martedì 21 dicembre 2010

Eran semplici ... bacchette cinesi!








a volte basta un nulla… un oggetto banale…un ricordo di una serata e…

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Ancora una volta il buio, ancora una volta quella benda a rubarti la vista ed accenderti i sensi, immobile davanti a Lui, le ginocchia sul pavimento freddo, le braccia costrette dietro la schiena da corde cattive, tese a costringerti in quella posizione e…le Sue parole a far volare la mente.
Sai, senti la Sua presenza davanti a te, senti il Suo profumo ed il Suo odore
Ti sfida a raggiungerlo, ad assaggiarlo, tendi quelle corde, le braccia dolgono, la corda stringe ancor più, ma non importa, anzi tutto ciò non fa che aumentare la tua voglia sfacciata e sai bene che Lui lo sa, lo sente, lo vede.
E finalmente il Suo sapore sulle tue labbra, finalmente la tua bocca posseduta, finalmente saliva densa che ti cola sulla gola e la Sua mano a bagnartene il viso
La Sua mano, che passa leggera dai capelli al volto, dalla gola al seno.
La Sua mano che improvvisamente non è più carne a toccarti… ma severi bastoncini che scivolano lenti sulla pelle, che giocano sui tuoi capezzoli, che…colpiscono con colpi leggeri e continui, ritmati, non dolorosi singolarmente, ma nell’insieme…sfinenti, tanto da strapparti gemiti di cui subito ti penti perché quei colpi si fanno più duri, cattivi, rapidi.
Sai cosa sono quei bastoncini, il ricordo di una cena tra amici, sai che ti ha sorriso vedendoteli prendere come “ricordo”, e forse, più o meno consciamente, sapevi che li avresti..assaggiati, sentiti.
Poi si fermano quei colpi, il seno reso più sensibile, la voglia indecente che ti infradicia le cosce, quella corda che ti tende le braccia … e la mente vuota, in attesa.
Passi, lenti, in quella stanza
Che si allontanano e tornano
Passi che si arrestano davanti a te e quei bastoncini che, due a due, stringono i tuoi capezzoli eccitati, quasi dolcemente.
Lo schiocco di un elastico che si tende ed avvolgerli, e la stretta si fa più severa
Ma sollevi il capo fiera
Un altro giro di elastico e quella stretta aumenta
Per un attimo, nel dolore, sorridi pensando a quella tua frase
“molto meglio i bastoncini che le mollette … le mollette stringono per loro scelta, i bastoncini vengono stretti… dalle mani del Padrone”
E quasi sentisse i tuoi pensieri un altro giro di elastico li stringe ancor più, un lungo gemito ti sfugge, subito negato
E la Sua mano ora sfiora la tua guancia, la accarezza, sai bene cosa sia quella carezza, è la Sua fierezza per ciò che sei, che stai diventando, che gli stai donando
Senti lo strisciare lento di una poltroncina, sai che è seduto davanti a te, che ti osserva, raddrizzi le spalle, sollevi il mento, sei Sua, fiera di ciò che sei.
E torna la Sua carezza, sul viso, scende piano sulla gola, stringendola per un lungo attimo
Dio come ami quella stretta, che ti fa sentire Sua come non mai, nelle Sue mani
Mani, scendono ancora le Sue mani, a sfiorare il seno e… di colpo un piccolo tocco a quelle bacchette
A farle vibrare, muovere appena
Ma basta quel piccolo movimento a farti sussultare
E altri colpetti leggeri, quasi nulli, su quelle bacchette, ancora movimenti appena accennati che danno brividi, certo dolore ma perversamente piacere.
Strappa quella benda dai tuoi occhi
GUARDAMI
Sollevi gli occhi nei Suoi, lasci che ti legga dentro
Mentre lentamente le Sue mani tornano a quelle bacchette, sfilano quegli elastici
e…..
Cazzo… non pensavi fosse così
Lo sapevi, te lo aveva detto mille volte che è molto più doloroso toglierle che metterle o tenerle, ma cazzo non così
Ti sfugge una lacrima
Abbassi gli occhi a guardarti il seno, quel capezzolo che quasi si rifiuta di riprendere la sua forma naturale
E le Sue mani che sforano
Toccano appena
Eppure son mille spilli che toccano, accarezzano, prendono
E ancora raddrizzi le spalle, ancora sollevi il mento
Fiera
Fiera, imbarazzata, cagna quando le Sue mani scendono tra le tue cosce trovando laghi di voglia
Quando le Sue dita schiudono e toccano
Quando spinge in te scivolando sui tuoi umori
Uscendo
Tornando
Dolore e piacere
Dolore e piacere che si accentua quando quelle bacchette riprendono a picchiettare
Non sul seno questa volta
Ma li, tra le cosce, sul clitoride eccitato, bagnandosi di te
Dolore e piacere quando quelle bacchette serrano non i tuoi capezzoli ma quel bottoncino sensibile e quel piccolo vibratore lo sfida
Ancora ed ancora
Strappandoti richieste a mezza voce
Implorando piacere
Gridandogli in faccia ciò che sei e ami essere
Fino al Suo “si” che ti fa tremare, persa nel piacere
………
un meraviglioso modo di utilizzare il ricordo di una bella cena tra amici ;-)

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