’orgasmo placasse tutto, fosse una fine
piacevole e dolorosa assieme
ma già le Sue dita sono su te
in te
su quel clitoride così sensibile, la Sua bocca sui capezzoli che quasi dolgono dall’eccitazione
e scopri il piacere attraverso il piacere, attraverso l’orgasmo
quando l’appagamento si fa nuova voglia indecente
e le Sue mani strappano quella benda e ti vedi
in quello specchio
le braccia tese dietro te, trattenuta da quella corda
la camicetta slacciata, il seno che spunta eccitato
la gonna sollevata in vita e lo slip solo abbassato tra le cosce
splendida puttana
meravigliosa femmina
verso altro piacere
mentre il temporale infuria
fuori e dentro te!

3 commenti:

  1. indecentemente femmina...Lei...completamente tua.

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  2. E soprattutto Donna, splendidamente Donna

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  3. mio Signore io sono sempre legata, anche se non ci sono corde ai miei polsi, e più Lei mi "lega" più io sono libera...

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