Filtrava il sole accarezzandole il viso addormentato,
persa nei sogni, quei sogni così vivi, presenti;
in cui l'abbraccio del suo Amore era quasi reale,
in cui sentiva il profumo della sua pelle, il calore dei suoi baci, la tenerezza delle sue carezze
e lentamente schiuse le palpebre lasciando che il raggio di sole rubasse i riflessi dell'azzurro dell'iride.
Filtrava
il sole a scaldarle il viso, improvviso e violento come i suoi sogni,
come le mani che nel sonno stringevano corde,
frugavano il suo corpo,
pretendendo;
violento come i desideri che le inumidivano il ventre e
le cosce
facendole quasi urlare il suo bisogno animale
e spalancò
gli occhi così che il sole si tingesse dell'ambra della pupilla.
Scacciò
sogni e sonno, con un respiro profondo, fissando nello specchio
i
suoi bizzarri occhi così diversi tra loro …
eppure era sempre lei.
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