martedì 21 settembre 2010

Incontro! (Pelle su Pelle)




Cammini al mio fianco
La mente piena di mille pensieri che diventano un nulla indefinito
Al mio fianco
Passo dopo passo su quell’asfalto caldo di sole tramontato
Il capo appena chino, lo sguardo che non sa sollevarsi nel mio
Mentre con gesti lenti, misurati, mi accendo una sigaretta
E quella che finisce di bruciare tra le tue dita sembra un impedimento
Quasi una fastidiosa mancanza di rispetto
Passo dopo passo verso ombre buie
E la mia mano si posa sulla tua nuca
Leggera
Ma già stringe
Serrandosi
E l’aria ti manca
Il cuore pulsa violento nelle tempie
Spasmi inattesi nel ventre, ricordi che tornan vivi
Passo dopo passo camminando al mio fianco
Mentre sollevi il capo inclinando la testa all’indietro
Quasi ad alleggerire la pressione della mia mano
O a sentirla meglio
Passo dopo passo e all’improvviso mi fermo
Davanti a te ora
Nella penombra complice
E la mia mano è sulla tua gola
Il mio respiro sul tuo viso
mentre il tuo soffia parole che non sa dire
si arresta, torna
GUARDAMI
Lenti i tuoi occhi nei miei e quella domanda che temevi ed aspettavi
“Come ti sei comportata con me”
non rispondi, l’aria manca, ma non è la mia mano sulla tua gola a rubarla ora
ma tensione, attesa, desiderio, ricordi ……..
uno schiaffo
improvviso
temuto
desiderato
e quella domanda ripetuta
e in un soffio rispondi… “ho sbagliato”
un altro schiaffo
e brividi perversi scorrono sulla pelle
il tuo corpo contro il mio
il tuo seno appena velato da un impalpabile top che disegna forme eccitate
i tuoi occhi nei miei
che mi dicono tutto senza parole
ancora la mia voce, che chiede
chiede cosa sei? Cosa vuoi veramente
e in un sussurro quella parole finalmente ti sfugge
“schiava Signore”
il mio viso si avvicina al tuo
le mie labbra sulle tue
leggere
morbide
la tua bocca schiusa
la tua lingua che incrocia la mia si offre, si dona
timida e sfacciata
perché un bacio può dire tutto.
sapori nostri ora
ma è un attimo
solo un attimo
e la mia mano torna sulla tua nuca
torna a stringere
mentre la tua mente resta a quel bacio
e a quegli schiaffi
incapace di distinguere gli uni dall’altro
godendo in egual modo dell’uno e degli altri
e vorresti dire, chiedere
“ancora”
senza distinguere o preferire uno o l’altro
ma taci
ancora al mio fianco
passo dopo passo
lenti nel silenzio
verso ombre più scure
che all’improvviso schiariscono nella luce di un lampione
e quasi fosse un segno
con forza ti spingo contro un muro
il mio corpo contro il tuo
la mia mano a frugarti
attraverso quella stoffa leggera
sentendo il tuo seno
i capezzoli
tra le mie dita
sfiorandoli
stringendoli
rubandoti un gemito di dolore
ma è vero dolore? Solo dolore?
Quel top scivola sulla tua pelle
Il tuo seno si offre
Il tuo corpo mio
Tra le mie mani, le mie dita
Mio senza limiti
Un rumore ti fa voltare il capo ma subito uno schiaffo e la mia voce a riprenderti
“Ferma, Sei con me, il mondo non importa”
e chiudi il mondo fuori da noi.
Le mie mani sul tuo seno ora
La mia bocca su quel seno
Quei capezzoli, turgidi
Che ricordo coperti di cera rossa
E i miei denti a marcare la tua pelle
Perché tu possa poi, sfiorandola
Ricordare
Contro quel muro
Tra luci ed ombre
La mia mano che pretende
Scivolando nei tuoi abiti
Sorridendo al sentire che non indossi intimo
La mia mano che si fa Padrona
Forzando le tue cosce, che cedono a me
Le mie dita che frugano sulla tua voglia
Calda, densa
Mentre spingi il ventre in avanti
Offrendoti
Puttana spudorata ormai
Femmina vogliosa
Donna
Che sente il proprio corpo, lo ascolta, lo sente
il tuo respiro è quasi rantolo
E le mie dita
Lucide di te
Sul tuo viso
Sulle tue labbra
Chiedendoti se riconosci quell’odore, quel sapore
Chiedendo cosa sei
E le tue labbra, piano, formano parole
“una cagna eccitata, la Sua cagna eccitata”
passo dopo passo
ancora al mio fianco
ancora la mia mano sulla tua nuca
severa e decisa
mentre sussurri una domanda, chiedendo se ora puoi rialzare il top
coprire il tuo seno
e senti la mia approvazione alla tua domanda
ed il mio si
passo dopo passo
mentre avresti voluto restare per sempre schiacciata contro quel muro abbandonata tra le mie mani
passo dopo passo sentendo sul tuo viso il tuo odore di femmina
passo dopo passo mentre quel tessuto sul seno, sfregando piano
insegna dolore e piacere
passo dopo passo
e luci ed ombre lasciano posto a luce
a persone indifferenti che sfilano davanti a noi, non sapendo
passo dopo passo
al mio fianco
mentre nella mente non c’è nulla se non sensazione
e il tuo corpo ora è vivo come non mai
passo dopo passo
e la luce si fa penombra e la penombra buio
passo dopo passo
e di nuovo davanti a te
IO
Il tuo viso tra le mie mani
Severe
Decise
GUARDAMI
Lenti i tuoi occhi nei miei
E parole, le mie
Che chiedono
Chiedono cosa si aspetta un Master da una slave
Cosa tu credi di saper dare ad un Padrone
E sussurri
Con voce roca da tensione ed eccitazione
Obbedienza
Rispetto
Devozione
E a quella parola la mia risposta
Decisa
“Mostrami la devozione”
E senza tentennamenti le tue ginocchia si piegano
Li, avvolta in quel buio complice
Mentre accanto, nella luce, persone scherzano e ridono e basterebbe loro voltar la testa per vedere
Li, quelle ginocchia conoscono la terra
La schiena si flette
Elegante e sinuosa
La fronte si appoggia a terra
E le mani si allacciano dietro la nuca
China ad offrire la tua devozione
Ma gia la mia voce chiama il tuo nome
Già la mia mano Padrona tra i tuoi capelli
Ti solleva
Già, di nuovo, il mio corpo contro il tuo
Una siepe folta ti accoglie
Il respiro è ansimo
Sollevo il tuo capo
Guardo i tuoi occhi
Leggo dentro
e…
lentamente, senza che nulla io debba dire
scivoli in ginocchio davanti a me
lentamente la tua mano slaccia i miei pantaloni
fissandomi
il mio odore in te
ti avvolge
la tua bocca si schiude
si offre
e le mie mani, decise sul tuo capo
a guidarti
prendendola
in fondo alla gola
colpi decisi
profondi
che fanno lacrimare gli occhi
che soffocano la gola
che rubano l’aria
sapore, il mio in te
saliva, densa dalle tue labbra, tra colpi di tosse soffocati
mentre esco da te
lucido di quella saliva
e muovo il mio sesso sulla tua pelle
a segnarla di me
del mio odore
che terrai con te
e ancora in te
in quella gola offerta che impara
tra quelle labbra golose che fan pulsare il ventre
donandoti
fino in fondo
a sentirti scopar la gola e fotter la mente
fino in fondo….
per poi sollevarti
in piedi
spingere imperiosamente la mia mano tra i tuoi abiti
trovare lava calda tra le tue cosce
voglia indecente
che infradicia le mie dita
che la sfidano verso un limite vicino e desiderato
voluto
sognato
mentre il corpo ondeggia, insegue la mia mano
mentre la mente si vuota e sono solo sensazioni, emozioni, desiderio e voglia
verso quel limite
…… negato ora ………..
guardandomi
non serve che tu parli
e la mia mano, sul tuo viso
unisce umori ad umori
saliva a sudore
odori ad odori
che resteranno sulla tua pelle
e nella tua anima
quando occhi che non sanno ti guarderanno
chiedendosi perché di quel sorriso sul volto
e di quegli occhi lucidi
e di quelle lacrime che ora rigano le tue guance
passo dopo passo ………..
al mio fianco
dal buio verso la luce
verso gente che non sa
verso il mondo.

4 commenti:

  1. Grazie, splendidi ricordi, emozioni vere e vissute, aspettando di continuare a camminare con Lei...

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  2. Passo dopo Passo, offrendo Appartenenza, Rispetto e Devozione.
    Devozione che quell'ideogramma rappresenta così bene, con quella sorta di legame che unisce la figura Guida con la figura che impara, che si affida, con devozione appunto.

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  3. ... Ideogramma...
    Affascinante concetto, una sorta di simbolo e linguaggio intuitivo.
    Bello il racconto... dei tuoi ricordi.
    Come sempre.

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  4. il raconto ... del mio presente Leila.
    Perchè il passato resta in me, ma il presente va vissuto.

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