Spii,
quasi timorosa di ciò che potresti scorgere, di quel che potresti
scoprire, con un brivido di timore; eppure devi, senti che devi.
Fruga
lo sguardo tra le immagini che appaiono, colpiscono, violente.
Lei,
stretta da corde, lei che scivola fiera in ginocchio e composta si
inchina davanti a quell'Uomo.
Corpi
senza volto, indefiniti, che non sai metter a fuoco.
Suoni,
che accompagnano quelle immagini, il sibilo di un frustino che bacia
la pelle nuda, quella stria rossa, a cui altre si aggiungono a crear
il disegno dell'appartenenza; parole sussurrate che non cogli e il
fruscio della cinghia che si sfila, che cinge il collo, che, come
collare e guinzaglio la guida.
Lei,
ancora lei, usata, presa, pretesa, e la fierezza che traspare da ogni
movenza, schiava si, cagna si, ma Femmina e Donna!
Si
accende il tuo corpo, la tua mente. Le tue mani si muovono su te, ti
cercano, frugano, il tuo respiro che diventa ansimo e gemito,
accordandosi con quello di lei, rubando piacere, ladra di emozioni.
E
d'improvviso quasi fosse un velo, tutto si squarcia, si pulisce, si
mette a fuoco.
Non
più una stanza quella in cui guardi, non più un volto sfumato
quella lei, ma tu.
È in
te che stai guardando, sei tu che riconosci, vedi, spii, tu che
accetti per ciò che sei e fieramente vivi, donandoti al tuo Signore.
Tu
slave, tu cagna, ma soprattutto Femmina e Donna.
Nessun commento:
Posta un commento