mercoledì 1 febbraio 2012

“Notte di Perversa Follia!”







Fantasie in un giorno di neve

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Una di quelle sere in cui la noia vince, in cui alle dieci ti infili sotto le coperte con nulla da fare.
Continua a risuonarti nella mente quella frase della tua amica cui avevi, sorridendo, detto “ma tu sei perversa”!
Risuona nella mente la sua risposta “no, forse sono perversa a vivere quella che tutti giudicano la mia vita normale, la mia facciata, non quello che vivo con Lui”!
Ripensi alle sue parole, all’emozione che le leggevi in viso mentre ricordava, raccontandoti quelle confidenze che solo tra amiche vere, sincere, si fanno, senza veli ne tabù.
Ripensi a ciò che hai letto sul suo vissuto e, forse inaspettatamente, il tuo corpo risponde
Ti giri nervosa nel letto, il sonno non viene, solo pensieri sempre più torbidi.
Accendi il PC, vai su quella pagina che conosci, racconti, ma tu sai che son ben altro, sono emozioni vere e vissute, quasi ne cogli l’odore e il sudore, quasi vedi gli occhi della tua amica persi in quei piaceri, lo sguardo corre avido su quelle parole, la mente le insegue e la tua mano lentamente scivola tra le cosce trovando quell’impalpabile slip già umido, le dita ansiose premono dolcemente e di colpo con più forza, quasi seguendo l’incalzare di quello scritto; la bocca si schiude accelerando il respiro e le tue dita vogliono di più, scostano quasi con furia quel triangolo di tessuto e subito trovano il tuo umido desiderio, ti imponi di prolungare quel piacere, sfiorando appena il clitoride, allontanando la mano, tornando più decisa, ma troppa è ormai la voglia e lasci che le tue dita frughino, prendano, fino in fondo, tra gemiti soffocati, ad occhi chiusi perché ormai non ti servono più quelle parole, ormai le hai fatte tue inseguendo l’orgasmo tra le immagini della tua mente ed esplodendo il piacere sulla tua mano.
Resti così, ad occhi chiusi, la mano ancora tra le cosce, immobile e bagnata del tuo piacere.
Resti così aspettando che il piacere goduto rilassi mente e corpo, poi lentamente avvicini la mano al viso, la annusi, la assaggi gustando il tuo sapore, e di colpo altre immagini si formano nella mente.
Cazzo, non è certo masturbandoti che appagherai ciò che senti dentro, non è vivendo di riflesso ciò che la tua amica vive che libererai te stessa
Sembra sfidarti su quella pagina l’iconcina “scrivi un messaggio”
Cretina che gli scriveresti? Vieni qui e fottimi l’anima? Scopami fino a farmi piangere e godere? Prendimi come una cagna in calore, senza alcun riguardo?
Avevi avuto l’occasione di viverti e l’hai rifiutata, per tabù forse, per imbarazzo verso la tua amica, per chissà che, e ora che senso avrebbe?
Ti raggomitoli sotto il piumone, senti ancora tra le cosce il piacere vissuto e sai che è ben poco.
Vorresti addormentarti, pensare ad altro, ma la mente torna sempre li e il corpo risponde ancor più violentemente a quei pensieri, la mano accarezza il seno, sente i capezzoli inturgidirsi mentre stringi con forza le cosce
Cazzo smettila non puoi sfinirti a furia di masturbarti, tanto sai bene che subito dopo ti sentiresti ancor più inappagata
Riaccendi il PC per tornare su quella pagina, al diavolo la razionalità, e …
… il numerino rosso brilla segnalandoti un messaggio. Apri e quasi smetti di respirare
Lui
Ma come cazzo è possibile
Leggi quasi freneticamente
Poche parole, gentili, un saluto lasciato li
Forse qualche frase che si potrebbe prestare a doppi sensi, ma più probabilmente è la tua mente presa da altri pensieri che te lo fa pensare
D’istinto, quasi senza riflettere rispondi e resti li a fissare quelle parole scritte sul PC, chiedendoti se non potevi trovare qualcosa di più carino o spiritoso, chiedendoti se per caso Lui sia ancora al PC e leggerà, aggiornando freneticamente la pagina e lasciando volare la mente
Ed ecco ancora la piccola icona rossa
Apri i messaggi, leggi, un sorriso sul viso, un po’ d’imbarazzo
Scorri quelle parole e stavolta non son illusioni dettate dalla tua mente, un esplicito invito dicendoti che è poco lontano da te ed invitandoti a bere qualcosa.
È tardi lo sai, e poi restano quei tabù nella tua mente, quei freni, quegli imbarazzi.
Lo ringrazierai e gli dirai magari una prossima volta
Ma le tue mani son ferme sulla tastiera
Quelle immagini tornano nella mente e prima ancora che te ne renda conto hai già scritto e inviato un “perché no”
Cazzo vorresti tornare indietro, cancellare, cazzo non si fa così. Ma già nella mente stai pensando a cosa indossare e quale scusa trovare per uscire, e sai che la troverai.
Subito torna quell’icona rossa, nuovo messaggio, il Suo numero di telefono e l’offerta di passare a prenderti.
Stai già frugando nell’armadio mentre invii un sms dando l’indirizzo e pensando a quando hai fatto l’ultima ceretta
Che scema, ti ha solo invitato a bere una cosa…
Ti prepari in fretta, cambiando mille volte idea su cosa indossare e solo il beep di un sms che ti dice che sta aspettandoti ti fa decidere per ciò che stavi provando.
Scendo in fretta, Lo vedi, sali, imbarazzata non sai che dire, si protende verso te per baciarti sulle guance, ma… è un’impressione o la sua mano stringe un po’ più forte il tuo braccio mentre lo fa?
Lui rompe il ghiaccio con qualche battuta mentre guida sicuro per le strade di Milano, verso i navigli.
Un locale affollato, come un po’ tutti, seduti l’uno accanto all’altra su un divanetto, le luci basse, la musica, l’alcool e il discorso che via via scivola verso argomenti più “caldi” battutine, doppi sensi, sorrisi.
Senti la Sua coscia premere contro la tua, decisa, senti il corpo accaldato, ma non è ne la temperatura ne l’alcool, e lo sai bene, e lo sa anche Lui, ne sei certa.
Il Suo viso si avvicina al tuo, la Sua mano accarezza il tuo collo, stringe appena la gola, le Sue labbra son sulle tue e lasci che ti assaggi per un lungo lunghissimo attimo.
Poi non dice una parola
Ti prende la mano, ti fa alzare dirigendosi verso l’uscita, pochi passi verso l’auto senza che tu riesca a dire neppure una parola, sentendo ancora il sapore delle Sue labbra, della Sua bocca; ma..prima di salire in auto Lui è dietro te, ti bacia il collo, non sai trattenere un gemito e subito un brivido quando un foulard ti benda gli occhi
Buio, ricordi il buio davanti a Lui, lo avevi già provato anche se era un gioco davanti alla tua amica, ma ora … ora …
La portiera si apre, ti aiuta a salire
L’auto parte e la Sua mano si posa sulle tue gambe
Accarezza la coscia, sale piano e quasi non realizzi che stai scivolando in avanti sul sedile, offrendoti, schiudendo appena le gambe, quasi invitandolo …
La Sua mano tra le tue cosce, preme decisa mentre inizi gemere e al buio di quella benda immagini e voglie esplodono, finchè la Sua mano si allontana da te, e già è tra i tuoi capelli, forza decisa il tuo capo facendoti chinare,il Suo odore d’Uomo che ti avvolge, il sapore del Suo cazzo tra le labbra e lasci che ti scivoli in gola, più a fondo, per poi farlo scivolar fuori lentamente e di nuovo in fondo alla gola. La Sua mano che si fa severa sul tuo capo, guidandoti, spingendo più a fondo, e il rumore leggero dell’auto che pare seguire i tuoi movimenti, accelerando appena quando spingi il cazzo in fondo alla gola e rallentando mentre, leccandolo, la lasci uscire.
Cazzo non puoi crederci, stai facendo un pompino in mezzo a Milano, tra strade certo buie nella notte, ma ….
Senti la saliva farsi densa nella bocca, bagnare quel membro che ti scopa la gola, senti la voglia inzupparti lo slip, vorresti urlare di scoparti in ogni modo possibile, ora, subito. Ma quella mano continua a dettare il ritmo, il Suo cazzo a scavarti la gola.
E finalmente l’auto si ferma, la stretta tra i capelli ti permette di sollevare il viso, senti saliva ed umori sporcartelo, ma non importa, ora puoi parlare, chiedere, “scopami, ora scopami, prendimi ovunque, adesso ti prego”.
Un lungo silenzio, poi la  Sua voce sussurra al tuo orecchio … “lo farò credimi, ti farò sentire come la cagna che ora sei, ma … deciderò io come e quando”.
Vorresti insultarlo, mandarlo a cagare, stronzo, ma come, sei qui, pronta per Lui, e fa il superiore, fanculo, ora scendi e torni a casa e che si fotta.
Ma… non ti muovi, la portiera si apre, ti aiuta a scendere, ti guida stringendo il tuo braccio, una porta si chiude alle tue spalle e le Sue mani son su te, iniziano a spogliarti, lentamente ma con decisione e la Sua voce ti incalza con parole che son promesse di ciò che sarà.
Il fruscio degli abiti che cadono a terra, la Sua mano decisa sulla gola spingendoti contro il muro, la Sua coscia tra le tue, premendo, bagnandosi della tua voglia, mentre t’invita, ti ordina forse di ripetergli cosa vorresti ora, cosa senti, cosa sei; e la mente si confonde, le parole faticano a venire, il ventre ondeggia e sfrega contro la Sua gamba.
Cazzo ecco cosa voglio, il Tuo cazzo ovunque; voglio godere, sentirmi una cagna usata, una puttana che gode e fa godere.
La Sua mano strappa la benda dagli occhi, li socchiudi alla luce improvvisa, ti guardi attorno: un grande letto, specchi al soffitto, poi pian piano metti a fuoco altri particolari, su quel letto catene che terminano con bracciali di cuoio, alla parete sbarre di ferro da cui pendono altri bracciali, uno strano cavalletto, anche questo con delle catene che pendono ai lati. Ora hai paura, cazzo dove ti sei infilata, ma è solo un attimo, guardi i Suoi occhi, una carezza sul viso che ti rassicura.
Ma già quelle mani tornano severe, ti trascinano sul letto, carponi, i bracciali di stringono polsi e caviglie e le Sue mani afferrano decise le tue natiche.
La Sua voce ora è gelida, decisa, ripete le stesse parole che poco prima tu dicevi, te le rinfacciano quasi, la tua voglia d’esser presa, scopata, fottuta, e quelle parole aumentano la voglia, ora non c’è più paura, ora c’è voglia oscena.
Senti la Sua saliva colarti tra le natiche, il Suo sesso appoggiarsi e premere, un urlo ti sfugge, ma sai che non lo fermerà.
Più decisa la Sua spinta ora, aprendoti, scavando le tue viscere, più a fondo ancora mentre lacrime ti rigano il viso e quei bracciali e cavigliere ti impediscono di sfuggire, ma sai bene che non sfuggiresti comunque.
Sfuma il dolore ora trasformandosi in piacere, inculata a sangue, ora dai un significato più preciso a quella frase, e ora sei tu a spingere contro Lui, a cercarlo per sentirlo più in fondo a te, a gemere tra parole senza senso, ancora ed ancora, e la Sua mano scivola tra le tue cosce, si muove sul clitoride sfidandolo, lo schiaffeggia piano;
lo accarezza, lo preme, lo muove, lo sfida, si muovono quelle dita, scavando in te ora, nella tua figa fradicia di voglia, seguono il ritmo dei Suoi colpi,
Cristo non capisci più nulla, completamente persa, non sai cosa dici, cosa senti, cosa vuoi, la mente vuota, tutto il corpo sensibile, così sensibile che basta esser toccata ovunque per sfiorare l’orgasmo.
E ancora frugano quelle dita, si piegano, cercano e trovano “quel punto” in te e li insistono, premono ritmiche. Colma di Lui ovunque..
Non hai mai provato una sensazione simile, non sapresti descriverla, non ti importa descriverla, ma viverla… e all’improvviso esplode il piacere,
urli, sussulti, gemi, stringi i pugni. Senti parole che stai gemendo come dette da altri e inatteso un getto liquido scorre tra le cosce lasciandoti svuotata, assente, paga … preda all’improvviso di spasmi incontrollabili, che rallentano e riprendono, senza fine.
Ora sai cosa intendeva la tua amica parlando di quel tipo d’orgasmo… non lo avresti mai immaginato.
Senza forza ti abbandoni prona sul materasso, il Suo sesso che esce da te, ma non hai neppure la forza di voltarti.
Lo senti muoverlo sulla pelle, coprendoti del suo odore. Il respiro lentamente rallenta, i pensieri ricominciano a prender forma, e, ad ogni Suo tocco senti la voglia riesplodere violenta.
Si allontana da te, passi leggeri che tornano, volti il capo e… la vedi, li, accanto a te, lei, la tua amica, sorridente, che ti accarezza il capo sussurrandoti “sapevo che era di questo che avevi bisogno” …

4 commenti:

  1. Grandioso ed eccitante, come sempre...
    Mi lasci sempre senza fiato.
    G

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  2. ognuno di noi ha il suo lato perverso.. tutt'è esserne consapevoli prima o poi e avere il coraggio di lasciarsi trasportare...
    sublime nella descrizione..
    buona serata
    t.

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  3. si, il coraggio e forse la fortuna di viversi nel modo giusto. Buona serata a te

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