Una camera che non ha confini, che non ha legami, che può
esser ovunque, la tua camera o l’anonima camera di un Hotel, che importa.
Una porta chiusa a chiuder fuori il mondo mentre già il
respiro cresce e la mente si pone domande a cui non servon risposte.
Buio …
Quella benda che accentua timori e fa sentire libera
Buio e la mente disegna muri e confini
Silenzio …
Quel silenzio denso che riempie più di mille parole, con i
sensi tesi sentendo uno sguardo che non ti abbandona, neppure per un istante
E vorresti parlare, dire, chiedere…implorare perché no?
Pensieri e sensazioni che si affollano nella mente che si
confondono e si mescolano a desideri. Vorresti, si vorresti sentir mani
sfiorarti, sentir dita farsi impudiche, sentir strette o colpi, vorresti tutto e
nulla, che importa.
E quegli occhi, che non vedi ma senti, li senti scivolare
su ogni centimetro del tuo corpo, soffermarsi e muoversi, accarezzarti.
Passi, finalmente un rumore, passi verso te e la tensione
si fa violenta; l’attesa palpabile e quasi incontenibile. Coacervo di
sensazioni che non posson esser divise, analizzate, che non vuoi separare le
une dalle altre perché è bello così.
E quel tocco, improvviso, a sfiorare la gola, un attimo
che ti strappa un gemito muto, che blocca il respiro e fa contrarre il ventre.
E ancora … Buio … silenzio…
Silenzio che pare eterno, non importa se sia di istanti o
ore, rotto all’improvviso da una voce la Sua voce, con quel timbro deciso, non
cattivo, ma autorevole, una sola parola, forse attesa o temuta “spogliati”.
E già le tue mani scivolano sugli abiti, quasi si fanno
ansiose, per un attimo rallentano…pudiche, gli abiti accarezzano la pelle,
cadendo a terra, pelle, esposta, offerta, donata, come tu ti offri e doni,
Fiera.
Buio e silenzio, ma ora la carezza di quegli occhi si
sente ancor più, ora senti il viso caldo di imbarazzo e violento è il contrasto
con l’impudicizia del tuo ventre oscenamente pronto.
Manca il respiro, la mente è confusa e sopraffatta ….
Eppure a chi vedesse dall’esterno sembrerebbe nulla,
Nulla se non una donna immobile Lui seduto ad osservarla…
nel Buio e nel Silenzio
Altri passi, decisi ora verso te
Ora il respiro si arresta, ora mani non più leggere ma
decise … assaggiamo… la tua pelle. La sfiorano prendendola, ora le tua pelle
brucia e non importa dove quelle mani si posano per dare brividi. Il peso del
Suo corpo contro il tuo che arretri piano. La parete dietro te mentre quelle
mani prendono i tuoi polsi, li piegano dietro la schiena, li serrano decise.
Sua.
Ora non ci son limiti per quelle mani, non ci son limiti
per quelle dita che esplorano, frugano, ispezionano, accarezzano … colpiscono
E ancora non si possono dividere le sensazioni perché è
l’insieme di queste a dare quel tutto.
Ora, ora la voce ti manca, ora vorresti urlare, chiedere,
ora non avresti paura delle parole, ora sapresti pronunciare parole che forse
l’imbarazzo ti ha sempre impedito di dire, parole che si formano nella mente ma
non sanno dirsi, eppure ti bruciano nel cervello “scopami, prendimi, usami,
piegami, umiliami”
Ora vorresti saper chiedere, implorare, ora ameresti sentire
la tua voce che sussurra “ti prego, ti prego, ti prego” conscia che quel
chiedere probabilmente prolungherebbe l’attesa…. Ma ami quell’attesa
Sfinente e viva
Corda … ad accarezzare i tuoi polsi e stringere
Corda a limitare i movimenti e dirti ancor più che sei
nelle Sue mani
Mani che non smettono di sfiorare, segnare, prendere. Mani
che mai, neppure per un attimo lasciano il tuo corpo.
Ed ecco che all’improvviso le parole vengono, in un soffio
roco, è la tua voce a dirle, ad implorare, a chiedere, e ad ogni parola, in
risposta a quelle, le Sue parole, sempre le stesse,
“di più, di più, di più”
che confondono la mente e la esaltano, che ti spinge a
dirti ancor più, oltre ogni pudore
E il tuo corpo accompagna quelle parole, appoggiata a quella
parete, i polsi serrati da quella corda, il tuo bacino danza oscenamente,
offrendosi, invitando, chiedendo, più delle parole stesse.
E di colpo, di nuovo, Buio e Silenzio.
Quelle mani che ti abbandonano e già ti mancano, quel “no”
che a fatica riesci a trattenere. Silenzio in attesa ancora dalle Sue parole, di
ordini, che ti chiedono, pretendono, vogliono. Desiderio di inginocchiarti, di
spogliarlo piano, le scarpe, gli abiti, la Sua pelle, sotto le tue dita ora, il
Suo odore d’Uomo davanti a te, il tuo respiro che ormai fatica a tenere un
ritmo
E tutto potrebbe fermarsi qui,
mai avresti pensato che queste sensazioni fossero da sole
così appaganti, violente e vive.
Ci sarà altro… ma questo è molto, moltissimo … e ora lo
sai
moltissimo...
RispondiEliminaSi ...
RispondiEliminaè sempre molto emozionante ciò che scrivi..
RispondiEliminaSdS
E' sempre emozionante viverlo
RispondiEliminapercezione di questi attimi ...di un tempo...bello grazie!Viola
RispondiEliminasensazioni che restano dentro, per sempre
RispondiElimina...Sono tornata! Alice
RispondiEliminabentornata Alice ;-)
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