Ti
voglio, schiacciata contro la parete, con gli occhi persi segnati dal desiderio, le labbra schiuse, mentre ondeggi in una danza oscena scopando l’aria.
Ti
voglio con il viso davanti al mio a respirare il mio respiro, rallentando,
fermandoti, riprendendo in un ansimare improvviso.
Ti
voglio con lo sguardo acceso di voglia mentre frugo la tua bocca in un lungo
bacio e la tua lingua fruga la mia, sfacciata, impertinente; poi si ritrae, falsamente
pudica, quasi invitandomi o sfidandomi.
Sapori
noti, amati, che si ritrovano.
Odore di desiderio, di voglia sudata, di bisogni
che esplodono, violenti.
Ti
voglio mentre sollevi il mento porgendo il collo e le mie dita lo avvolgono, lo
stringono
Padrone del tuo respiro, controllandolo, dominandolo ... arrestandolo ...
Sollevi le
mani, in un timido impulso a fermarmi, per poi arrenderti e abbandonarti a me, ritrovandoti.
Ti
voglio, su quel materasso che sa di sesso e amore, quando gli abiti si fanno
stracci gettati a terra, con rabbia, frenesia;
quando i corpi si fanno uno,
mescolando umori e saliva che cola dalla mia bocca a dissetarti, quasi ambrosia
o assenzio, per perdersi in un bacio.
Voglio la
tua pelle serica, che sussulta ad ogni tocco, rabbrividendo tra piacere e timore, il viso contro la finestra
affacciata sul mondo ignaro, natiche offerte, sfiorate, accarezzate ... colpite. E con un
fil di voce quel “grazie Padrone” che sfugge, naturale.
Sei
tu, sono io