domenica 28 luglio 2013

"Fammi male ... fammi bene"!






Un giro, la corda si tende.
Un giro, il nodo si stringe.
Un giro, la pelle si segna.
Al buio della benda il corpo come creta
Le Sue mani a scolpire.
Dita che stringono la nuca.
Mani che piegano il corpo.
Pelle, la tua, offerta, donata, in attesa.
Pulsa il cuore, violento, tra le cosce e nella gola.
Sfinente l’attesa di … non importa cosa.
Odore di cuoio esplode nel cervello, accende timore, voglia.
Un sibilo, improvviso, la pelle brucia, strie rosse a segnarla
Un sussurro dalla tua gola “fammi male, fammi bene”

Ed è più di un “ti amo”.

4 commenti:

  1. Ah, le endorfine!

    Anonimamica

    (Con leggerezza, e nessun intento dissacratorio).

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  2. Buonasera E.
    Non venivo a leggerti da un po'... sai?!!
    Mi sei mancato.
    E' bello tornare!!
    :) Grazie di esserci ancora, e molto di più.
    Come vedo questo "ti amo" è ancora di per se stesso quasi insignificante per te, di fronte a quanto non è mai stato spiegato con una parola che sapesse rappresentarlo degnamente.
    ... quanti ricordi...
    I tuoi racconti sono come sempre, più di sempre... intensi, pieni, capaci di rapire come poco altro.
    Tornerò più spesso ora che so soffocare quella nostalgia che il ricordo del tuo mondo, che è il mondo di molti, che è il mondo che io non ho conosciuto e scoperto mio malgrado, mi infonde sempre.
    Spero tanto di ritrovare in te quell'amico prezioso (se posso permettermi di chiamarti così per ciò che sei stato per me) che ho lasciato senza nemmeno una parola.
    Con sincera ammirazione, Leila

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  3. Buongiorno a te.
    Il "ti amo" in sè è solo una parola, ormai abusata, è altro che può dire molto, e di più.
    O forse semplicemente il silenzio ed uno sguardo.

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