lunedì 23 luglio 2012

"Innocenza e Perversione"! - (5° e ultima parte)





                                                                            (Foto: Jiri Ruzek)

In te quelle palline valentina, passo dopo passo, tra la folla di quella fiera parigina
In te a tormentarti
Eccitarti
Farti vivere
Ricordando ciò che hai vissuto
Sentendo sulle labbra ancora il suo sapore
Sentendo, al ricordo, il seno gonfiarsi
I capezzoli tendersi
E … aspettando la sera … lui
Ancora una notte per voi
E un velo di tristezza al pensiero che sarà l’ultima
Il pomeriggio trascorre lento, sentendo il corpo accendersi sempre più
Faticando a restare impassibile tra la gente
Faticando a dominare il piacere che vorrebbe esplodere ad ogni tuo passo
E finalmente l’Hotel, la tua camera
Ti stendi sul letto
Cerchi di rilassarti
Vuotare la mente
Ma ormai è troppo difficile
Ormai il tuo corpo è solo pelle sensibile, nervi eccitati, brividi che ti scuotono
Immobile, su quel letto, senza neppure osare sfilarti gli abiti temendo che anche la leggera carezza del tessuto sulla pelle sarebbe troppo.
Immobile attendi
Ma cosa?
Non lo sai, e ti spaventa ed eccita
Ricordi la sua promessa, la promessa di quest’ultima notte per voi
Sorridi al pensiero di Silvana che anche stasera ha appuntamento con il suo “cliente” speciale, e la quasi certezza che sia più di un cliente
E attendi …
Cosa? Non lo sai, non vuoi pensarci. Non sai se lui busserà alla tua porta, ti chiamerà al cellulare o chissà che altro
Ora immobile su quel letto semplicemente attendi, gustandoti anche questa attesa di ciò che non sai.
E la mente vola, il corpo chiede
Istintivamente i tuoi muscoli si tendono
Si contraggono facendo sussultare quelle palline in te
Tra sogno e realtà la tua mano si muove sui tuoi abiti, sfiora il tuo seno
Il respiro ansimante
Poi ti riscuoti, sai che devi alzarti, fare una doccia, cambiarti
Sai che ora, se non ti fermi, ti sarà impossibile arrestare il piacere
E non puoi, non vuoi, vuoi donarlo a lui
Come ti vorrà?
Elegante? Per quanto eleganti possano essere gli abiti che hai con te …
Sportiva?
Provocante?
Sorridi tra te …. Innocente e puttana?
Ti costa lasciare quel letto, pur pregustando la carezza della doccia, e ti chiedi …. Maliziosamente … se lui vorrebbe che tu sfilassi quelle palline da te sotto il getto d’acqua.
Un tocco lieve alla porta
Il cuore che pulsa violentemente nelle orecchie e già sei ad aprirla
Lui, davanti a te
Il viso impenetrabile, nessun sorriso
Immobile
Poi lentamente prende la tua mano, in silenzio, guidandoti fuori dalla tua stanza
L’ascensore
La porta della sua stanza
Pensieri ti affollano la mente
L’attesa per ciò che stai per vivere
La curiosità eccitata di ciò che conoscerai
L’imbarazzo al pensiero di non esserti cambiata, di non aver fatto una doccia, di sapere il tuo corpo ancora “sporco” del piacere di quel pomeriggio,
quando le tue mani, nascostamente, premevano sul tuo ventre,
quando scivolando sotto la scrivania, il suo sesso ti colmava la bocca, e tu con perverso piacere assaggiavi il suo sapore
Quando in quello sgabuzzino ti prendeva con furia
Facendo urlare il tuo corpo
Colare la tua voglia
Quando quel pomeriggio, ancora con quelle palline in te, camminavi tra la folla e la voglia spasmodica bagnava il tuo slip
Quello slip che ancora indossi, ormai indecente, zuppo di te
Imbarazzo
Eppure perversa eccitazione al pensare il tuo corpo lordo di voglia
Al sapere che tra poco lo mostrerai impudicamente a lui
Al sapere che tra poco sarà suo
Davanti a quella porta
Ti guarda
I suoi occhi severi ora
Mentre sfila dalla giacca un foulard
Lo stringe sui tuoi occhi
Hai un brivido
Quante volte hai immaginato quel buio nei tuoi sogni solitari
Una volta ne hai parlato, con tono scherzoso, al tuo ragazzo, che ha semplicemente preso la cosa come un gioco
Ed ora… sei al buio
Ora senti la sua porta aprirsi
La sua mano ferma ti guida oltre la soglia
Silenzio
Tensione
Desiderio
Mentre le sue dita lente sfiorano i tuoi capelli
Mentre le sue mani sfilano i tuoi abiti mostrando il tuo corpo eccitato
Scaldano la tua pelle
E il tuo respiro si fa denso
Sussulti al suo sfiorarti il seno
Fremi al suo stringerti i capezzoli
Le mani abbandonate lungo il corpo gustandoti quel piacere diverso
L’esser mostrata e non vedere
L’esser toccata da mani senza corpo
Scrutata da occhi senza volto
Improvvisamente il cuore batte più forte
“Senza volto” … e se non fosse Enrico? Cazzo che scema che sei, che ne sai di chi ti sta toccando, di chi ti sta guardando, sei una idiota ….
Paura, sorda, sottile
Poi … piacere e voglia perversa
Che ti importa … ti piace, esser sfiorata dall’ignoto
Sentire quelle mani muoversi
Disegnare le tue curve
Alternare dolcezza e severità
Un profumo improvviso spazza via gli ultimi timori
Hai riconosciuto il suo profumo, Paco Rabanne, ricordi la boccetta che hai visto nel suo bagno qualche notte prima, quel profumo leggermente secco, che assume aromi particolari sulla sua pelle,
E le sue labbra ora sulle tue, non puoi sbagliarti, non puoi confondere il suo bacio con quello di nessun altro
La sua lingua schiude la tue labbra, gioca con la tua, si annodano, scivolano spingono
Poi si allontana appena, eppure lo senti li davanti a te
Vicino
Senti il suo respiro sulle tue labbra,
il respiro che scende sulla tua pelle
soffia piano sul seno eccitato
sul ventre
risale piano a la sua lingua bagna di saliva la tua gola, i tuoi capezzoli tesi
mordi le labbra
il corpo scosso da spasmi incontrollabili
e la bocca che si schiude
chiedendo
in un sussurro eccitato
implorando quasi
“ti prego toccami, ti prego scopami, ti prego fottimi l’anima”
ma solo il silenzio ti risponde
istanti eterni
minuti infiniti
in quel silenzio pesante
mentre quasi non controlli più il tuo corpo
mentre quelle palline in te pretendono d’esser bagnate dal tuo orgasmo
….
passi …
passi verso te
una mano a sfiorarti il collo, scostare i tuoi capelli
….
Cuoio
Cuoio di una cintura che stringe il tuo collo morbido
Lo avvolge e scende poi tra i tuoi seni, fino a sfiorare il tuo slip fradicio
Piccoli movimenti di quella cinghia sul tuo sesso
Che sussulta a quei colpi
E ancora la tua voce che chiede, vuole
La tensione dell’attesa ormai insopportabile
E di colpo la sua mano tra le tue cosce
Severa
Decisa
A racchiudere il tuo sesso pulsante
A farti sentire ancor più quelle palline in te
Ora senti la sua mano
Ora senti la sua guida
E la sua voce
Attraverso il buio di quella benda
Eccitante e calda
La sua voce che chiede ora
Chiede perché quello slip è così zuppo
Chiede perché quell’odore acre di sesso sulla tua pelle
Chiede il perché del tuo respiro eccitato e dei i tuoi muscoli tesi
E a fatica trovi le parole tra quel fiume di domande
E ti scopri perversamente eccitata da quelle domande
Mentre con voce roca sussurri
“è la mia voglia, è la voglia di te, è l’odore della scopata di oggi, quando sono stata tua, è il sapore del tuo cazzo che ancora sento nella bocca”
ma la sua voce insiste, incalza
“cosa vuoi valentina, cosa desideri”
istintiva la tua risposta
“il tuo cazzo, voglio che mi scopi, voglio che mi frughi, voglio che mi inculi, voglio essere tua fino in fondo, voglio godere, ho … bisogno di godere, di sentirmi puttana, la tua puttana”
e la voce si incrina per un attimo, rotta da quel desiderio.
Le sua braccia forti ti avvolgono
Stringono il tuo corpo
Godi di quel contatto, preludio di passione e appagamento
La sua mano sul tuo viso
Ad accarezzarti
Il cuoio di quella cintura che stringe il tuo collo
E, con un gesto brusco, la sua mano a strappare dai tuoi occhi quel foulard, stringi gli occhi alla luce
Il suo viso davanti a te
Un dito sulle sue labbra, ad intimarti il silenzio
Mentre…. Lentamente ti fa voltare e
Davanti a voi
Lei
Solo qualche anno più di te, i capelli corti, il corpo minuto, il seno piccolo ma ben disegnato che sfacciatamente mostra la sua voglia attraverso quei capezzoli turgidi e tesi
Le sue mani dietro la nuca, una fascia sugli occhi ed una cintura che le avvolge il collo scendendo sul suo ventre, nudo, sovrastato da un vezzoso ciuffetto di peli scuri
Non può vedervi
Attende
Un attimo di ribellione in te
“stronzo, era la vostra ultima notte, doveva essere solo vostra”
un attimo di violento imbarazzo in te, quando si accendono nella mente le sue parole dette a te poco prima, parlando del tuo slip fradicio, della tua voglia e …le tue risposte alle sue domande, in cui dichiaravi spudoratamente la tua voglia, in cui tornavi con parole eccitate al pomeriggio, al tuo donarti a lui, senza limiti
e lei sentiva, sapeva
la guardi, immobile
mentre le mani di Enrico ti sfiorano, ti accarezzano, riaccendono la tua voglia
mentre le sue parole eccitano la tua mente
mentre ti guida verso lei, e la tua mente si vuota, pronta a seguirlo, a voler vivere fino in fondo
tu davanti a lei
le mani di Enrico sui suoi capelli
un brivido al pensiero che possa strappare anche la sua benda,
il pensiero dell’imbarazzo al farti fissare dai suoi occhi
ma con gesto deciso la spinge a terra, in ginocchio davanti a te
guida il suo viso verso te
arrossisci al vederla, d’istinto, ritrarsi un attimo nel cogliere l’acre odore della tua voglia che impregna quello slip
poi… si lascia guidare
il suo viso affonda tra le tue cosce
la sua bocca si muove su quel tessuto bagnato
sai che sente il tuo sapore
vuoi che colga la tua voglia
mentre spingi con forza il ventre contro la sua bocca
la sua lingua abile che scosta lo slip
che si muove sulle labbra tumide
che sfiora il clitoride eccitato
strappandoti gemiti
mentre Enrico vi osserva
ed il suo sguardo è nuova eccitazione per te
le tue mani sul capo di quella sconosciuta
ora sei tu a guidarla
ora sei tu a muoverla insegnandole il tuo corpo
a invitarla nei tuoi angoli segreti
la sua lingua si muove
tocca
sfiora
lecca
eccita
e il tuo respiro è affannoso ormai
con un gesto brusco Enrico la allontana da te
strappa con gesto deciso il tuo slip gettandolo a terra
la sua mano stringe la cordicella di quelle palline
le muove abile
fa urlare il tuo corpo
e… le sfila
mostrandotele
lucide della tua voglia
le avvicina al volto della sconosciuta
le offre alla sua bocca
alla sua lingua
perché gusti fino in fondo il tuo sapore
e….
piega il tuo corpo a terra, in ginocchio, davanti a lei
non servono ordini
sai
la tua lingua insegue quelle palline
le tue labbra sfiorano le sue
le vostre bocche si incontrano
scambiando saliva e sapori
i vostri seni si toccano
i capezzoli sfregano l’un contro l’altro, eccitati
e la voglia cola
bagna
lei obbediente non abbandona quella posizione imposta,
mantenendo le braccia dietro la nuca
e sono le tue mani a muoversi
sul suo corpo
a sentire il calore della sua pelle
a scivolare tra le sue cosce, oltre quel ciuffetto di peli
a raccogliere la sua voglia
e spudoratamente, fissando Enrico negli occhi, a passare le tue dita umide di lei tra le vostre bocche
a mescolare i vostri sapori.
Ora il tuo sguardo è di sfida
Ora vuoi dimostrare che sai, puoi e vuoi andare oltre ogni pudore
E sei fiera nel cogliere negli occhi di Enrico quello sguardo compiaciuto
La mente si vuota gustando a fondo quel nuovo piacere
L’ebbrezza di quel sapore di donna
E si, anche la … obbediente sottomissione di lei
Che si lascia esplorare dalla tua bocca, dalle tue mani
Fissandovi Enrico si spoglia
Il suo sesso turgido davanti a voi
Si avvicina
Entrambe cogliete il suo odore di uomo
Scivola tra le vostre labbra
Si fa contendere dalle vostre lingue
E, spingendoti a volgere il capo, ti fa cogliere l’immagine di voi, riflesse in uno specchio, a succhiare quel cazzo teso, a farlo scivolare tra le vostre labbra
Ed è solo l’inizio, lo sai…
Con gesto brusco solleva lei da terra la fa sedere su una poltroncina, con un piccolo schiaffetto le fa schiudere le cosce
Afferra quella cintura che ti avvolge il collo costringendoti a muoverti carponi nella stanza, verso lei
Sai bene cosa vuole
E ti stupisci di volerlo tu stessa
Davanti a lei
Il tuo viso che affonda tra le sue cosce
Il suo sapore nella bocca
La tua lingua che impara a muoversi
Fissandola
Leggendo nel suo corpo il suo piacere
Mentre lentamente Enrico è dietro te
Mentre le sua mani frugano la tua figa fradicia ed eccitata
Mentre le sue dita la aprono
E la tua bocca è ancor più affamata di lei
Lo senti, dietro te
Lo senti su di te
Lo senti in te
Di colpo
Spingere
Aprirti
Prenderti
E un lungo gemito eccitato esce dalla tua gola
Le sue mani sui tuoi fianchi
I suoi colpi in te
E ad ogni colpo la tua lingua a fottere lei
Ad ogni tuo gemito un suo gemito soffocato
Ora è il suo bacino che danza davanti a te, che preme sul tuo viso
Ora è il tuo bacino che spinge contro lui, cercandolo
Ora odori e sapori si confondono ed uniscono
Piacere
Inatteso, violento, folle
Non hai più bisogno di spiare il corpo di lei, sai
Sai esattamente ciò che vuole e come lo vuole
Sai come muovere, d’istinto, la tua lingua
Come lasciarla scivolare lenta tra le grandi labbra
Come stringerla a toccare il clitoride turgido
Come farlo scivolare tra labbra e lingua
Come succhiarlo avida, quasi fosse un piccolo pene
Senti i suoi sussulti
Il suo bacino schiacciarsi contro la tua faccia
Bagnandola di voglia di donna
Mentre lui ti apre
Ti prende
Ti scopa
Mentre le sue dita schiudono le tue natiche
Mentre saliva cola nel solco
Bagna quel buchino, che cede alla pressione delle sue dita
Contrai i muscoli in attesa, trattenendo il respiro, quando esce da te e, di colpo
Con durezza, ti prende, aprendoti
Viola quel buchino desideroso di accoglierlo
Senti i tuoi muscoli circondarlo
Stringerlo
Avvolgerlo
Senti il suo cazzo spingere nelle viscere
Senti…. La voglia di lei colarti sulle labbra
Sul mento
Quasi che il tuo piacere si trasferisse a lei
I vostri piaceri
Fusi insieme
Più violenti quei colpi in te
Severa la mano che inaspettatamente sculaccia le tue natiche
Brividi a riconoscere insospettabile piacere in quel dolore
E la tua lingua affonda in lei
La scopa
La beve
La vuole
Afferri quella cinghia che pende dal tuo collo
La batti con colpi secchi tra le sue cosce
Sul suo clitoride
Per poi riprendere a succhiarlo furiosamente
Piacere e dolore a te, a lei
Più violenta lo voglia ora, urgente
Il piacere lo senti
Lo senti nel ventre
Lo senti tra le cosce
Lo senti nella testa
Lo vuoi
Ne hai bisogno
Ora
Ti stacchi da lei volgendo il capo
Fatichi tra ansimi a sussurrare e chiedere
Gli occhi persi nella voglia
La bocca umida del desiderio di lei
Le labbra che si muovono appena
Chiedendo
“ti prego, ora, fammi godere, lasciami godere, dimmi si, cazzo dimmi si, non posso resistere ancora, devo venire, voglio venire”
il suo sguardo nel tuo si fa freddo
duro
esce di colpo da te
afferrando i tuoi capelli
portando il tuo viso davanti al suo
le sue parole glaciali
“tu VUOI valentina? Tu VUOI venire?”
un brivido in te
quel tono
quello sguardo
cazzo ma perché ti eccita così tanto tutto questo
lascia i tuoi capelli
si scosta da te
“bene cagnetta, se VUOI venire…. Vieni
ORA, da sola
Scopati davanti a me
Davanti a noi”
E strappa la benda dagli occhi di lei
I suoi occhi chiari nei tuoi per un attimo
Sfuggono
Si abbassano
Gli occhi di Enrico su te
La sua voce, ancora
“dunque? Non VOLEVI venire? Godere? Mostrami come sai farlo allora”
e inconsciamente, reprimendo un moto di rabbia
cercando di sostenere il suo sguardo
la tua mano corre tra le cosce
ritrova immediato il calore della tua figa
la tensione dei tuoi muscoli
la mano si muove
più decisa
più rapida
voglia cola sulle tue dita
mentre lui si avvicina alla sconosciuta
mentre spinge il cazzo tra le sue labbra
gelosia
invidia
ma ora la tua voglia non può arrestarsi
ora la tua mano deve darti piacere
lo vedi scoparle la bocca
perché quelle immagini umilianti di te che ti masturbi davanti a loro ti eccitano così tanto?
smetti di pensare
lasciati andare
gusta il piacere
vivi il piacere
il suo cazzo lucido di saliva
lei che sente su quel cazzo il sapore della tua figa
la mano più veloce
più decisa
più a fondo
e… finalmente
il piacere
l’orgasmo
fissando Enrico negli occhi
mentre ti pieghi in avanti ansimando,
quasi sopraffatta da quell’orgasmo così a lungo atteso, voluto
mentre lui fotte la bocca di un'altra
sfila il suo sesso
lascia cadere il getto del suo piacere sulla pelle di lei
tra i seni
sul ventre
sul viso
e, ancora scossa dai sussulti del piacere non hai bisogno di ordini
per avvicinarti a lei
per leccare dalla sua pelle, dal suo viso quel piacere
trovando i suoi occhi stavolta
complicità tra voi
piacere tra voi
la tua lingua che scivola sul suo corpo
giù ancora tra le sue cosce
ancora ad eccitare e bere il suo desiderio
e un cenno di Enrico ti dice “si”
più veloce ora la tua lingua
più sicura
mentre lei sussulta al tuo tocco
e…. si abbandona al piacere
a cosce spalancate colando orgasmo sulla tua bocca
mentre bevi golosa quel piacere di donna
mentre baci la sua bocca
mentre conosci la sua lingua
mentre il sesso di lui si frappone fra voi
a farvi gustare quel miscuglio eccitante di sapori
a succhiare e bere desiderio e voglia.
Poi lentamente ti prende tra le braccia
Ti stringe dolcemente a se
Stesi su quel grande letto
E la tensione si scioglie
Il corpo si rilassa e scivoli in un dolce sonno
…..
una carezza leggera
sulla pelle
un bacio lento sul collo
gli occhi pieni di sonno
che faticano ad aprirsi
..mattino…
le immagini della notte che tornano vivide
d’istinto di volti a cercare lei
nessuno
solo tu e lui
abbracciati
e la sua voce dolce che, con una vena di rimpianto ti sussurra
“devi andare piccolina, tra poco è ora di partire.”
Lo sai, ha ragione, ma come è difficile sciogliersi da quell’abbraccio
Come è difficile nascondere lacrime che bruciano negli occhi
Cretina, volevi vivere ed hai vissuto, e ora …
Lo guardi
Sorride dolce
Non servono parole
Sai che anche lui sente ciò che senti tu
Sai che non sei stata una scopata
Sai che… tutto ciò resterà in te … per sempre



Dedicato a Te .... che ti sei ritrovata in queste righe, che hai ritrovato il sapore di quei giorni, che sorridi felice al ripensarli.
A te che tra poco inizierai una vita diversa, sapendo che quel vissuto sarà in te, per sempre.
A te, un mio piccolo regalo, ed un bacio dolce.

E.


Copyright maggio 2006

mercoledì 18 luglio 2012

"Innocenza e Perversione"! - (4° parte)







Nella tua camera
Con ancora addosso l’odore del sesso e del piacere appena vissuti
Mentre il cielo di Parigi si colora
Nella tua camera, sfilandoti quegli indumenti, sentendoli accarezzare la pelle
L’acqua della doccia che scroscia mentre attendi che si riscaldi
E perversamente, osservandoti nello specchio che si appanna, avvicini al viso quel fuseaux che così a lungo ti ha accarezzata tra le cosce, perversamente, e quell’odore ti riporta ai momenti appena vissuti
Riaccende il tuo corpo, stupendoti
Stupendoti che il solo ricordo di ciò che è stato rinnovi violentemente la tua voglia
Sorridendo alla tua immagine allo specchio e sussurrandoti “sei una cagnetta in calore valentina … e ti piace da morire esserlo”
Un pensiero perverso ti attraversa la mente, quello di tenere su te l’odore di quella notte, di sentirlo sulla pelle, tra le cosce.
Allontani con una punta di dispiacere quel pensiero, non puoi rischiare che Silvana senta, capisca, non puoi mettere a repentaglio la fiducia che ti ha concesso.
Lascia che quell’acqua lavi via dalla tua pelle il piacere, ma sai che è in te, in fondo alla tua anima, sai che quella promessa di Enrico, sussurrata mentre uscivi dalla sua stanza ti porterà altro piacere
“abbiamo altro da vivere valentina”
queste le sue parole
e il tuo “si” a dichiarare la tua attesa.
Avvolta nell’accappatoio ti stendi sul letto, tra poco sai che il telefono squillerà e Silvana ti darà appuntamento per la colazione, ma ti gusti a fondo questi momenti, lasciando libera la mente, coccolandoti i ricordi.
Lasci che il dormiveglia ti prenda fino … allo squillo brusco del telefono, la voce allegra di Silvana, il suo solito saluto, che potrebbe essere ironico ma speri non lo sia “buongiorno valentina, dormito bene? … ci vediamo tra poco per la colazione”
Ti strappi ai tuoi pensieri, ti alzi per prepararti …un bussare leggero alla porta, il cuore che balza in gola mentre corri ad aprire
… Lui, Enrico, ben rasato, nel suo abito perfetto, ti sorride entrando
non sai che dire
Silvana ti aspetta, devi prepararti
Eppure gia una voglia indecente ti cola tra le cosce, vorresti lasciar cadere quell’accappatoio, stringerti a lui, darti a lui
E quel sorriso che non si cancella dal suo viso …
Senza parlare si avvicina
Lentamente fa scivolare sulla tua pelle l’accappatoio
Vorresti dirgli no, che non puoi, che anche tu vorresti ma Silvana ti aspetta
Ma le parole non escono
E il tuo corpo dice altro
Altro dicono i tuoi seni eretti, altro i tuoi capezzoli turgidi e sensibili
Altro … la voglia che ti bagna
Ti lasci prendere dalle sua mani e dal suo sguardo
Nuda, immobile, davanti a lui
Che lentamente estrae qualcosa da una tasca
Te lo mostra
Non capisci
Due piccole palline in avorio, unite da un filo
Arrossisci immaginando a cosa possano servire
Ma gia la voglia esplode, mentre le avvicina al tuo viso
La tua bocca si schiude e la lingua le cerca frenetica
Le sfiora
Le bagna di saliva
Le risucchi tra le labbra
Fissando Enrico negli occhi
Liquida voglia nei tuoi occhi
Mentre lentamente quelle palline bagnate di saliva escono dalla tua bocca
Fremiti di desiderio mentre lui ti fa chinare in avanti e la sua mano fruga tra le tue cosce, indecentemente eccitata
Sussulti incontrollabili mentre le sue dita ti aprono e spingono in te quelle palline, lentamente
Le senti scivolare sulla tua voglia, aprirti, entrare a colmarti
Una, poi l’altra, in te
Mentre Enrico ti fa rialzare, davanti al grande specchio ti guardi
Aspetti
Non ti importa più della fiera, di Silvana
Lo vuoi, ORA, vuoi abbandonarti
Vuoi seguirlo
Vuoi vivere ed imparare
Vuoi che ti scopi il cervello e ti fotta l’anima
Vuoi sentirlo entrare in te, come lui sa fare
Le sue dita abili che si muovono, giocano sul clitoride, si bagnano di te
Muovono dolcemente quella cordicella, facendoti sussultare di voglia
….
Ma quel sorriso sul suo volto
Quel suo allontanarsi da te, mentre trattieni il respiro
Quel sussurrarti
“Saranno in te quelle palline valentina, tutto il giorno … a farti compagnia…”
E senza dire altro esce
Lasciandoti attonita, spaventata
Come puoi? Come puoi riuscire?
La paura ti stringe l’anima, e se scivolassero fuori? E se qualcuno capisse?
Ma nel contempo non vuoi deluderlo
Muovi qualche passo, ti senti goffa, un altro passo, sentendo stimoli inattesi
…piacere …
ti muovi lenta per la stanza, ora anche sul tuo volto un sorriso … perverso ed eccitato
si, lo farai
lo vuoi fare
indossi svelta uno slip, che ti dà un po’ più di sicurezza, ti prepari, pronta a scendere da Silvana
imparando come piccoli movimenti possano accrescere il piacere e la voglia.
Dolce tortura muoverti a quel buffet per la colazione, davanti agli occhi di Silvana
Struggente tortura il viaggio in taxi, dove ogni sobbalzo dà una fitta eccitante
E ancora quei padiglioni della fiera
Ancora camminando al fianco di Silvana, sentendo la voglia crescere, imparando a dominarla, faticando a seguire discorsi
E … inconsciamente guardandoti attorno per cercare lo sguardo di Enrico, la sua complicità ….
La mattinata scorre, lenta, il tuo corpo ormai teso in un’eccitazione che non pensavi di poter raggiungere
In una voglia che ha il bisogno di liberarsi
Lo stand di Enrico, le sue hostess sorridenti, lui che vi accoglie galante, vi invita a fermarvi per il buffet che ha organizzato per i suoi clienti
E il suo sguardo cerca il tuo, complice, voi e solo voi sapete, solo lui può leggere i movimenti del tuo corpo, solo lui capisce quel leggero dondolarti, seduta in punta di sedia, quel movimento lento, fintamente casuale, quasi a mimare una scopata virtuale
Solo lui sa cosa si accende in te
Mangi distrattamente, rispondi a monosillabi a Silvana
Il piacere ti avvolge, temi di non riuscire a controllarlo
Sempre più spesso resti immobile per lunghi istanti, i muscoli contratti, trattenendo il respiro, per non lasciarti sopraffare.
Silvana si alza, ti dice che ha un appuntamento con il cliente della sera prima (e quel sorrisetto sul suo volto ti fa supporre che, come avevi malignamente pensato, forse è più di un cliente).
E resti sola, in quello stand, Enrico affascinante che si destreggia tra clienti, tu con il corpo che urla
Ti osserva da lontano, mentre porta alla bocca un bicchiere di vino ghiacciato, le sue labbra sul bordo di quel bicchiere, la sua lingua che indugia sul vetro appannato, fissandoti, e tu che quasi senti quelle labbra, quella lingua scivolare sulla pelle.
Perversamente la muove, quasi distrattamente, e a quei movimenti il tuo corpo risponde, ondeggiando piano il bacino, persa nel suo sguardo
Contrazioni violente nel tuo ventre
Voglia che cola ad inzuppare il tuo slip
Non smette di fissarti mentre lentamente le sue dita prendono un ostrica da un grande vassoio pieno di ghiaccio tritato, lo vedi muovere la lingua, sollevando il mollusco, muoverla
E sembra che stia muovendola tra le tue cosce, che stia solleticando il tuo clitoride
Stringi i pugni per trattenere l’orgasmo che senti ormai prossimo
Ma non smette di fissarti
Si avvicina, sta giocando con te e … adori quel gioco
Quell’essere eccitata come non mai, costantemente ormai da oltre due giorni
Quel sentirti cagnetta in calore e sapere che lui lo vede, lo sente, lo sa.
Lui davanti a te ora, in piedi tra la folla
Tu seduta sul bordo di quella sedia con il ventre i fiamme e sul suo sorriso spuntano parole sussurrate, che solo tu puoi sentire
Parole che svuotano la tua mente, mentre ti dice “se sapessero queste persone valentina come la tua bocca sa stringere, succhiare, come la tua lingua sa muoversi con tanta passione, se sapessero valentina che umori caldi stanno colandoti ora tra le cosce, se sapessero che basterebbe una leggera pressione al tuo ventre ora per farti esplodere in un orgasmo violento, qui, tra la gente, seduta su quella sedia”
Lo fissi, a labbra schiuse, stringendo più forte i pugni, sentendo le unghie conficcarsi nella pelle, sai il suo gioco, portarti al limite, ma sai anche che vuole che tu resista, e ti piace da morire
Alza un poco il tono della voce ora, non più un sussurro, ma un tono tra il professionale e l’amichevole
“la vedo stanca signorina, Silvana l’ha affidata a me e non mi perdonerei di trascurarla” … più perverso ora quel sorrisetto, che stronzo paraculo, e quanto adori quel suo essere così
“venga valentina, si accomodi, ho qui un piccolo ufficio privato che uso per i clienti di riguardo, le farà bene togliersi per un po’ dal trambusto della fiera”
sai che non è un suggerimento, sai che è ciò che vuole, ti alzi piano, senti, dopo quello sfinente dondolio su quella sedia, lo slip zuppo premere su te, senti quelle palline muoversi improvvisamente e a fatica, fermandoti per un attimo, riesci a resistere.
Ti accompagna verso quell’ufficio, entra con te, una scrivania, una comoda poltrona in pelle, due poltroncine.
Ti fa cenno di sederti su una di quella e lui si siede davanti a te.
Il suo sguardo ora ti brucia addosso, vedi distrattamente, alle sue spalle, una piccola vetrata che lascia intravedere uno scorcio dello stand, in cui si affannano clienti ed hostess
Temi e desideri ciò che sai sta per accadere
I suoi occhi ora brillano di quella luce che conosci mentre le sue parole ti entrano nel cervello, ti guidano
Rievocano momenti passati, immagini ancora vivide
Tu con lui, a quella cena, quella prima notte di sesso violento, quello spettacolo, il sapore di quelle donne sconosciute che ti sembra di sentire ancora sulle labbra, quel lento masturbarti nascostamente davanti ad uno sconosciuto, l’esser presa in quel bagno, negandoti il piacere ..
E ad ogni sua parole la tua mano preme più forte sul tuo ventre, il tuo bacino spinge in avanti, vedi, oltre quella vetrata, visi sconosciuti, che forse possono vedere, capire, ma non ti importa, ora stai gustando quel piacere, ora lo fissi, ora le tue labbra si schiudono sussurrando … “lasciami godere per favore, ti prego” … ma solo il suo sorriso silenzioso risponde, mentre afferra un piccolo interfono, poche parole … “Francesca ci porta due caffè per favore”
Ti fermi di colpo
STRONZO
La sua voce severa ora “continua valentina”
E le tue mani strette a pugno riprendono a muoversi
A premere
Ad eccitare
Senti il viso rosso, il respiro mancare
La voglia gridare
Un colpo leggero alla porta, si apre, una delle hostess entra appoggiando un vassoio con due caffè sulla scrivania
Sei imbarazzata
Sei eccitata
La guardi mentre esce, Enrico in piedi chiude la porta, si siede
dietro la scrivania questa volta, ti fa un cenno
Ti alzi avvicinandoti
Lo sguardo a quella piccola vetrata
Cosa chiederà ora?
Che ti importa, ora hai bisogno di godere, ora vuoi quell’orgasmo che trattieni da ore ormai
Ora il tuo corpo vuole abbandonarsi
Lo vedi, seduto dietro quella scrivania, la sua mano lenta abbassa la zip
Capisci ..
Sorridi perversamente
Scivolando ai suoi piedi, nascosta dalla scrivania
La tua bocca lo racchiude
Lo succhia
Lo lecca
Mentre la tua mano ora si infila sotto la gonna
Scosta quello slip fradicio
Gioca con la cordicella di quelle palline
La tira
La spinge
La muove
E la tua voglia si trasmette alla tua bocca
Il più bel pompino della tua vita
Guardandolo da terra
La sua mano tra i tuoi capelli a dettare il ritmo
La tua bocca usata
La tua gola scopata
Mentre la tua saliva lo avvolge, lo bagna
Mentre le tue dita nervose si muovono su te, in te, si fermano di colpo, aspettando il suo “si” per concederti il piacere
Ormai al limite
E ti piace quel limite, quell’attendere, pregustando il momento che verrà
….
Si alza di scatto
Ti prende la mano
Ti fa alzare
Un attimo di smarrimento temendo che voglia scoparti li, su quella scrivania, davanti a quella vetrata
E … non te ne fregherebbe un cazzo ora,
ora lo vuoi sentire in te
lo vuoi sentire sbatterti, lo vuoi sentire nel ventre e nelle viscere
fino ad essere colma e paga
tenendoti per mano si dirige verso una piccola porticina in un angolo dello studiolo
Un piccolo magazzino chiuso
Ingombro di carte, depliants
Ti fa voltare, ti china su quella pila di carte
Solleva bruscamente la tua gonna
sfila con gesto deciso il tuo slip
Ora è la sua mano a muovere quelle palline
Sapientemente, alternando dolci e struggenti carezze al clitoride
Ora in quello sgabuzzino senti forte ed acre l’odore del sesso
Ora ti volti verso lui sussurrando
“scopami, per favore scopami, fammi godere, ho bisogno di godere”
il suo sesso a sfiorare le tue natiche
a scivolare sulla tua figa, bagnandosi di te
ad aprirti piano
ad allontanarsi per far posto alla sua bocca
la sua lingua a frugarti a scivolare in te, quasi a scoparti
le sue labbra si chiudono afferrando quelle palline
strappandotele
la lingua torna a muoversi sul clitoride con piccoli colpi decisi
a risalire tra le tue natiche a sfidare quel buchino, a bagnarlo
a vincerne la resistenza con le dita
mentre, in piedi, ora il suo sesso pretende te
ora spinge nella tua figa
ora si muove con colpi decisi, e ad ogni colpo anche le sue dita ti prendono un pò di più
prende i tuoi capelli ti fa volgere il capo verso lui
vuole i tuoi occhi mentre ti scopa
li vuole mentre le sue dita ti abbandonano e il suo cazzo spinge
apre
forza
prende
stringi i pugni, trattieni il respiro
mentre le sue mani stringono i tuoi fianchi, guidano contro di lui il tuo bacino
il suo sesso sprofonda nelle tue viscere
la tua voglia urla
e le tue labbra chiedono
ancora chiedono di poter godere, chiedono quell’orgasmo troppo a lungo trattenuto
chiedono il piacere troppo atteso
“fammi godere, ora, fammi godere”
e sui suoi colpi decisi il suo “si” il suo “ora”
e mordi le labbra per trattenere gemiti che le sottili pareti non potrebbero coprire
mentre la tua mano si muove tra le tue cosce ad amplificare quel piacere
le gambe si piegano
e lui continua a muoversi in te
ad aprirti ancor più
mentre ti senti cagna facendoti inculare in quello sgabuzzino
mentre ti senti femmina e fiera al donarti a lui così
piu veloci i suoi colpi
piu decisa la tua mano
a darti piacere sul piacere
fino a …
lasciarti scivolare ai suoi piedi, sentirti spingere tra le labbra quel sesso turgido, pieno di voglia
che odora di te
che lecchi avida
che succhi golosa
che lasci che ti scopi la gola
fino a bere il suo piacere
a sentirti imbrattare il viso
a cercare con la lingua ogni goccia sulla tua pelle, sul suo cazzo
a succhiarlo guardandolo
sentendoti fieramente puttana
felicemente appagata … finalmente
lunghi attimi, in cui entrambi gustate il piacere
il suo abbraccio tenero mentre bacia la tua bocca, condividendo i vostri sapori
una carezza lieve sulla guancia, poi … raccoglie quelle palline
lentamente le muove tra le tue cosce
il tuo sesso ipersensibile dopo l’orgasmo … eppure le senti entrare, le senti prenderti, fissandolo
con gesti lenti infili il tuo slip, sistemi la gonna mentre già lui esce da quello sgabuzzino, ti aspetta nello studiolo
uscite insieme
e senti su te lo sguardo di quelle hostess
il viso si infiamma
mentre senti sulla pelle il suo piacere che si asciuga
mentre senti ancora in bocca il suo sapore
e ad ogni passo quelle palline riprendono a tormentarti
ma … sostieni lo sguardo di quelle ragazze, senza vergogna
fiera e felice quando lui ti sussurra … “in te quelle palline valentina … fino a stasera … un'altra notte per noi”
e solo un velo di tristezza al pensiero che sarà l’ultima.


Copyright maggio 2006

mercoledì 11 luglio 2012

"Innocenza e Perversione"! - (3° parte)







Tu al suo fianco, e la notte è ancora giovane
Tu al suo fianco a ripercorrere quelle strade poco illuminate, in una Parigi che vive e che vuoi vivere
Senti quel tuo fuseaux nero, indossato senza slip, umido di te, avvolgerti il ventre, insinuarsi in te
Muoversi ad ogni passo, perversamente eccitante, accarezzandoti, sfiorandoti,
Senti la voglia appena appagata riaccendersi
Senti ancora nella bocca il suo sapore e la luce si riaccende nei tuoi occhi al ricordo di ciò che perversamente hai appena vissuto.
Lo segui, attraverso quelle vie sconosciute, verso l’ingresso della metropolitana
Scendi con lui lungo quelle scale, in attesa lungo quei binari, con poca gente attorno a voi, chiedendoti cosa ancora ti porterà a vivere
Cosa ancora saprai vivere, vuoi vivere
Con un cenno ti indica di salire su una carrozza, assurdo quel silenzio tra voi da quando siete usciti da quel locale, assurdo eppure eccitante
Ti invita a sederti ma … non si siede accanto a te, resta in piedi, più lontano, pur fissandoti
Mentre la metro parte prende il suo cellulare, capisci che vuole che tu faccia altrettanto (per fortuna a Parigi le linee cablate permettono le comunicazioni anche nel metrò)
Squilla
Lo guardi
Lo ascolti mentre ti fissa da lontano
Mentre la sua voce calda risveglia il tuo corpo, mentre le sue parole ti guidano
Mentre il tuo viso si accende d’imbarazzo al sentire ciò che dice, chiede e … davanti a te uno sconosciuto, perso nei suoi pensieri
Ascolti le sue parole al cellulare
E sul filo di quelle parole lo segui
Accavalli le gambe, come lui ti chiede, al ritmo ossessivo delle sue parole contrai le cosce, rilassandole poi, ed ancora le contrai
Una carezza sfinente
Una lenta masturbazione nascosta
Sentendo il tessuto morbido dei tuoi pantaloni impregnarsi di te
Sentendo la tua voglia pulsare violenta nel ventre
Fissandolo e sentendo su te lo sguardo di quello sconosciuto
Che forse capisce, sospetta, pur se finge di nulla
Il ritmo delle parole di Enrico accelera e tu con lui aumenti i tuoi movimenti nascosti
Senti il tessuto teso sulle labbra gonfie di voglia, infilarsi tra loro, premere sul clitoride turgido e sensibile
Più rapide le sue parole, più veloci i tuoi movimenti segreti
Mentre schiudi le labbra respirando più in fretta
E lui ti chiede di slacciare quel giubbino, guardandoti con un perfido sorriso
Senza smettere quegli eccitanti movimenti slacci il giubbottino, lo apri un poco, sai cosa vuole
Vuole che mostri il tuo seno eccitato gonfiare quel top
Che mostri i tuoi capezzoli tenderlo e premere, testimoni della tua voglia
Ora lo sguardo dello sconosciuto è più attento
Ora non può sfuggirgli il tendersi e rilassarsi dei tuoi muscoli sotto quel tessuto leggero e aderente
Non può non capire dal tuo viso ciò che senti
E le parole di Enrico si susseguono, eccitanti, evocando sensazioni, ricordando ciò che hai vissuto
Promettendo ciò che vivrai
E tu persa nei suoi occhi, da lontano sei sua
Poi …
Una lunga pausa
Silenzio
Lo guardi interrogativa, da lontano
Rabbrividisci per un attimo sentendolo chiederti … scandendo bene le parole
Di …
Schiudere lentamente le tue cosce, ORA
Hai un attimo di esitazione
Sai che quel fuseaux così attillato, nero, non può celare quella macchia di umida voglia che traspare
Sai che lo sconosciuto la vedrà
Capirà
Trattieni il respiro, il viso di porpora, ma lentamente, fissando gli occhi di Enrico
Schiudi le gambe
Lasci che sia palese ciò che senti
Lasci che quella voglia che macchia i tuoi pantaloni si mostri
Mentre il tessuto bagnato avvolge il tuo sesso, lo stringe, ne disegna le forme, scava in te
E senti gli occhi dello sconosciuto su te
Quasi in te
Imbarazzo
Un po’ di timore
…eccitazione perversa
e ancora le parole di Enrico al cellulare
“alzati valentina, ora, raggiungimi”
ti alzi di scatto
ti avvicini a lui lungo la carrozza
seguita dallo sguardo lubrico di quello sconosciuto spettatore della tua voglia
il cuore in gola
il corpo teso
l’attesa
sei davanti a lui ora
sembra ignorarti
per mantenere l’equilibrio ti afferri alle maniglie, sollevando il braccio,
lui si sposta dietro te
lentamente senti il suo ventre premere sulle tue natiche
senti il suo sesso teso, gonfio di voglia, premere, invitare, eccitare
le sue mani sfiorano i tuoi capelli, accarezzano le tue spalle
ti stringono contro lui
facendoti voltare verso di se
senti il suo ventre premere il tuo accompagnato dai sussulti del treno in corsa
lo senti muoversi sfacciatamente, quasi a scoparti nella notte di quel metrò
lasci che l’istinto ti accenda
accompagni i suoi movimenti
lo inviti, lo cerchi
lo vuoi
e non bastano certo pochi strati di tessuto a frenare la tua voglia, la vostra voglia
il metrò si ferma
ti prende per mano
scendete
la stazione semivuota
ti guida lungo scale mobili
corridoi
in silenzio
verso… un bagno
entrate, quasi di corsa, in quel bagno deserto
non ti importa che sia pulito
non ti importano odori che schiaffeggiano le tue narici
ora vuoi lui
non importa dove o come
la porta di uno stretto bagno si chiude alla vostre spalle, le tue mani appoggiate alla parete di fronte
le gambe aperte, le natiche protese verso lui
la sua mano decisa
su quel fuseaux, tra le tue cosce
a stringere
frugare
eccitare ancor più
mentre un roco gemito sfugge dalle tue labbra
con un gesto deciso abbassa i tuoi pantaloni
il rumore della sua zip
il turgore del suo sesso sulle tue natiche
tra le tue natiche
più giù, a bagnarsi della tua voglia, a scivolare sul tuo sesso fradicio
ad occhi chiusi la tua mente ti vede come sei
china contro quella parete
i pantaloni abbassati a metà coscia
le gambe aperte e il suo sesso a frugarti
le sue mani afferrano i tuoi fianchi
lo senti spingere
ti senti aprire
piano
lentamente
ti mordi le labbra mentre la mente è annebbiata dalla voglia perversa di sentirlo in te
spingi verso lui
ma perversamente ti sfugge
solo la punta del suo sesso in te
quasi a farti illudere e … aspettare
volti il capo verso lui
fissandolo
quel sorriso che ormai conosci sul suo volto,
le tue labbra si schiudono
parole sgorgano dalla gola
chiedendo
“scopami, ti prego scopami, voglio il tuo cazzo, voglio godere come una cagna, scopami”
non ti importa se oltre la porta di quel piccola bagno altri possono sentire, giudicare
non ti importa di nulla
solo di … sentirti colmare, prendere fino in fondo
sentirti scopata nel cervello oltre che nella figa fradicia
ma i suoi movimenti sono sempre lenti, misurati
guardando i tuoi occhi, sfidandoti quasi
senti lacrime bagnarti gli occhi
rabbia e desiderio violento
mentre ancora spingi le tue natiche contro lui, cercandolo
e ancora le sue mani strette ai tuoi fianchi ti frenano, ancora sfugge
e la sua voce ora
che odi ed ami
la sua voce incalza
chiedendoti cosa vuoi, chiedendoti cosa sei
chiedendo …
il tuo cervello ormai avvolto dalla nebbia calda dell’eccitazione
il corpo scosso da sussulti di desiderio che vogliono essere appagati
oltre ogni vergogna ed imbarazzo ora
chiedi, ancora
chiedi di essere fottuta come una cagna
urli quasi il tuo piacere di sentirti puttana tra le sue mani
e ad ogni parola uno spasmo più forte nel ventre
voglia che cola tra le cosce, bagnandole, e lui un po’ più in te
…  le tue parole ora, senza nessun imbarazzo
anzi con il sottile perfido piacere di dire ciò che altre volte avresti voluto dire, ma il timore di esser giudicata ti faceva rimangiare
e ancora ad ogni parola lui un pò più in te
e finalmente un colpo deciso
finalmente sentirlo sbattere contro l’utero
finalmente le sue mani forti serrare i fianchi e guidarti
contro lui
più veloce
più in fondo
e …
di colpo esce da te
trattieni il fiato, aspettando di sentirlo ancora in te
di sentire ancora aprirti e prenderti
ma..
inatteso il rumore di una zip
inatteso lo scrocchio di una serratura
ti volti mentre lui apre la porta di quel piccolo bagno ed esce, rimanendo fuori, immobile, la porta aperta a guardarti
ancora china, appoggiata a quella parete
ancora con i pantaloni abbassati
e il ventre che pulsa umido
gli occhi pieni di lacrime di rabbia vera ora
e il viso rosso di imbarazzo temendo che qualcuno passi e veda
con gesti bruschi, senza guardarlo, sollevi i pantaloni
ti odi quando il tessuto, stringendo il tuo sesso bagnato di voglia, ti procura un inatteso brivido di piacere
ti volti verso lui passandogli davanti senza guardarlo
a ancora quella parole che con lui spesso ha urlato nella tua mente
STRONZO! STRONZO, VAFFANCULO!
Con passi decisi esci da quel bagno
Cercando di ingoiare lacrime di rabbia
Senza pensare
Guardando i binari vuoti della metrò
E fulminando con uno sguardo i pochissimi passeggeri che aspettano un treno
Cazzo non sai neppure che treno prendere
Improvvisa senti la sua presenza dietro te
La sua mano a sfiorarti i capelli
Le sue dita ad accarezzare il collo
E la sua voce ora un sussurro
“va tutto bene piccolina, vieni, seguimi, la nostra notte non è fiinita”
non ti volti
cerchi di ignorarlo
balle, sai che se ti voltassi, se lo guardassi negli occhi la tua rabbia sfumerebbe
e, con rabbia ulteriore devi ammettere a te stessa che quella situazione ti ha dato … perverso ed inatteso piacere
le sue dita non smettono di muoversi sul tuo viso
le sue parole di evocare immagini,
il calore del suo corpo contro il tuo
le sue dita che ora scivolano sotto quel giubbetto, incuranti di sguardi curiosi o di bigotta disapprovazione
le senti sul seno, attraverso quel top
le senti stringere i capezzoli
e il tuo corpo si abbandona contro il suo
lasci che la voglia inappagata ti riprenda
la sua mano afferra la tua, ti guida ancora, su altre scale
uscendo nella notte di Parigi
un taxi
l’indirizzo dell’Hotel
lui seduto al tuo fianco
la sua mano che sfiora le tue cosce
mentre ti abbandoni ad occhi chiusi su sedile
la sua mano che si fa audace
scivolando sotto te
accarezzandoti attraverso quei pantaloni ormai fradici
mentre stringi le cosce per prolungare ed amplificare quel piacere
…l’Hotel
l’ascensore
passando a testa alta davanti allo sguardo curioso del portiere che con l’esperienza di anni legge sui volti dei clienti
la sua camera
prima ancora di aprire la porta le sue labbra sono sulle tue
la sua lingua ti fruga la bocca
il suo corpo grida che ti vuole come tu vuoi lui
mani a cercarvi, accarezzarvi, eccitarvi
poi, ancora, odiosamente … il suo allontanarsi da te
i suoi occhi ancora nei tuoi mentre ti guida verso una poltroncina nel salottino della camera,
ti fa sedere, schiude le tue gambe, guida la tua mano sul tuo sesso che senti pulsare attraverso quel fuseaux fradicio
muove le tue dita, una lenta masturbazione che prende vita
mentre lui si siede davanti a te
rilassi il tuo corpo, lasci che la voglia prenda il sopravvento nell’imbarazzo
balle valentina, godi al mostrarti così, sfacciatamente
a mostrare come il tuo sesso tende quel tessuto
a mostrare come i tuoi umori lo inzuppano
a mostrare come il tuo corpo reagisce
si alza lentamente
si avvicina
spinge la tua mano dentro i tuoi pantaloni
poi lento li sfila
in piedi davanti a te
avvicinandoli al tuo viso
facendoti vedere il segno umido della tua voglia, facendoti sentire il tuo odore di femmina eccitata
mentre la tua mano non smette quella masturbazione ormai furiosa
accompagnata da gemiti rotti, da respiro trattenuto
dal viso acceso
verso il piacere ormai troppo atteso
ti fa alzare
i vostri corpi allacciati
gli abiti che cadono a terra
cercando la tua pelle
e donandoti la sua
pelle su pelle
odore di corpi eccitati
odore di voglia e di sesso
istintivo
viscerale
voglia di sapori
mentre la tua bocca scivola sul suo corpo
e le tue labbra lo avvolgono
mentre la sua lingua bagna la tua pelle fino a solleticare, eccitante il tuo clitoride
mescolando saliva e sapori
per poi perdervi in un lungo bacio
mentre vi lasciate cadere sul letto
mentre scivoli sopra lui
mentre ti sollevi appena per sentire il suo sesso sfiorarti tra le cosce
poi, guardandovi…
ti lasci cadere sopra lui
quasi ad impalarti su di lui
sentendolo entrare nel ventre
ti sollevi appena per poi ancora lasciarti ricadere sul suo cazzo gonfio
e lui che sorridendo perversamente ti dice
“si valentina, scopami ora, mostrami come sai scoparmi, fammi vedere come sai essere brava nel dar piacere ad un uomo”
e il tuo ventre danza su di lui
i tuoi muscoli si contraggono per dargli piacere
e per prenderne
piu veloce mentre le sue dita si stringono sul tuo seno
lo serrano cattive
dolore e piacere che ti invade
e ti pervade
sudore che cola e si mescola
sesso urlato
sesso di viscere
sesso d’istinto
ciò che vuoi valentina
ciò che sei
fino al piacere urlato in faccia
insieme
fino a ripulire affamata il suo sesso bagnato di lui e di te
fino a fissarlo a labbra schiuse
e .. sentirti baciare
mescolando i vostri sapori
e perderti in quel bacio
appagati
a malincuore sai che devi tornare nella tua camera, è quasi l’alba ormai e Silvana ti chiamerà tra poco
ma mentre esci il suo sorriso dolce, le sue parole
“abbiamo atro da vivere valentina”
e il tuo cuore batte più forte a quella promessa
e la tua voce sussurra un altro “…si”

lunedì 2 luglio 2012

"Innocenza e Perversione"! - (2° parte)







La lunga doccia a cui ti abbandoni stavolta lava la tua pelle ma non toglie le emozioni vissute
Lasci che le tue mani ti insaponino, lente
Ricordando per un attimo altre mani
Sorridi perversa allo scorgere le tue ginocchia arrossate ….
Piccoli lividi sulla pelle frutto della passione
E un brivido perverso al ricordo della notte
Di quel sesso vissuto con l’istinto e col ventre
Abbandonandosi e gustandosi a vicenda
Senza tabù.
Ti prepari per la tua prima giornata a Parigi,
la fiera
Ma … non riesci a toglierti dal viso quel sorrisetto particolare ….
E quelle parole: “ancora valentina … per andare oltre”
Al rileggerle memorizzate sul tuo cellulare il tuo ventre si accende, chiedendoti dove ti porterà quell’oltre
Il gracchiare del telefono
Un tuffo al cuore mentre corri a rispondere
Silvana, la riconosci con una punta di delusione
La senti allegra chiederti se sei pronta e dandoti appuntamento a tra poco per la colazione
Ascensore, sola
Sorridi tra te guardando la pulsantiera
Il sesto piano
Il suo …
Chiedendoti quando sarà quell’ … “ancora” scritto in fretta su un sms, quando diventerà realtà …
Il buongiorno allegro di Silvana
Le domande di rito
“dormito bene?”
e quel sorrisetto sul tuo viso che si accentua
mentre prendete posto a tavola, il buffet della colazione, profumi invitanti
e d’improvviso lui accanto a te, reggendo una tazza di caffè fumante, mentre prende un croissant ancora caldo.
Lo guardi, sorridi dandogli il tuo buongiorno
Il suo sorriso e ... “buongiorno … valentina vero se ben ricordo, come stai? Silvana è già scesa?”
E ti volta le spalle cercandola
STRONZO!
Ma sorridi tra te stavolta
Sai che sta giocando e quel gioco ti piace
Chiacchiere banali mentre terminate la colazione
Il taxi verso la fiera
Ma stavolta lui non è con voi, assurdamente ti manca quel contatto sperato, furtivo, con il suo corpo, quel premere della sua gamba, promessa d’altro … altro, come vorresti quell’altro ORA
Come vorresti essere con lui
A mostrargli il tuo esser innocentemente perversa
A gustare il piacere di vivere senza tabù ne vergogne
La fiera,
una lunga giornata di lavoro, affascinata dall’abilità di Silvana
dalla sua sicurezza
rattristata dal non scorgere mai, in quella marea di visi, Enrico
fino a sera
ancora in Hotel
ancora la carezza della doccia
ancora le tue mani ad insaponarti, tornando con la mente alla notte
alle sue mani
e stavolta le tue mani non sanno fermarsi
non vogliono fermarsi
indugiano sul seno
sfiorano i capezzoli
scendono tra le cosce, a cercare la tua voglia
inarchi il corpo ad offrirti al getto dell’acqua
lo lasci scorrere tra le dita, aprendoti
lo senti sferzare il clitoride, ancora ed ancora
eccitarlo in spasmi violenti
mentre immagini un'altra cena, con lui, ancora la sua mano a cercarti, a prenderti, mentre commensali ignari parlano
scherzano
e… il piacere ti coglie, quasi all’improvviso
le gambe cedono mentre non smetti di sfiorarti per raccogliere ogni goccia di piacere, mentre perversamente lecchi le tue dita
gustandoti
si valentina, stupendamente perversa, e adori esserlo
e vuoi esserlo per lui.
Silvana ti aspetta nell’atrio, anche lei vestita sportiva come te, jeans e maglietta, sai che ti aspetta una cena nel ristorante dell’hotel, anche se lei, cortesemente ti ha detto: “se vuoi uscire vai pure valentina, non mi offendo”
Fatichi a trattenere la delusione, uscire? Sola? Speravi di ritrovarlo, di rivederlo
Sai bene che, nonostante la sua cortesia non puoi lasciar sola Silvana
E i dubbi della sera prima ti assalgono
Credevi ad un suo gioco la mattina a colazione
E se invece …. ?
Se invece realmente faticava a ricordare il tuo nome?
Se la sera prima sei stata solo una scopata?
Ma in fondo non è che pretendi di più, ma quel bigliettino, quell’ ”ancora”….
E magari ora lui sta palpando tra le cosce un'altra, ripetendo lo stesso gioco di ieri
Magari una delle standiste in microgonna che hai visto al suo stand
Stronzo!
Cerchi di strapparti a quei pensieri, di seguire i discorsi di Silvana
La vibrazione del cellulare, un messaggio in arrivo, certo del tuo ragazzo
Ti scusi con Silvana, spiegandogli che è geloso e che sta male e si preoccupa se non gli rispondi.
Il respiro ti si mozza di colpo, un numero sconosciuto, parole che ti accendono, lui, Enrico
ancora la domanda che già ti sei fatta a quel primo sms, trovato sul tuo cellulare, quello che prometteva un "ancora" ..."Ma come cazzo ha avuto il tuo cellulare?"
Che ti importa?
Dice che quell’ “ancora” sarà stasera, stanotte
Dice che il tuo corpo gli apparterrà, come la tua mente
Dice che presto, molto presto, la vostra notte inizierà
E che … stai molto bene con quei jeans aderenti …
Non riesci a trattenerti, guardandoti intorno,
dov’è?
Ma sai bene che non lo vedrai finché lui non lo deciderà
Altri messaggi si susseguono
Parole dolci e perverse
Immagini che si accendono nella tua mente
Voglia che grida nel tuo corpo
Fatichi a rimanere su quella seggiola
A far finta di nulla
A chiacchierare con Silvana, mentre non vedi l’ora che quella cena finisca
E finalmente … finalmente finisce
Una buonanotte affrettata
L’appuntamento per l’indomani
E sei nella tua camera
Aspetti
Il tuo cellulare tace
improvviso uno squillo
lui… la sua voce
“stasera valentina, stanotte, la nostra notte. Tra poco busserò alla tua porta, ti voglio come tu sei … innocente e perversa”.
Il cuore in gola, l’attesa è finita, frughi tra i tuoi abiti,
… innocente e perversa. Sorridi tra te scegliendo quei fuseaux neri, aderenti, molto aderenti, che non volevi portare ma l’istinto ti ha fatto infilare in valigia, un top bianco, niente reggiseno, fiero del tuo seno da ventenne, un giubbino, i capelli sciolti, solo un velo di trucco.
Ti osservi allo specchio soddisfatta, appena accennato il segno del perizoma che scompare tra le tue natiche, ben disegnati i capezzoli, pudicamente coperti dal giubbottino leggero ….
E attendi
Due colpi discreti alla porta
E sei davanti a lui
Senza una parola si avvicina, ti abbraccia, le sue labbra sulle tue, la sua lingua a frugare la tua bocca
Ti perdi in quel bacio, lasciando che il tuo corpo prema contro il suo, spingendo il bacino contro il suo ventre
Strusciandolo sulla sua coscia
Voglia
Violenta
Perversa
Voglia di lui, ora, subito
Le sue mani che scivolano sul tuo corpo, si insinuano sotto il giubbotto, si muovono lente sulla schiena, scendono sulle natiche a sfiorarti attraverso il tessuto leggero dei pantaloni, a sentire sotto le dita i bordi che sfumano tra le tue natiche del perizoma
Le sua mani …
Si arrestano …
E …
Si stacca da te, all’improvviso
Guardandoti
Uno sguardo freddo, severo quasi
La sua voce gelida ora
“non è da te valentina, non è così che ti voglio”
lo guardi senza capire
un sorriso strano sul suo viso
“valentina … stasera, stanotte solo quel fuseaux aderente dovrà accarezzare e fasciare il tuo sesso, null’altro ….”
un sorrisetto perverso sul tuo viso, mentre ti volti per andare in bagno a fare ciò che ti ha chiesto, ma la sua voce ti ferma
“dove vai? Ora valentina, qui”
lo guardi, lentamente slacci le scarpe, fai scivolare i tuoi fuseaux sulla pelle, il viso arrossato, imbarazzo, tensione, eccitazione
quel minuscolo perizoma che scorre sulle tue cosce, gia umido di te, sollevi un piede, un altro, poi, lentamente, senza riuscire a guardarlo, indossi di nuovo quei pantaloni, li senti premere sul ventre, avvolgerti, quasi infilarsi in te
sensazione nuova, imbarazzante, eccitante
e finalmente sollevi lo sguardo nel suo
fiera
In silenzio ti guida verso l’ascensore
Un taxi nella notte, pigalle, zona famosa per le sue trasgressioni,
ormai poco più che turistiche in realtà.
Locali illuminati, immagini di ragazze nude, di spettacoli
Vi addentrate a piedi per vie sempre più buie
I locali diventano sempre più squallidi
Enrico ne sceglie uno, entrate, un po’ smarrita lo segui,
una fila di porte, il cuore batte forte, pulsa nelle orecchie,
oltre una di quelle porte una stanza, piccolissima, un divanetto e nulla più, poi, lentamente …
la parete di fronte al divanetto scorre, rivelando, attraverso un vetro, un locale più ampio, senza nessun mobile, moquette sul pavimento e …
due ragazze
nude
abbracciate
non capisci, osservi Enrico, che ostentatamente ti ignora
il tuo sguardo catturato ancora da quei corpi nudi, che ora sembrano guardare verso te
capisci che si tratta di uno specchio magico,
vetro trasparente dal vostro lato, specchio dal lato delle ragazze
e tutto intorno a quella stanza altri specchi, oltre i quali sconosciuti guardano ciò che tu guardi
ma l’impressione di esser vista non ti abbandona
osservi quei corpi, quelle mani
quelle bocche
cercare pelle, assaggiare sapori
prendere
e inaspettatamente senti l’eccitazione crescere, la mano di Enrico sul tuo capo
ti piega sul suo ventre
slacci i suoi pantaloni, il suo sesso teso scivola tra le tue labbra, si bagna di saliva
mentre non abbandoni la vista di quei due corpi allacciati, stesi sul pavimento davanti a voi
vicini ora
lasci che la mano di Enrico ti guidi
che muova il tuo capo
mentre i tuoi pantaloni si bagnano impregnandosi di voglia indecente
mentre l’odore del sesso e della voglia riempie quella stanzetta
con un gesto deciso lui abbassa i tuoi pantaloni
la sua mano fruga il tuo sesso
scivola sui tuoi umori
ti fa sedere su di se
il viso rivolto a quello spettacolo inatteso
senti il suo sesso entrare in te
prenderti
muoversi
mentre davanti a te bocche di donna gustano sapore di donna
vedi il volto di quelle ragazze acceso di voglia, la tua stessa voglia
vedi lingue insinuarsi tra le loro cosce, sfiorare il clitoride eccitato, succhiarlo avidamente
quasi senti il sapore di quel sesso di donna, il suo odore
mentre danzi sul sesso di lui, le mani appoggiate a quel vetro respirando a bocca aperta
e le due donne davanti a te, vicine
le loro mani appoggiate allo specchio, quasi a toccare le tue, quasi sapessero, vedessero
e il loro gemiti si uniscono ai tuoi
poi, improvvisamente da uno degli specchi una finestrella scorre, si apre, minuscola, un sesso turgido, di sconosciuto, spunta nella stanza, le due donne si accovacciano di fronte, leccano, succhiano, bevono da quel sesso senza corpo
lo vedi scomparire nelle loro bocche
le vedi contenderselo
succhiare
leccarlo avide
lo vedi lucido di saliva muoversi su quelle guance lisce
e ancora scomparire in fondo alle loro gole
e la tua eccitazione cresce ancor più
Enrico si muove più in fretta in te, più a fondo
Senti il piacere avvolgerti
Poi … lui si ferma, esce da te …
Preme un piccolo pulsante
Una finestrella si apre davanti a voi
Le due ragazze si avvicinano
I loro corpi nudi ed eccitati davanti a voi
Lui prende la tua mano, la spinge attraverso quella piccola apertura
La muove su quel corpo di donna, su quel sesso di femmina
Senti la voglia di quella sconosciuta bagnarti le dita
Vedi il suo corpo davanti a te
Premuto contro quel vetro
La sua bocca schiusa
La lingua che disegna saliva su quello specchio, quasi a baciare la tua bocca
Mentre l’amica le bacia i seni, le lecca i capezzoli
Quasi senti il loro respiro
Vedi la bocca dell’una succhiare la lingua dell’altra, in un movimento lento, sensuale, scendere poi  a bagnare di saliva quei capezzoli turgidi, premerli contro lo specchio quasi ad offrirteli
Scende ancora quella bocca, tra le cosce dell’amica, a contendersi il suo sesso con la tua mano, a sfiorare in punta di lingua le tue dita, a serrare tra le labbra quel clitoride gonfio che sfugge alle tue dita e torna a farsi eccitare
Sai che altri sconosciuti vedono, attraverso quegli specchi la tua mano masturbarla
Vedono il piacere di quelle donne ed immaginano il tuo
E … ti piace quella sensazione
Enrico ti costringe a ritirare la mano
La guardi
Umida di piacere
Ora il suo sesso attraverso quella finestrella
Ora le bocche di quelle ragazze a succhiarlo
Accosciate davanti a voi
Mentre lui accarezza i tuoi seni
E loro uniscono bocche e saliva, ansimi e sudore
Piacere e voglia
Bacia la tua bocca
Accarezza il tuo sesso
E la tua voce sussurra, roca, “prendimi, ti prego scopami, adesso, voglio il tuo cazzo, voglio godere, ho bisogno di godere”
Ti preme contro quel vetro
Lui dietro te
Il suo cazzo fruga tra le tue natiche, si bagna sulla tua figa fradicia
Spinge ed entra in te sul tuo lungo gemito di piacere
Di prende
Ti scopa
Ti fotte
Spingendoti contro quel vetro
Le due ragazze davanti a te
Anche loro schiacciate contro quel vetro, sanno ciò che state facendo
Lo sentono
I loro corpi sembrano danzare con i vostri, oltre quel vetro
Sfiorati da mani, accarezzati da lingue
Bagnati di piacere
Le loro mani scivolano nella finestrella, a cercare a tentoni la tua pelle
A sfiorarti
Mentre più violenti sono i colpi di lui in te
Più profondi
E la sua voce che chiede
Penetrante
Severa
“vuoi godere valentina? Vuoi l’orgasmo? Chiedilo, urlalo”
e la tua voce che grida, incurante di chi può sentire, incurante di ciò che altri sentono e sanno, grida il tuo si, che chiede, chiede di darti il piacere
di portarti all’orgasmo
di concedertelo
e finalmente la mente si vuota
il corpo sussulta
il piacere ti avvolge
ancora
ancora
mentre bocche oltre lo specchio sembrano cercare la tua bocca
volerla baciare
mentre sei spinta a terra
davanti a lui
a succhiare il suo piacere
a berlo
ma, prima che tu possa inghiottirlo … mani di donna entrano da quella finestrella
Enrico le guida sul tuo viso
A trovare la tua bocca
Aprirla
Quelle mani trovano il suo seme nella tua bocca
sulle dita
E …
Oltre quel vetro
Le vedi
Succhiare dalle loro mani quel piacere che hai in bocca
Che, fissandolo, deglutisci
Sorride, ti accarezza piano, mentre ti dice di ricomporti
Senti il tessuto aderente dei tuoi pantaloni fasciarti
Lo senti avvolgere l’inguine
Bagnarsi della tua voglia, del tuo piacere
E … uscite da quella stanza, da quel locale
Tu al suo fianco
E … la notte è appena cominciata




copyright maggio 2006