Immagini, solo sogni, fantasie… o ricordi…..
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Carnevale!
Una festa che hai sempre
odiato, quasi un obbligo al divertirsi che spesso, troppo spesso, lascia poi un
senso di vuoto inutile.
Monica, la tua migliore
amica ti ha convinta ad andare a quella festa in maschera, ed ora ne sei
pentita, tentata di trovare una scusa per rinunciare, mentre guardi quel
costume che lei ti ha affittato, steso sul letto, e sorridi tra te.
Una corta tunica semplice,
bianca, una corda come cintura, sandali bassi con lunghi lacci di cuoio a
circondare i polpacci e … null’altro se non una mascherina bianca ed un nastro
a circondarti la fronte.
“schiava romana”
questo il nome che riporta
l’etichetta del negozio di costumi
ricordi come hai scherzato
con Monica su quello e lei che ti rispondeva che … sareste state una stupenda
coppia di schiave.
Con gesti bruschi afferri
quella tunica, indossandola, ormai non potresti più rinunciare, Monica non te
lo perdonerebbe, non dopo aver avuto gli inviti per quella che lei ha definito
“la festa più IN della zona”.
la stoffa candida copre il
minuscolo perizoma bianco, stringi i lacci dei sandali e ... aspetti.
Puntuale alle 20 il
campanello, Monica ti aspetta, scendi in fretta, infilandoti un cappotto sopra
il costume e sali sulla sua auto.
Battute, scherzi, giochi
sul vostro esser schiave, mentre vi avvicinate alla festa, mentre la tua
timidezza ti fa chiedere come riuscirai a comportarti con naturalezza non
conoscendo quasi nessuno, e Monica che ribatte, pronta, che … “tanto saranno
tutti maschere di se stessi, celati dietro i loro costumi”.
La villa illuminata da
torce vi accoglie, musica e cocktail, gente che ride e balla.
Pian piano ti lasci
assorbire dall’atmosfera, grata di quei visi nascosti, dove tutti possono esser
chiunque e tutti vogliono esser nessuno.
Quasi ti stupisci di come
riesci ad esser tranquilla, te stessa,
complice forse qualche
bicchiere di vino bianco ghiacciato.
Ti guardi attorno, mentre
una maschera si avvicina, un banale costume da Milord, smoking nero sulla
camicia candida, inamidata, i gemelli brillanti che illuminano i polsini, un
papillon nero magistralmente allacciato e … una maschera bianca a coprire
l’intero viso.
In silenzio, senza una
parola, afferra la tua mano, dolcemente e con un gesto elegante ti guida verso
il centro del salone, dove coppie ballano allacciate.
Le sue braccia intorno
alla tua vita, mentre lasci che ti stringa a se, mentre senti il suo profumo,
secco e morbido, mentre le tue mani si cingono al suo collo e lasci che la
musica ed il suo corpo ti guidino.
Ti stupisci tu stessa, tu
che non hai mai amato ballare, di come quei movimenti lenti ti prendano, di
come il tuo corpo sappia muoversi col suo e col ritmo.
E quel suo silenzio, forse
assurdo, che pure rende speciale tutto questo.
La sua mano lenta si muove
sulla tua spalla nuda, sale lungo il braccio a cercare la tua mano dietro la
sua nuca, stringendola piano, piegando dolcemente il tuo braccio dietro la tua
schiena, con un gesto naturale, che, inaspettatamente, ti da un brivido.
La sua mano stringe la
tua, allacciata dietro te, i vostri corpi più vicini ora, la musica che quasi
si fa strada nella pelle e la sua stretta un po’ più forte.
Per un attimo incroci lo
sguardo di Monica, immobile al bordo della pista, sorseggiando una bibita e …
sorridendoti.
Vuoti la mente lasciandoti
cullare da lui e dalla musica. Segui i suoi passi come fossero i tuoi, ad occhi
chiusi, gustando quelle sensazioni, come in una favola.
Questa notte vuoi che sia
una favola, lasciando fuori da quella villa il mondo reale.
La musica si fa più
smorzata, quasi più lontana, apri gli occhi, appoggiata alla sua spalla, e ti
accorgi che i suoi passi ti hanno condotta in un'altra stanza, più piccola,
vuota, con solo candele su un tavolo di legno grezzo ad illuminarla.
Per un attimo cerchi
razionalità, ma il suo corpo chiede al tuo di seguirlo, la tua mente si chiude
al razionale, lascia vivere l’istinto. Richiudi gli occhi, mentre lui,
dolcemente, scioglie la tua mano dal suo collo, la unisce all’altra dietro la
tua schiena, scostandosi da te, lentamente.
Ora i vostri corpi si
sfiorano appena, lascia le tue mani, nulla vi unisce ora, se non un filo
sottile che lega le vostre menti, ed i vostri corpi che piano si cercano,
lentamente al ritmo della musica, eppure più uniti che mai.
Ed anche così segui i suoi
passi, sai ciò che accadrà, sai ciò che chiederà, e lo vuoi …
Improvvisa la parete
fredda dietro la tua schiena, a fermare i tuoi passi, improvviso il suo corpo
più vicino al tuo, contro il tuo, improvviso il suo respiro, dietro quella
maschera, tra i tuoi capelli.
Non apri gli occhi, sei
nella tua favola e vuoi viverla.
Le sue mani ora sui tuoi
polsi, sollevano le tue braccia, sopra il capo
Stringono i tuoi polsi,
mentre il suo corpo cerca il tuo, si muove contro te, accende i tuoi pensieri e
la tua voglia.
Voglia,
ti esplode nella mente
quella parola.
Voglia, sì voglia, voglia
di mani, di labbra, di tocchi e carezze, voglia di piacere.
Ora è il tuo respiro a
rompere quel silenzio, mentre il tuo corpo si arcua cercando il suo, mentre il
tuo bacino vuole premere contro lui, mostrandogli ed offrendogli il tuo
desiderio.
Ma danzi nell’aria, non
trovi il suo corpo, solo la sua mano stretta ai tuoi polsi ti dice che lui è
lì, davanti a te
Per un attimo ti vergogni,
imbarazzata da ciò che senti e mostri, gli occhi chiusi,
è in questa favola che
vuoi vivere,
poi la sua mano lenta
scende lungo il tuo braccio nudo, accarezza le tue spalle, lentamente ti fa
voltare, il viso contro quella parete, mentre l’ansimare del tuo respiro quasi
ti soffoca e la sua mano conosce e impara il tuo corpo attraverso quella tunica
che quasi nulla cela.
La senti morbida avvolgere
il tuo seno, la senti sicura sfiorare e stringere i capezzoli tesi, la senti
stringere un po’ più forte, mentre le gambe cedono e lenta scendere sul tuo
ventre, scivolare lungo i fianchi, accarezzare le natiche, stringendole, e tu
premi contro quelle mani, vuoi, chiedi,
…
in silenzio,
ad occhi chiusi.
Lenta quella mano slaccia
la cintura fatta di corda, lenta sfila quella tunica che scivola a terra in un
fruscio, rivelando il tuo corpo
Lenta quella mano ora
sulla tua pelle, che pare bruciare al suo tocco
E ancora sui tuoi polsi,
ancora a stringerli, mentre le tue labbra si schiudono quasi a voler gridare il
tuo volerti dare a lui.
Ma taci, ad occhi chiusi,
è la tua favola e vuoi viverla.
Le sue mani sui tuoi polsi
ti guidano, ancora segui i suoi passi, non al ritmo della musica ora, ma al
ritmo del tuo desiderio.
Le tue gambe contro quel
tavolo che hai intravisto, le sue braccia a sollevarti, stendendoti sul legno
duro.
Ancora sui tuoi polsi,
mentre ormai il tuo corpo urla la sua voglia, indecentemente, ed alle sue mani
si unisce quella corda che ti era cintura, stringe, fissa, lega
E mille brividi ti
scorrono addosso
E mille emozioni bruciano
in te
Nessuna razionalità ormai,
solo istinto, viscere, anima
È la tua favola e vuoi
viverla
Ad occhi chiusi
In quel silenzio irreale
Aspetti
Il legno grezzo graffia la
tua schiena, le tue cosce si muovono nervose, accavallandosi, sfregando tra
loro, piegandosi
Senza pudore mostri ciò
che chiedi
Piacere
Il tuo seno si solleva
rapido
Il tuo respiro ansima
Sei femmina come non mai
Per lui
Sai che ti sta osservando,
anche se non sai dove sia ora
Senti il suo sguardo
accarezzarti il ventre, frugarlo
E lava eccitata bagna le
tue cosce
E più rapido è il tuo
respiro
E più difficile è il
silenzio e l’attesa
più urgente è la voglia
…
lenta,
inattesa,
la carezza di una lingua
sui tuoi piedi,
lenta sale sulle tue
gambe, giocando con i lacci di cuoio, insinuandosi, sfuggendo, tornando
sale lenta e spalanchi le
tue cosce in un invito eloquente e muto
sollevando il bacino
con scatti istintivi
ma lenta è quella lingua,
sfinente,
sale all’interno delle tue
cosce
sale e sai che il tuo
odore avvolge quel viso
sale
e per un attimo sfiora il
tuo perizoma fradicio
lo muove, lo spinge, lo
scosta
si allontana
torna
denti ora con quella
lingua
ad afferrare quella stoffa
bagnata di voglia
a farla scorrere lungo le
gambe
a liberarti
offrendoti ancora a quella
bocca
senza nulla a celarti ora
senza che niente nasconda
la tua voglia
i tuoi umori che ti
imperlano
e quella lingua sale
torna
lecca
bagna
assaggia
sale a cercare la tua
peluria curata
si muove lenta, intorno al
tuo sesso
alle pieghe dell’inguine
mentre muovi il tuo corpo
in una danza ansiosa, convulsa, eccitata, cercandola
la vuoi lì, la vuoi tra le
cosce
la vuoi ad aprirti
frugarti
prenderti
ma lenta è quella lingua
sfugge
torna
sfiora
e finalmente si fa dura
finalmente si insinua in
te
finalmente unisce saliva
ai tuoi umori, spingendo in te, muovendosi al ritmo dei tuoi gemiti
sguscia a cercare il tuo
clitoride, lo serra tra le labbra, lo succhia colpendolo con piccoli tocchi di lingua
e ancora torna a prenderti
piccolo sesso di carne
morbida
che si muove in te
ora gemi senza pudore
ora il tuo respiro si
accorda con quei movimenti
ora immagini quel Milord
senza maschera che beve la tua voglia
e ora
vuoi esser tu ad
assaggiare il suo sapore
vuoi il suo sesso
lo vuoi tra le labbra
lo vuoi nella gola, lo
vuoi nel ventre e nelle viscere
lo vuoi con tale intensità
che quasi ti sembra di coglierne l’odore
acre ed eccitante davanti
al volto rovesciato oltre quella tavola grezza
mentre la sua lingua non
smette di darti piacere
e di colpo quell’illusione
si fa realtà
senti il suo sesso sulle
labbra
teso, duro
gusti il suo sapore
mentre spinge nella tua
bocca
lo senti prenderti e
frugarti
mentre lasci che il tuo
capo, oltre il tavolo si faccia oggetto tra le sue mani
per il suo piacere
offrendogli la gola
per donarti a lui
avvolgendolo di calda
saliva
per donarti a lui
a lui che si muove in te
ora
che scopa la tua bocca ora
che spinge la lingua nel
tuo sesso ora
…
razionalità …
…
che torna improvvisa
a cogliere qualcosa di
imperfetto, sbagliato, strano
…
Razionalità
…
Il suo sesso nella tua
gola e … il suo corpo accovacciato tra le tue cosce
…
razionalità
…
qualcosa di sbagliato e
imperfetto tra i fumi del piacere che i avvolgono la mente
che fanno bruciare il tuo
corpo
…
razionalità
Che ti spinge per una
attimo ad aprire gli occhi, uscendo dalla tua favola
Vedendo il suo sesso
lucido e teso muoversi tra le tue labbra
Spingere, prendere,
possedere, frugare, pretendere
E
…
Una testa bionda tra le
tue cosce
A berti, succhiarti,
leccarti
…
Monica
…
Sai, capisci
Intuisci
Ti arrabbi
...
...
ti abbandoni
ormai nulla potrebbe
fermare la tua favola
ormai vuoi viverla fino in
fondo
ormai nulla potrebbe
rubarti a quel piacere perverso e intenso
a ciò che stai vivendo e
vuoi
è tua, la tua favola di
carnevale
e lasci che lingua e sesso
ti prendano
ad occhi aperti ora
cercando e trovando lo
sguardo di Monica
vedendo il suo sorriso
sentendola scivolare sul
tuo corpo
nuda
pelle su pelle
il suo viso davanti al tuo
a contenderti giocosamente
quel membro turgido
a mescolare saliva alla
tua saliva
mentre le sua mani ti
stringono e ti frugano
mentre le sue dita entrano
in te
mentre
dolcemente
sfila dalla tua bocca quel
sesso lucido
per chiuderlo tra le
labbra
per far scorrere lenta la
lingua che sa di te lungo quell’asta
per invitarti con uno
sguardo ad unire la tua lingua alla sua
a lasciarti fottere ancora
in fondo alla gola
sentirti presa
usata
mentre per lunghi attimi
trattieni il respiro
gustando quel sapore
immobile in te
che improvviso riprende a
muoversi furioso tra le tue labbra
guidato da quelle mani di
donna
di amica
che, sorridendo sadica, ti
priva di quel sesso
sfilandolo dalla tua bocca
lo guida tra le tue gambe
lascia che si muova contro
te
che scovi ed ecciti il
clitoride
scivolandoci sopra
battendolo piano
tormentandolo
che schiuda lento le
labbra gonfie di voglia
per poi entrare
in te
che ti colmi
che ti prenda
e il tuo seno è suo
la sua bocca sa come
baciarlo
succhiarlo
e le sue labbra sono sulle
tue
e la sua lingua nella tua
gola
e …
Tu ora
Cerchi di vincere quelle
corde
Flettendo le braccia,
arcuando il corpo verso lei
Per trovare il suo seno
I suoi capezzoli
Tu ora la inviti con lo
sguardo
A donarti il suo sesso
A farti assaggiare il suo
sapore
Tu ora, persa nella tua
favola
Lecchi ansimando quel
sapore di donna eccitata, lo lasci colare sulle tue labbra
Lasci che ti avvolga la
gola
Mentre quel Milord sconosciuto
Ti prende
Legata a quel tavolo
grezzo
Verso il piacere
Oltre il piacere
In un orgasmo urlato
Che chiama l’orgasmo di
lei sul tuo viso
Monica nella tua bocca
Mentre il tuo ventre non
smette d’esser frugato
Più a fondo
Più in fretta
Piacere sul piacere mentre
i tuoi muscoli si stringono
Mentre gli spasmi si
susseguono, mentre l’orgasmo pare non finire
E …
Quel sesso gonfio di
voglia
Ora è tra i vostri visi
Ora il suo seme li bagna
Ora le vostre lingue lo
cercano
Scambiandolo
Appagati
E la mente si ferma
Quasi non sente mani che
sciolgono quelle corde
Quasi non sente fruscio di
stoffa che torna a coprire il tuo corpo
Quasi non sente tornare
quella musica dolce
E quel corpo contro il tuo
lasciandoti guidare dai suoi passi
Più forte la musica ora
Apri gli occhi
In quel grande salone
Danzando tra altre coppie
… la tua favola.
Copyright
aprile 2006
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