giovedì 9 settembre 2010

Mani sul tuo corpo ... rubando la tua Mente!




Afosa notte estiva, una corsia d'ospedale, tranquilla e silenziosa,
stanze e studi si aprono sul lungo corridoio fiocamente illuminato.
Uno studio, un PC acceso, connesso alla rete
Immagini sullo schermo fluorescente
Immagini di corpi,
di pelle sudata
di amplessi selvaggi
Di bocche assetate di sapori eccitanti
Di mani frementi
Di dita ansiose di raccogliere viscidi umori odorosi.
Un esile corpo di donna acerba davanti a quel PC
Coperto da un candido camice
Seduta su una poltroncina a rubare quelle immagini,
inseguendole con la mente
TU
Giovane allieva infermiera ai primi noiosi turni di notte
Tu che affoghi la noia di ore lente
Lasciando che la mente voli lontano
Aiutata da ciò che la rete offre
Vivendo virtualmente ciò che nella vita reale temi
Ciò di cui ti vergogni
Immagini che si susseguono su quello schermo
Donne piegate nel loro orgoglio
Umiliate
Eppure scorgi nel loro volti una luce che vorresti avere
Fierezza
Gioia
Appartenenza
vergogna
E la tua mano scivola sulle tue gambe, sulla tua pelle nuda offerta alla calura di questa estate
Senti i primi brividi scorrere nel tuo corpo mentre le dita lentamente si muovono, rallentano, stringono, accelerano, rallentano ancora imponendosi di muoversi piano per prolungare lo sfinimento di quell'attesa di piacere
Sguardi severi su quello schermo giudicano corpi usati
donati
Sguardi che tu immagini su di te
Mentre impudicamente schiudi le gambe
Lasci che il bacino scivoli in avanti, cercando la tua mano
Mentre il camice, al tuo muoversi, scopre il tuo corpo mostrandoti
Offerta a quel video che non può vederti
Immaginando di essere offerta a quegli ignari spettatori
L'esuberante desiderio dei tuoi 20 anni esplode nella notte
Sussulti spasmodici sollevano il tuo bacino
I capezzoli che premono la stoffa ruvida del camice
Mentre fantasie perverse ti portano con loro
La tua mano che finalmente racchiude il tuo sesso umido appena velato dal leggero perizoma già intriso di te
Un brivido sentendo il tuo desiderio bagnarti le dita
Ma lentamente allontani la mano
Come se un ordine deciso ti imponesse di aspettare
Le tue dita umide sul collo, scivolano sulla gola, sul volto, riempiendoti la mente del tuo odore eccitante, la tua lingua cerca quelle dita, ti beve, avida di sapori perversi.
Immagini nella tua mente, tu, protagonista di ciò che vedi su quello schermo;
tu nuda, in ginocchio, le mani strette da una corda che segna i polsi, il capo chino, il viso arrossato, davanti a colui che sai essere il tuo Padrone.
E la tua mano torna a cercarti
Preme piano lo slip, senti il clitoride tendersi, cercarti, implorarti, mentre rapidi ora i tuoi polpastrelli lo muovono, accordandosi con il ritmo del tuo respiro, sempre più rapido, sempre più frequente, mentre le tue gambe si spalancano sorrette dai braccioli di quella poltroncina, mentre il tuo seno sembra esplodere in quel camice divenuto troppo stretto.
Mani, mani che tremanti slacciano il camice, rivelando la tua pelle,
mani che ansiose imparano il tuo corpo, soffermandosi, sfiorando, stringendo severe;
nella tua mente lo sguardo del tuo Padrone ti giudica ed a lui ti offri, vedendolo severo in piedi davanti a te.
Il tuo seno ancora acerbo, i capezzoli rosei, tesi nell'eccitazione, l'odore del tuo desiderio che ti circonda.
Ed ancora, ancora la tua mano ti trova, scosta quel pezzetto di stoffa fradicio, sente il pulsare delle grandi labbra, il viscido piacere della tua voglia,
mani, mani che sfilano ansiose quello slip zuppo di te ed odoroso di sesso, sentendolo scivolare sulla pelle in un lungo brivido
dita che ti schiudono, mentre rovesci il capo gemendo,
non ti servono più quelle immagini ora, ora stai vivendo, ora sei tu, tra le Sue mani, ora lui ti sta guidando, muove la tua mano, lentamente, prolungando il tuo desiderio, i muscoli contratti, il respiro trattenuto, per poi soffiare in un attimo la tua voglia di piacere, la tua urgenza di un orgasmo liberatorio,
ed il respiro torna ad arrestarsi, quasi ad impedire che anche quel rumore possa distoglierti da questo mondo.
Dita, le tue, che immagini guidate da Lui, che ora ti aprono, mentre ti immagini aperta da lui, mentre ti sogni immobile tra le Sue mani, mentre doni il tuo corpo, preso ora da quelle dita che sono tue, ma che immagini, d'altri.
Immagini sempre più vivide, che sempre più spesso tornano alla tua mente, come ora, che sempre più spesso fai tue, segretamente, che cerchi negli anfratti della tua mente anche nei momenti di intimità con il tuo ragazzo, nascondendogliele, vivendole in segreto.
Immagini che ora sai rappresentano ciò che sei
Movimenti rapidi della tua mano ora, abile, ti conosce, dita che stringono con forza i capezzoli, dolore e piacere, mentre scivoli sul tuo piacere, riempiendoti di te
La bocca spalancata soffiando il tuo desiderio e la tua voglia
Fauci secche in un urlo muto
La gola contratta in uno spasmo di piacere
Dita, che schiudono piano il tuo sesso, lentamente, sentendolo pulsare, che si bagnano nei tuoi umori scorrendo lente tra le grandi labbra gonfie e sensibili, risalgono fino al clitoride, turgido, urlante, solleticandolo, tornano a scivolare, premendo più forte, unite, accompagnando i sussulti del tuo corpo.
Per un attimo appena entrano in te, escono tornando rapide sul clitoride, lo muovono veloci e decise, facendolo scorrere tra i polpastrelli, stringendolo un poco, di nuovo accarezzandolo con furia, schiacciandolo, mentre stringi con forza le gambe, imprigionando la tua mano, quasi a costringerla a donarti il piacere, per poi spalancarle oscenamente, schiaffeggiandoti piano, e, finalmente, le dita unite entrano in te, prendendoti, spingendo a fondo mentre trattieni il respiro, muovendosi rapide accompagnate dai tuoi gemiti sussultanti, per poi fermarsi, improvvisamente, in te.
Le dita immobili, il corpo arcuato per meglio cogliere ciò che provi, i muscoli contratti in una lunga apnea, per poi lentamente uscire, le dita lucide di umori, e furiosamente tornare a prenderti
Con decisione ora, spingendo in te la tua mano, sollevando il bacino con scatti sussultanti, mordendoti le labbra per non gemere in quella silenziosa corsia.
Nebbia perversa copre la tua mente, il vuoto scaccia la razionalità per lasciar posto al solo istinto, alla voglia, al piacere che ora guida il tuo corpo e la tua mente
Incurante di ciò che esce dalle tue labbra, di ciò che il tuo corpo urla, di ciò che dice al tuo immaginario Padrone
SUA, completamente.
Senti il piacere crescere, impossessarsi di te
I muscoli si tendono, il corpo flesso, contratto, il respiro trattenuto in attesa dell'urlo liberatorio
Stringi con forza le gambe, imprigionando la tua mano mentre le tue dita, immobili, riempiendoti, aspettano di essere inondate dal tuo piacere così desiderato ed atteso
e……
una mano severa si posa sulle tue labbra impedendoti ogni suono
una mano decisa strappa le tue dita da te, negandoti quel piacere troppo a lungo desiderato
paura
tensione
inaspettata eccitazione
vergogna al pensare che qualcuno ti abbia colta così, mentre stai masturbandoti davanti ad immagini perverse, squallidamente davanti ad uno schermo, alla ricerca spasmodica di un solitario piacere.
Mentre lunghi brividi percorrono il tuo corpo
Un sussurro accanto al tuo orecchio, cogli severità e decisione in quella voce che ti ordina di non voltarti, di tacere, allontanando quelle dita dalle tue labbra
Resti immobile, sopraffatta da ciò che sta accadendo, la realizzazione delle tue fantasie più segrete
E non sai se averne paura o desiderarle
Ti abbandoni a quelle mani
A quella voce
Ancora in quel mondo dove stavi trasportandoti, sola, e per il quale ora hai trovato forse una guida.
Mani, non le tue ora
Che sfiorano il tuo collo, scendono sul tuo corpo accarezzandoti, semidistesa su quella poltroncina, le cosce spalancate alla voglia, la pelle fremente, il sesso umido e pulsante, impudicamente offerto a solitari piaceri, mani che sfiorano i capezzoli mai così sensibili, gemiti trattenuti a stento a quelle carezze volute e sognate, movimenti involontari a cercare quelle mani, a dir loro il tuo appartenere; per un attimo realizzi l'oscena posizione in cui ti stai mostrando, il tuo viso si arrossa, ma il sentire altri occhi su te, così offerta, così femmina, fa contrarre il tuo ventre di spasmi dolorosamente eccitanti, accresciuti dal piacere appena negato.
Mani, non le tue, che lentamente si bagnano in te, strappandoti un roco gemito, che dichiara involontariamente la tua accettazione, la tua sottomissione forse.
Mani che trovano il tuo clitoride, ancor più sensibile nell'attesa spasmodica dell'orgasmo, mani che schiudono imperiose il tuo sesso, sfiorandolo piano, negandosi, tornando decise ad appropriarsene
Dita che entrano in te, Padrone, mentre sollevi il bacino accogliendole
La tua pelle freme a quel contatto, involontari movimenti le cercano, le inseguono, e invocano quasi
Mani che ora tornano al tuo viso, il tuo odore su altre dita, diverso dal coglierlo sulle tue, più eccitante, più perverso.
Dita, non le tue ora, che scivolano tra le tue labbra, frugando la tua bocca, dandoti una sensazione di totale appartenenza, di abbandono al Suo possesso.
Mani, che abbandonandoti per un attimo, tornano improvvise coprendo i tuoi occhi con una seta nera, buio, non più immagini virtuali davanti a te, ma ora non importa, ora non servono più, ora sono nella tua mente per ciò che stai vivendo; ed il buio ti fa nel contempo sentire indifesa e sicura di ciò che sei e vuoi.
Ti fa sentire completamente Sua, fiera di ciò.
Mani, severe ora, che afferrano i tuoi capelli con forza, trascinandoti a terra.
Non serve vedere, ora sai che Lui è davanti a te, sovrastandoti, scrutandoti, guidandoti.
I tuoi polsi tra le sua mani, una stretta decisa, una corda che li segna costringendoli dietro la nuca.
Il tuo seno proteso in avanti, donato a lui, che lo sfiora, stringendo i capezzoli, rubandoti un lieve gemito, donandoti inatteso piacere che senti colare tra le tue cosce, che senti sfuggire tra ansimi e rochi gemiti.
Mani, mani di Padrone, che guidano il tuo capo, tirandolo a se
Odore del Suo sesso davanti a te, che ti ubriaca di desiderio, mentre schiudi le labbra
Ansiosa di assaggiare il Suo sapore
Ma stavolta non come ami fare con il tuo ragazzo, non muovendo perversamente le tue labbra lungo la sua asta, non allontanandoti per tornare a sfiorarlo con la punta della lingua, soffiando il tua caldo alito eccitante, non facendoti desiderare per poi accoglierlo in te, avvolto dalla tua calda saliva, e fuggire, per tornare con brevi tocchi ad eccitarlo, sfidarlo, e di nuovo lasciarlo scivolare in te, quasi fosse un premio, un dono, sentendo in te …potere, succhiandogli l'anima con un sorriso negli occhi.
NO, stavolta non così
Stavolta le Sue mani forzano il tuo capo, che pure vuole seguirle,
stavolta il Suo sesso schiude deciso le tue labbra, che pure sono ansiose di accoglierlo,
stavolta le Sue mani guidano i tuoi movimenti mentre il Suo sesso conosce la tua bocca, la fruga, spinge nella tua gola, soffocandoti, esce tra la tua fame d'aria, lucido della tua saliva e subito torna in te, con movimenti decisi, ritmici, facendo sussultare il tuo capo sotto i suoi colpi, scopandoti in bocca, facendo contrarre, nel tuo desiderio ormai inarrestabile, il tuo ventre ad ogni colpo.
Impari ad amare quelle mani che guidano il tuo capo, quelle dita che stringono i tuoi capelli, il dolore che viene dai tuoi polsi costretti dietro la nuca, dai gomiti forzatamente sollevati, e tutto ciò si trasforma in piacere inaudito.
I colpi aumentano il loro ritmo
Senti il Suo sesso gonfio contro il palato
La tua lingua che lo circonda
Il tuo respiro che viene mozzato ad ogni affondo
mentre gorgogli la tua voglia, la tua appartenenza, in suoni smozzicati umidi di saliva.
Un gesto secco, deciso, allontana il tuo volto, esce da te
Ti senti ripudiata, temi di aver sbagliato, di averlo offeso, gli occhi si riempiono di lacrime sotto quel velo nero ed un tremito continuo ti scuote, rannicchiata a terra, singhiozzante.
Delusione
Timore
Voglia negata ancora una volta
Lunghi minuti scorrono
In silenzio, nel buio di quella benda
Dov'è?
Se ne è andato silenzioso come era giunto?
Ti ha abbandonata?
Non ti ritiene degna di seguirlo?
Mille domande nella mente
Mille paure
Non di ciò che è stato e vorresti che fosse
Al contrario
Paura che ciò che ora sai di volere spasmodicamente non si realizzi.
Il tempo scorre, minuti di una lentezza esasperante
Tensioni
Dubbi
Improvviso un pensiero
E se se ne fosse andato? Lasciandoti così, a terra, i polsi stretti da quella corda? nuda ed umida del tuo desiderio, con quel monitor ancora acceso su immagini perverse?
se non tornasse?
Il cuore in gola al pensiero di restare così, impossibilitata a muoverti, al pensiero che altri entrino in quello studio, trovandoti….
Un filo di voce, parole appena sussurrate, forse al nulla "….la prego ….. la prego"
Ancora attimi lenti, l'ansimare del tuo respiro, poi…. Una mano, quella mano che riconosci, che sfiora il tuo viso in una carezza, rinfrancandoti, scacciando fantasmi, facendo rinascere improvviso il desiderio.
Quella mano che ti solleva, che si muove sul tuo corpo, accendendolo
Quella mano che, decisa, ti guida nella stanza, preme il tuo collo facendoti chinare
Trovando davanti al tuo viso il ruvido piano di una scrivania,
sentendoti completamente nelle sue mani in quella posizione, indifesa, le natiche esposte oscenamente.
Quella mano che scivola sulla tua schiena, leggera
Che accarezza le natiche
Che scivola all'interno delle tue cosce, ancora umide dei tuoi umori
Che, con una lieve pressione ti obbliga a schiuderle, aprirle, conscio che tu stessa vuoi spalancarle, offrendoti
Quella mano che risale lenta verso il tuo sesso che già senti bruciare dal desiderio mentre ondeggi il bacino cercandola
Quella mano che torna sul tuo collo, sfiora le tue mani costrette in quella posizione innaturale
La voce, la voce che torna a sussurrare al tuo orecchio
Calda
Sicura
"ti guiderò, ti porterò lontano, volerai con me vivendo ciò che fino ad ora hai solo sognato"
un lungo brivido a quelle parole mentre la mano torna a solcare la tua pelle, si posa sicura tra le tue gambe, le Sue dita frugano in te, con decisione, aprendoti senza ritegno, mentre annaspi cercando aria, mentre premi il seno su quella scrivania, sfregando i capezzoli tesi contro il legno, mentre spingi contro quella mano per essere ancor più sua.
Senti le Sue dita colmarti, le senti sfiorare il collo dell'utero, lentamente circuirlo, aprirsi dentro te, richiudersi, accompagnate dai tuoi gemiti sempre più forti.
Uscire piano, con una lentezza sfinente, mentre i tuoi muscoli si contraggono nel disperato tentativo di trattenerle, di richiamarle in te, mentre inghiotti invocazione, preghiere
Il vuoto
L'abbandono di quelle dita
Il tuo sesso che resta schiuso, quasi implorando
E tornano
Umide di te
Scivolando nel solco tra le natiche, solleticando il tuo buchino
Tensione
Timori
Mentre mordi le labbra
Vorresti urlare NO
Non lì la prego
Ricordi quanti NO hai urlato al tuo ragazzo per lo stesso motivo
Quanti rifiuti decisi
Ma ora no, non puoi
Lasci che quelle dita ti solletichino
Premano piano
Si allontanino
Tornino premendo più decise
Senti il tuo buchino rilassarsi, mentre vuoti la mente
Un dolore improvviso mentre entrano in te, VIOLANDOTI
Avanzando lente
Ed il dolore cede il posto ad un piacere nuovo, diverso
Mentre le piccole lacrime di dolore che bagnavano quel velo nero si asciugano
Mentre i tuoi no timorosi ed ingoiati
Si trasformano in ansimi di piacere perverso
Mentre senti il tuo corpo aprirsi
Accogliendolo
Cercandolo
Lo senti vicino a te
Il calore del Suo corpo contro il tuo
e…
il suo sesso teso che sfiora il tuo, palpitante di desiderio
lo muove lentamente tra le grandi labbra
lo batte sul clitoride, sensibile come non mai, strappandoti mugolii imploranti
si veste dei tuoi umori
mentre le Sue dita continuano a violare quel tuo tabù che ora non è più tale
e
lentamente
senti il Suo sesso farsi strada scivolando sulla tua voglia, schiuderti senza trovare resistenza
pulsare contro le tue labbra gonfie
superarle entrando
movimenti impercettibili, quasi immobilità, per farti gustare, attimo dopo attimo, l'essere Sua
e d'improvviso un colpo deciso
PRENDENDOTI
Non puoi soffocare il gemito prolungato che libera il tuo piacere
Mentre i primi colpi ti frugano
Mentre senti le Sue dita aprirti sempre più
Mentre, attraverso te, le Sue dita accarezzano il Suo sesso
Più veloce ora, mentre, il viso premuto su quella scrivania, rantoli di piacere, mentre densa saliva bagna le tue labbra, mentre la gola secca di desiderio trattiene parole che vorresti urlare, mentre il tuo corpo è un fremito di piacere
Non importa dove ti accarezzi,
dove ti stringa
Dove ti prenda
Il tuo corpo ormai è trasformato in piacere puro
Ansimi più forte
Senti l'orgasmo nascere
Scivolare sotto la pelle
Scorrere nei tuoi nervi
Esplodere nel cervello
In un lungo rantolo continuo
Mentre le Sue mani sculacciano con forza le tue natiche, arrossate dai colpi
Eccitate del dolore
Estatiche nel piacere
Ed ancora, ancora
I Suoi colpi non smettono
In te, profondamente come non mai, finalmente come mille e mille volte nei tuoi sogni
Le sue mani che ansiose accarezzano la tua pelle
Una stoffa leggera tra le sue dita
Che corre al tuo volto
Un odore noto, l'odore della tua voglia su quella stoffa
Il tuo slip fradicio di te
Che scivola tra le tue labbra
Forzato dalle Sue dita
Che accogli, gustando il tuo sapore
Muovendo rapida la lingua raccogliendo il tuo piacere
Gemendo sordamente mentre sempre più gli appartieni
Ancora l'orgasmo ricopre l'orgasmo
Ancora piacere sul piacere appena vissuto
Mentre copiosi i tuoi umori lo inondano
Bagnando le tue cosce
Ed ancora
Ancora colpi decisi
Più lenti ora
Uscendo piano
Ancora un pò
Sfilandosi da te
Il tuo sesso che resta schiuso per un attimo
E, prima che si contragga
Lui torna in te
Fino in fondo
Si piega su te, coprendo di pelle la tua pelle
Mescolando sudore al sudore
Il suo viso accanto al tuo, senti il suo respiro caldo sul volto
La sua mano che ti abbandona per accarezzarti le gote, per donarti nuovi odori di te
Di quella parte violata che gli hai donato con gioia
Inconsciamente schiudi le labbra, cerchi quelle dita, le baci, le succhi
Ansiosa
Mentre la sua saliva cola sul tuo volto, bagnandolo
Mentre la sua mano la spande sulla tua pelle
Sui tuoi gemiti continui
Ed i suoi colpi aumentano
Ancora rapidi ora
Ancora decisi
Ancora severi
A farti Sua ancora una volta
Ed ancora, ancora l'orgasmo giunge
Repentino, assordante, sfinente
In un turbinio di piacere ed emozioni
Che ti lasciano sfinita
assente
Perdendo per un attimo ogni cognizione
Avvolta nella nebbia dell'abbandono
Persa nel piacere troppo a lungo desiderato
In quel mondo che a lungo ti sei negata ed ora vivi.
Lentamente la tua mente si snebbia dal torpore del piacere
Apri gli occhi, scoprendo che nessun velo li copre ora
Passi una mano sul tuo volto, coperto da un velo di sudore
Realizzando che nessuna corda serra i tuoi polsi
Ti volti guardando lo studio deserto
Nessuno
Solo uno schermo di PC che rimanda immagini perverse
Delusione cocente
Un groppo in gola
Era solo un sogno
Illusioni
Fantasie
Non realtà….
Poi, piano, il tuo sguardo fissa i tuoi polsi, sottili strie rosse li segnano
A terra un velo nero
Sorridi felice a te stessa
SI, hai vissuto finalmente,
non sogno o fantasia, ma realtà
il cuore impazzito mentre cerchi di ricomporti, allacciando il camice sulla pelle nuda, mentre gusti a fondo il piacere vissuto che incolla le tue cosce
vuoi conservare quegli odori
sentire il piacere asciugarsi sulla pelle
racchiudere in te le emozioni vissute
sapendo che, altre notti verranno
si, ora lo sai, ne sei certa
ora gli appartieni!

6 commenti:

  1. Una giovine ancella dell'amor perverso che si affaccia alla vita...
    Non posso che augurarle lunga vita...
    Secoli fa, forse non ricordo nemmeno più, anche io facevo sogni così...
    Ma è passato così tanto temopo...
    Quanta vita mi sono persa... haimè...

    Comunque, permettimi di dirti che non posso fare a meno di pensare a quanto piccola sia, lei... fa proprio tenerezza.
    ... guai a Lui se la fa soffrire...
    ;)

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  2. grazie Leila, ma questo racconto è una vecchia vecchia storia, e lei ha vissuto con fierezza e sincerità ciò che era, questo è solo un breve stralcio di quel vissuto.
    E fortunatamente siamo rimasti ottimi amici tutt'ora.
    (e non ha sofferto ;-))

    e infine credi davvero che il tempo passato ti impedisca di viverti ora?

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  3. No certo... si dice che "non è mai troppo tardi"...
    Peccato non trovare la giusta sintonia, quella assoluta complicità e la capacità di abbandono che puoi trovare solo con... LUI...
    Chi sarà mai il mio LUI...???
    A volte penso che quel vuoto che provo, quella tristezza che mi fa piangere anche se non so perchè... sia la mancanza di LUI...
    E' possibile che io debba sentire la mancanza di qualcuno che non ho ancora incontrato e che forse non incobntrerò mai??
    E' possibile che in fondo... ne sia già innamorata?
    ... e soprattutto... potrò amare come so di poter fare?

    Non credo sia facile...
    Un rapporto così, è tanto magnifico quanto raro.

    Sei stato fortunato... e lo è stata decisamente anche lei.

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  4. un gran approccio stilistico a una storia spesso asai meno poetica e assai più pregna di significati psicosociali dei quali troppo spesso li affoghiamo in mezzo a tante immagini irreale di feticismi, modelle, e situazioni che solleticano i nostri ormoni.
    ma la realtà pè purtroppo per tante, diversa e sempre piena di dolore. una schiava impara a piangere spesso non a causa del dolore inflittole, quelle lacrime sono gioiosamente desiderate, e quelle che spesso troppo spesso emette, sono solo lacrime di una vita che non ci appartiene e che non ruisciamo ad impugnare. mi dispiace se non mi dilungo nella bellezza stilsitica e la capacità poetica di rappresentare lenumerose creazioni di master_E, ma il mio pensiero, amaro, è semplicemente questo.

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  5. Grazie Leila, si un rapporto così è magnifico, si sono stato fortunato, molte volte nella vita, ma non sempre. Come ogni tipo di relazione anche in questo mondo puoi trovare dispiaceri, dolori, delusioni.
    Si son stato fortunato, ho trovato quasi sempre Persone vere e le ricordo tutte con affetto e gioia, le altre...bè non le rimuovo ma servono a ricordarmi che ovunque, anche in questo mondo, esiste superficialità, leggerezza, mancanza di rispetto, maschere che servono solo ad apparire, a voler mostrare ciò che non si è, semplici avatar.
    Si Leila quando c'è la giusta simbiosi e sincerità è un rapporto magnifico e se in te c'è questo mondo... lo troverai, ma ricorda, sii sempre te stessa, rispettosa e sincera.

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  6. Grazie Chrysalide, onestamente mi sono un po perso nel tuo commento,le "creazioni" di Master E sono semplicemente vissuto. e, se ho ben capito, hai ragione, a volte le lecrime di una schiava sono lacrime di una vita che non riesce ad impugnare, ma vale per tutti credimi

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