lunedì 11 aprile 2011

Halloween di piacere ... perverso!




Notte di halloween, notte di streghe, ma ormai solo notte di carnevale diverso.
Trascinata alla solita festa in costume, senza nessuna voglia di festeggiare, di mostrarti allegra per dovere.
Il tuo abito da cortigiana è scomodo con quell’ampia gonna e lui al tuo fianco, perfetto cicisbeo che si mostra affabile con tutti.
L’ampio salone, mille volti mascherati, musica e risate.
Giri per le varie sale, annoiata, guardandoti attorno, prendendo distrattamente una coppa di champagne, lasciando che quelle bollicine ti solletichino il palato nella vaga speranza che accendano la mente.
Cazzo ma che ci fai qua? Non ne avevi nessuna voglia, glielo avevi detto, queste feste obbligate alla fine son tutte uguali.
Ma guardalo sto stronzo, ti molla qua da sola e fa il cretino con quella scemetta vestita da troia.
E un'altra coppa di champagne si vuota
Attraversi il salone affollato da maschere che ridono e ti appoggi all’ampio tendaggio che copre le pareti della sala, tentata di stordirti con l’ennesima coppa, l’avvicini alle labbra, il freddo del cristallo e…una voce alle tue spalle
Bassa, profonda, lenta
Una voce che entra dentro all’improvviso sussurrandoti all’orecchio
Una voce sfacciata che parla di desideri e voglie
Che sussurra commenti perversi sul tuo seno… messo in evidenza da quel costume, commenti sulla tua bocca, sulle tue labbra, sulla tua gola.
Ma chi è sto stronzo, come si permette. Ora ti volti e lo prendi a schiaffi.
Ma…perché non riesci a muoverti? Perché quelle parole ti incatenano e fanno volare la mente?
Le senti entrare dentro, le senti quasi fossero mani e labbra, scivolare sulla gola, leggere, parole che si fanno dita mentre deglutisci a vuoto e il seno si gonfia, le senti stringere i capezzoli così come quella voce evoca e il respiro si fa denso, rapido, eccitato, a bocca schiusa senza riuscire a staccarti da quel tendone che nasconde una voce anonima.
E insiste quella voce, solleticandoti corpo e mente, descrive lentamente carezze perverse, mani che sfiorano le cosce, che avvolgono il seno, dita che spingono tra le labbra bagnandosi di saliva; chiudi gli occhi persa in quella voce e contrazioni violente al ventre testimoniano dell’effetto di quelle parole.
E all’improvviso silenzio. Non parla più, no, perché? Non ora, ora che il corpo reagiva senza esser toccato, non ora che sentivi quella voce quasi scoparti, no ora che…ne avresti bisogno per….
E torna improvvisa quella voce, quasi canzonatoria ora, ma non evoca più carezze e tocchi, non descrive più voglie da appagare, ma…. Parla e chiede, quasi ironica sussurra che una vera cortigiana non indosserebbe intimo sotto quell’ampia gonna, che lascerebbe il sesso libero di fremere ad un soffio d’aria o…godere di dita o bocca che all’improvviso pretendono di…gustarlo … una lunga pausa e poi quella voce ora… si rivolge a te direttamente e chiede, chiede che tu ti mostri vera cortigiana, che tu vada a sfilare quell’intimo che ancora copre e stringe la tua figa eccitata e torni poi… stringendo in mano quel pezzetto di inutile tessuto.
Senti il cuore battere più forte, lo senti pulsare nelle tempie, quelle parole ti hanno forse dato più di tutte le altre appena dette, ti sei sentita trattata da puttana e…. ti è piaciuto, poi..la razionalità prende il sopravvento, ma chi cazzo è sto stronzo, ma come si permette, ora scosto la tenda e…
Ma… non lo fai, resti immobile, il seno che si solleva sempre più rapido, il respiro che è quasi un rantolo eccitato e quelle parole che ti rimbombano dentro
“una vera cortigiana non indosserebbe intimo sotto quell’ampia gonna, lascerebbe il sesso libero di fremere ad un soffio d’aria o…godere di dita o bocca che all’improvviso pretendono di…gustarlo”
gustarlo… cristo quanto vorresti ora dita o bocche a… gustare la tua figa, la senti pulsare, la senti umida, e quasi senza rendertene pienamente conto…. Ti muovi attraverso quelle sale, verso il bagno, non pensi, non vuoi pensare, lasci che siano solo quelle parole a cullarti: “godere di dita o bocca che all’improvviso pretendono di…gustarlo”.
L’antibagno affollato di donne e ragazze intente a risistemarsi il trucco o scherzare su quale “maschera” ha fatto avances o proposte.
Ti chiudi in bagno
Lentamente sollevi la gonna, la senti scivolare lungo le gambe, sulle autoreggenti.
Ma che stai facendo?
Non lo so ti rispondi e non mi importa
E le mani lentamente abbassano lo slip. Resti sorpresa per un istante stringendolo tra le mani e sentendolo umido, poi sollevi il capo e ricomponendoti esci, guardandoti appena nel grande specchio e pensando a cosa direbbero quelle donne se sapessero cosa stringi nella mano.
Di nuovo attraversi sale, lo sguardo fisso su quei tendaggi, ancora sentendo dentro quella voce che ti ha presa e scossa, passi lenti ma decisi e ti appoggi a quella tenda, trattieni il respiro, aspetti, secondi che paiono ore, che diventano minuti, tanti, troppi, e solo il silenzio accanto a te, silenzio assurdo in quella cacofonia di musica e risate.
Ora ti senti stupida, ridicola, ti guardi attorno, magari quella voce è una di quelle maschere che ti sfilano davanti giocose, ridendo, si prende gioco di te, cretina, ora ti senti una stupida cretina con quello slip stretto nel pugno, una fantasia andata in frantumi come uno specchio rotto in cui stavi iniziando a specchiarti;
 …. E improvvisa eccola, di nuovo, dietro te, quella voce che ti ferma il cuore
“attenta, qualcuno potrebbe capire che non è con un fazzoletto che ti stai asciugando le lacrime”, e…solo ora realizzi che è con il tuo slip di pizzo che lo stai facendo, arrossisci violentemente stringendo più forte il pugno, mentre una contrazione violenta al ventre riaccende quella perversa fantasia, una mano sfora piano la tua spalla attraverso il tendaggio, scivola lungo il braccio, fino a quella mano che stringe quel pezzetto di stoffa, la guida attraverso la tenda.
Ti manca l’aria, non respiri e ti chiedi come possano quelle maschere ridanciane che sfilano davanti a te non accorgersi di nulla.
Quella mano sconosciuta stringe il tuo polso, lo muove e sfiori il suo sesso, lo senti caldo sul dorso della mano, un brivido ti attraversa mentre lasci cadere a terra lo slip e guidata da Lui la tua mano si serra attorno a quel membro, inizia a muoversi lenta scivolando su quell’asta di carne turgida e pulsante
Ma che stai facendo? Stai masturbando uno sconosciuto attraverso una tenda? In un salone pieno di gente? ma sei impazzita?
Impazzita forse, eppure ti senti viva mentre la tua mano accelera il movimento e quella voce riprende a torturarti l’anima, a farti sentir femmina libera, puttana indecente.
E ancora quella mano sconosciuta a stringerti il polso, con fermezza, e con un gesto deciso ti trascina dietro la tenda rivelando un grazioso bovindo celato al resto della sala.
Un grande divano, vetrate che danno su un parco buio e silenzioso e …Lui
Il viso coperto da una maschera inespressiva, la Sua stretta sui tuoi polsi, la mente che ti urla di prenderlo a schiaffi, andartene, dirgli ciò che pensi di Lui, che è solo un porco schifoso, un pervertito…
Ma la tua mano è ancora stretta sul suo cazzo e ti perdi nei suoi occhi che bucano quella maschera, ti leggono dentro, ti danno brividi e sai già che non saranno certo quelle parole che gli dirai, anzi probabilmente non riusciresti neppure a parlare.
La  Sua mano sfiora le tue cosce, fissandoti, risale lenta sollevando quell’ampia gonna, scivola tra le tue gambe chiudendosi sulla tua figa, sai che la trova fradicia e indecente, un lungo gemito soffocato ti sfugge mentre le Sue dita sfiorano il clitoride, lo premono
E avvicinando il capo al tuo sussurra “ora sei una perfetta cortigiana e come tale ti comporterai”
E le Sue mani si fanno decise sulle tue spalle
Ti piegano a terra, in ginocchio, il viso sollevato verso il Suo, e lentamente ti sfila la piccola maschera domino, sai bene cosa vede, i capelli appena arruffati, le labbra tumide e schiuse e gli occhi, i tuoi occhi che non sanno nasconder nulla e sai cosa dicono ora
Parlano di timore e voglia
Dicon di eccitazione e attesa
Si mostrano velati di torbida luce
E il Suo odore… di maschio, davanti a te, non serve che dica nulla, non pensi, la testa ovattata, i rumori della festa dietro la tenda, non pensi
Trasportata in un'altra dimensione, Femmina e cortigiana dedita al piacere, quasi che quella maschera si fosse impossessata di te
E già le tue labbra si aprono, la tua bocca conosce il suo sapore, senti quel cazzo gonfiarsi tra lingua e palato, la tua saliva a coprirlo e scaldarlo, le guance infossate a succhiargli il piacere, donandoglielo e contrazioni spasmodiche nel tuo ventre
Puttana, si ora ti senti puttana e ne godi, succhiando quel cazzo sconosciuto, a pochi passi da chi non sa; fissandolo perché Lui possa leggerti dentro ciò che provi
La Sua mano tra i tuoi capelli ora, a dettare il ritmo a muoverti per il Suo piacere, a fotterti la gola fino in fondo lasciandoti senza fiato
Uscendo da te e restando davanti al tuo volto perché tu possa colmarti di quell’odore di Uomo, di Maschio, di cazzo.
Lo guardi, umido della tua saliva, tracce del tuo rossetto quasi a marchiarlo, come l’ultima delle puttane
Hai voglia di cazzo, vuoi sentirlo tra le cosce, vuoi esser scopata senza ritegno, usata, presa.
E, quasi leggesse i tuoi pensieri, quasi con gentilezza quello sconosciuto ti fa alzare da terra
Ti guida verso il divano facendoti inginocchiare sopra, le mani strette alla spalliera, un gesto deciso a sollevarti la gonna in vita rivelando le natiche nude ed è dietro te, quel membro che si insinua tra le cosce, che batte sul clitoride strappandoti un gemito che subito soffochi, che si muove tra le labbra gonfie di voglia, fradice di umori, le schiude, preme, spinge…entra
Lentamente
Fino in fondo mentre solo un rantolo soffocato testimonia il tuo piacere
E di colpo si muove, deciso
Le mani strette sui tuoi fianchi a guidarti e quel cazzo che spinge in te
Colpo dopo colpo
Senza una parola, nel silenzio che contrasta con il clamore della festa appena oltre quei tendaggi
Colpo dopo colpo
Mentre la mente si annebbia
Il piacere cresce
L’orgasmo chiede d’esser placato
Le nocche si sbiancano nella stretta e…
Esce da te
Non sai trattenere un “no” voltando il capo, quasi furiosa per quel piacere interrotto
Ma già la Sua mano stringe il tuo capo costringendoti a non muoverti
E quel membro lordo di umori si sposta tra le natiche
Le schiude
Capisci in un brivido ciò che vuole e sussurri un “no” non li cazzo non li
Ti fa male, e non ti è mai piaciuto, anche al tuo compagno lo hai negato nonostante le sue richieste pressanti
Vorresti urlare, gridargli di smetterla, ma sai che un grido richiamerebbe curiosi da dietro quella tenda scoprendoti così
Puoi solo sussurrare “no, no ti prego non li, li no”
Ma son parole al vento finchè la Sua mano ti spinge tra le labbra un pezzo di stoffa, riconosci il tuo sapore, è il tuo slip, spinto in bocca
E quasi contemporaneamente le Sue mani schiudono a forza le natiche, saliva cola a bagnarti quel solco
Dita abili e decise frugano, spingono, preparano, incuranti dei tuoi tentativi di sfuggire
Cretina, ti sei messa in una posizione di merda, impossibilitata a gridare o far nulla per non esser scoperta così, con la gonna alzata e uno sconosciuto che ti ha appena scopata
E quelle dita lascian posto ad altro
Senti quel cazzo prepotente
Posarsi li, premere, i muscoli si contraggono, lacrime ti rigano il viso
Spinge
Deciso
Senti i muscoli cedere alla pressione, aprirsi
Accoglierlo e il dolore è quasi insostenibile
Ma… è un attimo
Si ferma
Immobile
Ora più lenta la pressione
Più dolce la spinta
Il tuo corpo si adatta, lo accoglie
Lo accetta
Entra
E il dolore sfuma
Trasformandosi inaspettatamente in altro
Un piacere diverso
Perverso
Violento
Vivo
Che ti scuote tutta
E nella tua mente parole si formano, parole che vorresti potergli gridare in faccia. Prendimi, fottimi … inculami … gridarle senza pudore ne vergogna….
E quell’orgasmo che poco prima stava per esplodere torna
Cresce
Urla
… esplode… quasi inatteso
le gambe cedono, il corpo appagato si rilassa
gli occhi non hanno più lacrime ma il velo del piacere
quasi incredula per aver goduto così…. Come ti sei sempre negata
ma già le sue mani sono tra i tuoi capelli
ti costringono a voltarti
seduta sul divano le cosce spalancate
e la Sua mano che torna a torturati la figa
a muoversi sul clitoride troppo sensibile
a piegarsi entrando in te…
mani abili che sanno dove andare, dove muoversi, come muoversi
rapide, decise
portandoti in un mondo che non conoscevi, e tutto si annulla
non esiste altro che piacere ma non il piacere che conosci
un piacere estremo, portato all’eccesso che… esplode violento in un getto che ti inonda le cosce lasciandoti senza fiato, riversa su quel divano, i muscoli che sussultano in movimenti involontari ed incontrollabili, il respiro che non sa fermarsi
istanti infiniti in un orgasmo che pare non aver fine
e Lui in piedi, davanti a te, a gustarsi il tuo piacere
poi, lentamente, ti sfila quello slip dalla bocca
ancora il Suo sesso davanti al tuo viso
ancora il Suo odore, mescolato al tuo ora, odore di voglia, di umori, di … tutto
ma non vuoi pensare ora, non importa dove e come quel cazzo ti ha preso
non ora che è già tra le tue labbra, non ora che vuoi restituire parte del piacere goduto
non ora che vuoi e ami sentirti, ancor più, cortigiana, puttana, Femmina da piacere
e finalmente senti quel cazzo pulsare tra le labbra, fremere turgido, ed esploderti in gola il Suo piacere
gustandolo fino in fondo.
Resti così
Per un lungo istante, appoggiata allo schienale del divano, ad occhi chiusi e, aprendoli, ti ritrovi sola, la tua mascherina a terra; la raccogli con un sorriso perverso, indossandola, abbassi la gonna a coprire le tue nudità e… lentamente torni in quella sala piena di risate e festa
Vedi il tuo compagno, ancora intendo a fare il cretino con quella ragazzetta vestita da troia, sorridi avvicinandoti, lo guardi negli occhi…. Baciandolo; un lungo bacio appassionato, con la bocca che sa di sperma sconosciuto. Poi prendi una coppa di champagne, bevendola avidamente e davanti a te passa una maschera dai lineamenti privi d’espressione e… dal taschino spunta il pizzo di uno slip…
Halloween …


20 commenti:

  1. ma non avevi detto che ti eri annoiato tanto a quella festa? :-D

    asia

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  2. infatti...non era quella festa Asiuccia eheh

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  3. Superbo, pieno di calore. Un meraviglioso sogno ad occhi aperti.
    Grazie per emozionare in modo così sublime.
    Sabrina.

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  4. Ho sempre sognato un abito da cortigiana...
    G

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  5. indossato.....spudoratamente senza intimo? ;-)

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  6. Beh, se si fa qualcosa è giusto farlo bene, no?
    G

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  7. Grazie ad un amica ho scoperto questo blog e lo trovo molto interessante.
    Complimenti.
    N

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  8. Grazie a te N. e benvenuta, ma... definisci "interessante" ;-)

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  9. Che strano,sei il secondo oggi che mi chiede di spiegare cosa intendo con interessante....
    Diciamo che ti ringrazio per aver aperto una finestra su sogni intriganti.
    La mia amica si sposerà indossando un vestito da cortigiana,potremo consigliarle di non indossare nulla sotto.
    N.

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  10. sicura che sia così...strano? ;-)
    e cmq spiegare interessante con...intrigante non dice nulla
    quanto alla tua amica... bè un abito da cortigiuana non è tale se non indossato senza intimo ;-)

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  11. Convolgente,accattivante...continuo con i sinonimi oppure ho reso l'idea?
    Vado a leggere qualcos'altro,fai un po l'effetto droga.
    Buona continuazione.

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  12. render l'idea e definire son cose diverse, dovresti saperlo

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  13. immenso come sempre. eccitante allo stremo. capace di strappare sospiri al corpo e alla mente. - Jenny

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  14. Onestamente anche per un Ego smisurato come il mio mi sembrano complimenti eccessivi, ma grazie comunque Jenny

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  15. Non esser modesto, dolci ricordi di te ormai troppo lontani, ma sei sempre in me, sei sempre Tu, nessuno come te, un bacio.
    Fra.
    (e non parlo di te solo come scrittore)

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  16. Un bacio a te, si troppo lontani ormai quei ricordi, ma vivi sempre

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